Il 2024 è l’anno del Wellbeing

Il 2024 è l’anno del Wellbeing

Gympass traccia il quadro delle tendenze che interesseranno le Risorse Umane in Italia nei prossimi dodici mesi

Il 2024 mette al centro il benessere come fattore fondamentale per la soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, per il successo aziendale.

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Ad affermarlo è Gympass, la piattaforma leader nel settore del corporate wellness, che nella sua seconda ricerca annuale sullo stato del benessere nella vita lavorativa, sottolinea la crescente importanza del wellbeing in tutto il mondo. Basato su un’indagine condotta su un campione di  oltre 5.000 dipendenti in nove Paesi, tra cui l’Italia, “Lo stato dell’arte del wellbeing aziendale 2024” si focalizza sul benessere olistico come trend chiave a cui guardare nei prossimi 12 mesi per attrarre e fidelizzare i talenti, massimizzando nel contempo la produttività.

I dati parlano chiaro: non può esserci produttività senza wellbeing. I dipendenti di tutto il mondo riconoscono questa correlazione e il ruolo centrale che riveste nelle decisioni in materia di occupazione; non esiste una singola dimensione del benessere che venga considerata estranea alla carriera. Ogni parte della vita non lavorativa è, in realtà, fondamentale per ottenere ottime prestazioni professionali.

Entrando nello specifico dell’analisi del mercato italiano, quello che colpisce di questo studio è l’interesse sempre maggiore da parte dei lavoratori del bel Paese per la propria salute emotiva e il proprio grado di coinvolgimento mentale. Mentre il 98% dei dipendenti afferma che non solo il benessere emotivo ma anche l’interesse nei confronti delle attività svolte influiscono sulla produttività, il 96% degli intervistati si sofferma, invece, su quanto sia determinante l’impatto del benessere fisico sul rendimento aziendale.       

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Il benessere dei dipendenti non è negoziabile per la forza lavoro globale di oggi, e la sua importanza sta crescendo significativamente di anno in anno. Dal report emerge, infatti, che in Italia:                                                                                             

  • 95% dei lavoratori ritiene che il benessere sul lavoro sia importante quanto il livello salariale.
  • 86% dei dipendenti è favorevole all’idea di lasciare un’azienda non attenta al benessere delle persone.
  • 63% degli intervistati afferma di usufruire dei benefit per il wellbeing messi a disposizione dal proprio datore di lavoro.

In un mercato del lavoro in cui la stragrande maggioranza dei lavoratori tiene al wellbeing tanto quanto allo stipendio e utilizza il benessere come fattore guida delle proprie decisioni in materia di scelta dell’impiego, le aziende sono chiamate a garantire un benessere olistico in ogni fase del ciclo di vita dei dipendenti. “E questo perché – spiega Claudia Cipolla, Head of Italy Enterprise Business di Gympass Italia – le organizzazioni somigliano sempre più a organismi complessi che prosperano grazie alle relazioni tra i diversi elementi. Ciò che accade alle persone al di fuori dell’azienda condiziona inevitabilmente il benessere all’interno azienda stessa. L’integrazione fra dentro e fuori, è l’unica strada per creare un concetto di ‘benessere vita-lavoro’, in cui le esperienze private e quelle lavorative si amplificano a vicenda. Le aziende che riescono a cogliere questo collegamento –  continua Cipolla – hanno l’opportunità di offrire ai propri dipendenti un’esperienza ottimizzata per il benessere e la produttività.”

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Il 2024 si preannuncia, quindi, un anno molto sfidante per le HR che sono chiamate a  garantire un’employee experience quanto mai positiva. La priorità assoluta è migliorare l’esperienza dei dipendenti, concentrandosi su iniziative che ruotino intorno alla centralità del benessere senza dimenticare l’importanza della formazione costante con programmi di apprendimento e sviluppo competenze su misura e il ruolo chiave di modelli organizzativi più flessibili e vicini alle esigenze dei dipendenti. Tutto questo per contribuire a preparare lavoratori più ingaggiati che vivano in uno stato di benessere e quindi siano più propensi a contribuire agli obiettivi di business, spesso anche generando più valore di quello a loro richiesto per ruolo e mansione.