Vola2024, Digital Punk mette le ali alla comunicazione IT

Vola2024, Digital Punk mette le ali alla comunicazione IT

Un evento che accende le luci su un ecosistema di valore tra linguaggi consolidati e IA

Mettere assieme una serie, importante, di clienti del settore IT non è semplice. Digital Punk, realtà che aiuta le imprese a comunicare meglio, in tempi in cui l’innovazione corre e veloce e, come tale, va non solo capita ma anche sfruttata al meglio, ci è riuscita con Vola2024. Un momento per fermarsi e capire a che punto siamo con lo scenario nazionale, soprattutto nel merito delle nuove tecnologie per vari mercati. Come accade sempre più spesso nel corso degli ultimi mesi, un argomento di sicuro interesse riguarda l’intelligenza artificiale. “Secondo una ricerca Harvard con Boston Consulting Group, le aziende che usano l’IA per le loro attività possono incrementare del 12% la qualità delle processi, dell 25% la velocità nell’eseguirli e il 40% di qualità” ricorda Paolo Pelloni, Partner & Cofounder di Digital Punk. “Spesso si è parlato di come le nuove tecnologie aiutino a liberare le risorse dei dipendenti, da dedicare a compiti di più alto valore aggiunto. L’intelligenza artificiale generativa estremizza tale contesto anche se va preso con le molle”. Il riferimento di Pelloni è ai “bias”, alle “allucinazioni”, in cui molto spesso le diverse IA sono cadute.“Questo non vuol dire che l’IA sia tempo perso” prosegue Pelloni. “Serve avere un piano, un pilot, con cui provare a capire se davvero l’intelligenza artificiale possa rappresentare un vantaggio per l’organizzazione”. 

Uno degli ospiti di Vola2024 è Leonardo Pelo, Direttore Creativo, Strategic Planner e Docente di Comunicazione Strategica. “Ogni giorno vediamo una media di 7 mila marchi, durante le nostra giornata. Come si fa a farsi notare? Persuadere è la tecnica utilizzata per emergere, usando contenuti di valore”. Lo storytelling, per Pelo, è fondamentale: “Uno strumento molto utilizzato nel nostro segmento è Il viaggio dell’eroe, uno schema con cui si costruisce una storia, di qualsiasi tipo sia. “Con 7 mila marchi al giorno, tenere alta l’attenzione è centrale. Le prime cinque o sei aziende al mondo per capitalizzazione sono tipicamente quelle che competono per la nostra attenzione. La sfida, portata avanti dai social, è non a caso sul tempo. Aumentare il tempo speso su una piattaforma, così come sull’utilizzo di un software, è un obiettivo di chi vende qualcosa. Bisogna però mantenere la semplicità e attivare quanti più sensi possibile. Il finale della storia deve essere forte e potente, solo così si può raggiungere il successo”.

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Per sviluppare i temi e sostenere la crescita nel 2024, il pomeriggio ha toccato altri due argomenti. Il primo ha riguardato la capacità di adattare il proprio stile comportamentale all’interlocutore e il secondo la necessità di chiarezza all’interno dell’organizzazione, il tutto con il fine di raggiungere obiettivi ambiziosi. Sviluppato grazie ad un gioco a squadre con vari tablet, inseme ad Eventi Aziendali Milano, si è posto l’accento sul riconoscere i vari stili comportamentali delle persone, unici ma analizzabili entro alcune metriche definite dal modello Brainbow. Poi, attraverso lo storytelling su Pep Guardiola portato dall’esperienza di Erminio Junior Licini, i partecipanti hanno potuto comprendere come allenamento fisico e mentale vadano di pari passo, per vincere sfide e…ori olimpici.