Fujifilm sceglie l’Italia per il lancio in Europa della linea Device Technology

Fujifilm sceglie l’Italia per il lancio in Europa della linea Device Technology
Taku Ueno, Senior Vice President Graphic Communications Division di FUJIFILM Europe GmbH

Presentati strategia e prodotti per dare l’assalto al mercato europeo e consolidare il fatturato in crescita. L’azienda in Italia si struttura in due società distinte

La capacità di innovare è fondamentale per qualsiasi azienda che desideri rimanere competitiva. Consente di adattarsi ai cambiamenti del mercato, anticipare le esigenze dei clienti e sviluppare nuovi prodotti o servizi per distinguersi dalla concorrenza. Assumere rischi è parte integrante dell’innovazione, poiché spesso comporta l’esplorazione di nuove idee e approcci che possono portare a successi significativi o, in alcuni casi, a fallimenti. Tuttavia è attraverso il processo di assunzione dei rischi che le aziende imparano a crescere, identificando cosa funziona, dove migliorare e così adattare le proprie strategie. La storia di Fujifilm è costellata da cesure e cambi di passo. Le pellicole fotografiche sono state il core business dell’azienda sino al 2001, anno in cui si è raggiunto il picco delle vendite. Poi sono arrivate le fotocamere digitali e la musica è cambiata. «Le vendite sono crollate al ritmo del 15/20 anno» ricorda Taku Ueno, Senior Vice President Graphic Communications Division di FUJIFILM Europe GmbH, ed oggi questa voce di ricavo è quasi scomparsa. Parliamo di una classe di prodotti dalla quale derivavano circa 2/3 degli utili. Di fronte a una sorte all’apparenza segnata il management prese una decisione coraggiosa, investendo pesantemente per diversificare la produzione. Una scelta che avrebbe segnato le sorti dell’azienda e che l’ha portata dai 9 miliardi di euro di fatturato del 2001 agli oltre 15 (2526 miliardi di yen) certificati dell’esercizio 2021.

La scalata all’Europa

Oggi la sfida è di puntare al mercato europeo per assecondare il piano finanziario varato nel 2022 e una prospettiva che guarda al 2030. Con l’Italia scelta per il lancio dei prodotti Office and Device Technology. Ad annunciarlo i vertici del management giapponese nel corso di un evento svoltosi a Milano al quale hanno partecipato oltre 150 tra rivenditori e partner. «In Europa siamo una newcome in questo business» afferma Ueno con una dose di understatement genuinamente nipponica. «Ma ci muoviamo da una posizione favorevole per acquisire una fetta di mercato importante e crescere con i partner. Abbiamo la stabilità finanziaria, un portfolio di prodotti adatto e 90 anni di esperienza per farlo» dichiara Ueno.

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Per Fujifilm lo sbarco in Europa come marchio autonomo è una prima volta assoluta. Dal 1962, anno in cui inizia la joint venture con Xerox per la commercializzazione dei prodotti del vendor giapponese nel nostro Continente. Anche se già nel 1973 – ricorda Hiroaki Matsui, Manager Device Technology Division di FUJIFILM Europe GmbH – era iniziata la produzione in autonomia in Giappone, forte del fatto che nell’area Asia Pacifico il marchio deteneva il 25% del mercato. La consapevolezza di questa esperienza fa dire a Matsui – rivolgendosi alla platea di partner e prospect presenti – di fidarsi dell’affidabilità dei prodotti Fujifilm. Che avrà in Tyche, fornitore specializzato di soluzioni per l’ufficio il partner in questa impresa affiancando Fujifilm nella scalata all’Europa che dopo l’Italia proseguirà in Francia e Spagna e poi via via in altri Paesi.

Si inizia con la linea Apeos

I primi prodotti ad essere lanciati saranno le stampanti della linea Apeos, nome mutuato dalla parola latina aperire, sistema aperto, marchio che riunisce i prodotti per il business e l’ufficio di fascia alta. In particolare saranno quattro quelli scelti per dare il via l’assalto: i modelli 3060 e 3560 e la serie C 7070 e C 6570. Varie la capacità di copia, stampa e scansione tra le due linee, da 25/30 a 55/70 pagine al minuto. A non variare però sono affidabilità, user friendness, sostenibilità e sicurezza in entrambe le linee di prodotto, sottolinea Matsui. In particolare per la sicurezza tutti i modelli possono vantare due tra le più importanti certificazioni esterne come l’I.S. Rating e la Security Validation del NIST. Altro fiore all’occhiello non solo delle due linee di prodotto ma di tutta la produzione Fujifilm è la semplicità delle linee e la precisione della progettazione. «Dal pannello di controllo sulle stampanti che richiama per semplicità e praticità d’uso quello degli smartphone, alla scelta dei colori, visibili anche ai daltonici, con il blu a indicare la manutenzione e il giallo i consumabili; dal layout dell’interfaccia utente con navigazione intuitiva ai movimenti silenziosi dei processi di stampa e scansione» sottolinea Taro Masuda, General Manager Global Operations – Business Infrastructure Group di FUJIFILM Business Innovation Corp.

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Due società per un’unica creazione di valore

Per preparare il terreno al lancio su scala europea della produzione Fujifilm la filiale italiana si è scissa in due società, la prima dedicata al settore Medical/Healthcare che si affianca alla “FUJIFILM Italia S.p.A.”, con un portfolio aziendale diversificato in più business, nei segmenti imaging, materials e business innovation. «Una scelta intesa a dare maggiore incisività alla creazione di valore per le varie tipologie di clienti dei prodotti Fujifilm» spiega Paolo Zerbi, General Manager Graphic Communications Division di FUJIFILM Italia. «La presenza in Italia con le due società permetterà inoltre di concentrarsi su diverse aree di azione con più flessibilità operativa e competitività nei mercati di riferimento. Una trasformazione strategica volta all’integrazione verticale di talenti professionali, asset e investimenti in vista di una crescita a lungo termine sia nel settore Healthcare sia nei settori B2B e B2C, con le soluzioni di Stampa Digitale e di Imaging».