Nuove frontiere di trasformazione

Nuove frontiere di trasformazione
Paolo Prevedini BU Digital Technologies director di Maticmind

Il vero cambiamento provoca sempre turbamento

È ormai una realtà: la convergenza tra Internet of Things (IoT), Artificial Intelligence (AI) e, in tono minore, almeno per lo scenario italiano, Blockchain stanno facendo nascere nuove opportunità per la digitalizzazione dei processi, in tutti i settori sia privati sia pubblici. Un vero e proprio cambio di paradigma che, da un lato, porta benefici solo qualche anno fa inimmaginabili, dall’altro può rappresentare un fattore destabilizzante. Indubbiamente oggi, l’IoT ha raggiunto una maturità tale in termini sia tecnologici sia di mercato da diventare per diversi clienti fondante per la propria strategia di digitalizzazione; mentre AI e, soprattutto, Blockchain non hanno ancora espresso appieno il proprio potenziale, ma, in accordo con i principali analisti, rappresentano gli abilitatori a maggior impatto e crescita dei prossimi anni.

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È però dall’intersezione tra queste tre Digital Enabler Technologies che può scaturire una vera e propria rivoluzione rispetto a quello che è il nostro quotidiano e, come sempre in questi casi, essendo i campi di applicazione molto ampi e variegati, la prima vera sfida è focalizzarsi sul caso d’uso, specifico per il singolo cliente e il singolo ambito di applicazione.

L’incremento della produttività e di competitività, la necessità di gestione di una sempre maggiore mole di dati, la velocità richiesta per analisi e attuazione, l’automazione ormai indispensabile in determinati contesti, il focus sui temi di cybersecurity, privacy e integrità delle informazioni rappresentano aspetti chiave nell’adozione di soluzioni integrate.

Maticmind, ovviamente, come tutti i player del settore ICT, sta indirizzando alcuni degli use case possibili, essendo i limiti dei campi di applicazione dettati solo dall’immaginazione: dall’analisi di immagini e video, alla manutenzione predittiva, dallo sviluppo di chatbot e voicebot evoluti per migliorare la customer experience, ad applicazioni per l’efficientamento nell’impiego delle risorse ICT. In tutti questi use case, l’approccio seguito è di massima concretezza e focalizzazione, nell’ottica di creare un ritorno immediato per i clienti.

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Ma se di vera rivoluzione stiamo parlando, le sfide non sono più solo di natura tecnologica, che resta sempre un aspetto necessario – ma non sufficiente – per abilitare il cambiamento, ma sono culturali e comportamentali. L’adozione di soluzioni integrate di IoT, AI e Blockchain promette di modificare per sempre il nostro modo di lavorare, di prendere decisioni, di agire in situazioni critiche, ma anche, nel quotidiano, di operare nei contesti più semplici.

In sostanza, per mitigare il turbamento, che ogni cambiamento profondo porta con sé, è necessario, attraverso la definizione degli strumenti più adatti, comprendere e accettare davvero queste soluzioni, e come per tutto ciò che ha a che fare con l’uomo è un fatto di cultura, ovvero è il risultato dell’attività propria dell’uomo stesso, mai come in questo caso la trasformazione passa dalla diffusione di consapevolezza di quanto sta accadendo e delle nuove opportunità che si possono aprire, perché solo attraverso la cultura si trasmettono i concetti e si esorcizzano le paure.