Acronis, MSP sempre più centrali nel mercato cybersecurity

Come l’approccio any-to-any semplifica il processo di migrazione delle virtual machine
Denis Cassinerio, General Manager South EMEA di Acronis

A margine del TRU Security Day Italy 2025, l’azienda svizzera ha parlato dell’importanza sempre più vitale del lavorare sui service provider per confermarsi leader nella sicurezza informatica

«L’applicazione dell’AI, in questo viaggio chiamato digitalizzazione, rappresenta un’opportunità. E l’etimologia di questa parola ci riporta a concetti legati alla navigazione: per far ritorno al porto – in latino “ob portunum” – occorre capire come soffia il vento, in quale direzione. Che nel nostro caso significa monitorare attentamente le minacce, per comprendere ciò che accade e decidere in primo luogo come rispondere, e poi come evolverci». Quella scelta da Denis Cassinerio, General Manager South EMEA di Acronis, è una metafora tanto evocativa quanto efficace nel fotografare la situazione odierna. Perché i numeri attuali dell’azienda parlano di un gran successo, ma per non rimanere sorpresi dalla proverbiale tempesta è fondamentale studiare costantemente le correnti.

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«Da qui l’importanza della nostra Threat Research Unit», spiega, «che funge da spina dorsale per le nostre attività. Entro il 2030 si stima che gli investimenti sulla trasformazione digitale saranno triplicati rispetto a oggi, che l’impiego di bot aumenterà di 5,5 volte, le app Saas di 2,5 e l’AI crescerà addirittura di 6,4 lunghezze. Vedremo un progressivo spostamento verso le automazioni dei processi, con software via via più interattivi e un ecosistema complesso, in cui imbracciare l’AI sarà imprescindibile per aumentare la produttività, ma anche per rendere sicuri gli accessi e portare benefici ai clienti».

Anche sul lato infrastrutturale c’è da aspettarsi una crescita esponenziale della capacità computazionale: più server, più data center, più endpoint e soprattutto un più alto consumo di energia, che andrà gestito con attenzione vista l’attuale crisi globale e i costi in aumento.

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MSP, tra crescita nel nostro Paese e potenziale per il futuro

«Ciò impatterà su tutti i mercati globali, riflettendosi in crescite non lineari delle risorse», continua Cassinerio. «Per questo occorrerà cercare strategie più efficaci e, guardando all’Italia in particolare, pensiamo che concentrarci sui service providers sia quella corretta. In Europa, secondo i dati di Canalys, questo mercato attualmente vale 116,8 miliardi di dollari e cresce del 12,6% ogni anno. In Italia la cifra totale è appena di 6 miliardi, ma la crescita annua è ancor più vertiginosa e si attesta sul 15,2%. I managed services in particolare, di cui le soluzioni legate alla sicurezza costituiscono la fetta più grande, oggi rappresentano per noi il 78% delle entrate e la richiesta di resilienza e sicurezza integrata è sempre più forte».

Katya Ivanova, CSO di Acronis

Differenza dettate da una maturità al momento più bassa per quanto riguarda il nostro mercato, ancor più esacerbata dalle differenze tra aziende del nord e sud, nonché dalla barriera linguistica e da una mentalità spesso orientata in primis al profitto economico. «Si tratta comunque di situazioni complesse per tutti, a livello globale, non solo per i clienti finali ma anche per i provider», commenta Katya Ivanova, CSO di Acronis. «Quasi tutte le aziende tendono a sviluppare soluzioni pensando al cliente, mentre ancora in pochi lo fanno con il provider in mente. Questa per noi rappresenta una nicchia importante: oggi mediamente un tecnico è in grado di gestire circa 250 endpoints, per il top 15% questo numero sale a 350. Il nostro obiettivo finale è quello di portarlo a più di 500, grazie a soluzioni che integrino cybersecurity, data protection e management in modo proficuo anche per le aziende più piccole, indipendentemente dalle risorse a loro disposizione. Così che anche i tecnici meno esperti possano gestire gli stessi carichi di lavoro con la medesima efficienza».

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Sicurezza: combattere l’AI con l’AI, attraverso soluzioni integrate

Oleg Shaikhatarov, Chief Product Officer di Acronis

La domanda è in crescita, aiutata anche dalla necessità di aderire alle norme di compliance. «L’approccio ormai sta cambiando rispetto al “break and fix” di un tempo», osserva Oleg Shaikhatarov, Chief Product Officer di Acronis. «Tutti si spostano verso il cloud e la nuova sfida diventa gestire questi nuovi asset in modo efficiente, tenendo conto che la sicurezza non può più essere un semplice add-on, ma è anzi una necessità assoluta. In ambito MSP possiamo fare la differenza grazie in particolar modo all’AI, che permette di automatizzare un vasto numero di processi e ci dà così maggiore spazio per concentrarsi sulla consulenza ed essere a tutti gli effetti più un “partner” per i clienti. È dal 2017 che vediamo crescere il bisogno di un portfolio di servizi sempre più ampio per sopravvivere in quest’industria, data anche la necessità degli MSP di poter fare tutto da remoto. Oggi, 2025, ci concentriamo su quattro aspetti principali: data protection, Microsft365, Cybersecurity e piattaforma MSP. Sul lato della sicurezza negli ultimi 5 anni abbiamo lavorato con tanti laboratori indipendenti per testare il rilevamento delle minacce e ottenuto ottime valutazioni, confermate anche dalle analisi di realtà come Canalys e Frost&Sullivan».

Sergey Belov, Director of Information Security

Oggi Acronis può contare su oltre 300 integrazioni nel proprio ecosistema tecnologico, 20mila provider globali e più di 800 nel nostro Paese. Solo nell’ultimo anno, con i suoi sistemi ha bloccato più di 7,5 milioni di attacchi. Sergey Belov, Director of Information Security della compagnia, conclude dicendo che «oggi la sicurezza tradizionale non basta più. Attacchi globali come quello di Akira ed Everest hanno impatti devastanti, soprattutto per paesi come l’Italia, che risulta il quinto più esposto al mondo. La crescita di malware e URL malevoli è sempre più forte e con l’AI ad alimentarla sarà sempre più dura da contrastare: per proteggersi e ridurre il rischio di essere compromessi, l’unico modo è combinare più soluzioni integrate».

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