Formazione, confronto e networking sul Golfo di Cagliari: torna l’evento annuale sulla sicurezza applicativa, organizzato da Pluribus One, con un ricco programma tra l’OWASP Italy Day e, per la prima volta in Italia, il summit di APWG.EU
«Nelle prime due edizioni abbiamo organizzato un classico evento: nomi e realtà importanti, certo, ma pur sempre di conferenze in hotel si trattava. Poi, lo scorso anno, abbiamo deciso di osare e provare a fare qualcosa di unico: spostare il tutto in riva al mare. È stato un successo incredibile ed il resto è storia». Luca Piras, Co-Founder e C.O.O di Pluribus One, racconta così il loro Cyber Journey, contenitore divulgativo in tema Cyber Security, che il 19 giugno darà il via alla sua quarta edizione, la terza di fila a ospitare l’OWASP Italy Day.
Oltre la gradita conferma della giornata italiana dell’OWASP Foundation, nelle giornate del 17 e 18 Giugno a Cagliari, c’è una grande novità: per la prima volta, infatti, il tech summit annuale di APWG.EU, una delle più importanti organizzazioni globali anti-phishing, si terrà nel nostro paese, “merito del nostro CEO Davide Ariu», ci racconta, «che durante l’edizione di Malaga ha creato il contesto giusto che li ha portati a considerare Cagliari come la meta ideale. Per noi oltre ad essere un grande orgoglio, è un’importante opportunità che ci consente di accogliere ancor più ospiti di rilievo, valorizzando ulteriormente il nostro evento».
Inoltre, Il Cyber Journey ha ricevuto il Patrocinio dalla Regione Autonoma della Sardegna, ad ulteriore riprova dell’alto valore formativo riconosciuto al summit, che insieme all’unicità della location diventa un’opportunità per esaltare la bellezza del territorio, «con la speranza», aggiunge, «di continuare a vederlo crescere e migliorare anno dopo anno».
Cultura, esperienza, collaborazione: cosa si cela dietro alla sicurezza
«Il connubio con OWASP, data la nostra specializzazione sulla sicurezza applicativa, è stato fin dal principio qualcosa di estremamente naturale», spiega Piras. «Siamo nati come startup esattamente 10 anni fa, nel 2015, a partire da un nucleo di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari.
Oggi siamo una PMI innovativa, ma l’idea di partenza non è cambiata: quella di sviluppare una tecnologia software proprietaria.
Tantissime aziende erogano servizi sfruttando tool di terze parti, spesso statunitensi o israeliane, con il rischio che vada progressivamente a smarrirsi la competenza sugli strumenti. Per questo noi volevamo un prodotto tutto nostro, su cui mantenere la proprietà intellettuale così da poterci definire “precursori di sovranità digitale»
Ed è ciò che abbiamo realizzato con Seer Box, la nostra soluzione a protezione di WebApp e API. Fortunatamente, però, devo dire che l’ecosistema è in evoluzione: oggi sempre più aziende italiane scelgono di sviluppare le proprie soluzioni, e non sono più una rarità come al tempo dei nostri inizi». Si tratta di un fenomeno rilevante, alla luce dell’importanza crescente della cybersecurity, in un contesto segnato da una trasformazione digitale ormai consolidata e rafforzata dalla recente diffusione dell’intelligenza artificiale.
«La sicurezza informatica, per molti, è sinonimo di ransomware. L’ambito delle API è invece più tecnico e di nicchia, riservato agli operatori del settore: ed è proprio per questo che rappresenta il nostro principale focus».
L’importanza del ricordare le proprie radici
Pluribus One, in ogni caso, ha sempre chiare le proprie radici accademiche. «Già l’anno scorso abbiamo avuto ospiti molto importanti e quest’anno possiamo già rivelarne alcuni: figure chiave di questo settore come Martin Knobloch e Simone Onofri per citare un nostro connazionale. Ma abbiamo anche una sezione di talk aperta a cui tutti possono decidere di partecipare come speaker inviandoci le loro proposte di articoli, discorsi e contenuti da trattare sul palco. Quest’anno abbiamo ricevuto ben 25 candidature spontanee, segno di quanto il panel sia apprezzato. E questo confronto libero, questo scambio di opinioni, è tra gli aspetti che ci permettono di continuare a coltivare quella filosofia formativa da cui siamo partiti.
Manteniamo un legame fortissimo con l’Università degli Studi di Cagliari, che ci riempie di orgoglio per i tanti talenti che mette alla luce. Basti pensare ai ragazzi che ogni anno partecipano alla CyberChallenge misurandosi con studenti di facoltà molto più numerose come Roma, Milano o Torino, sempre con ottimi risultati, se non addirittura vincendo come nel 2021». Ma la sicurezza digitale, oggigiorno, riguarda tutti. «Il settore pubblico, avendo budget più ampi e necessità più rigide di aderire alla compliance, rappresenta spesso la fetta di mercato più ampia. Ma per quanto ci riguarda di fatto è un 50/50, abbiamo altrettanti clienti nel privato, perché sempre più realtà hanno l’esigenze di rendere sempre più sicure le proprie infrastrutture. Per questo, con le nostre soluzioni, cerchiamo di offrire un servizio che sia quanto più trasversale possibile».
Vi aspettiamo a Cagliari il 19 Giugno: qui ulteriore info www.cyberjournye.it e la form per la registrazione: https://clicqui.net/2NJL3