L’Europa lancia il Piano di Azione Continentale per la leadership. Con l’emergere dei recenti conflitti le tre maggiori potenze USA, Cina e Russia sembrano voler ridefinire gli equilibri e le aree di influenza del mondo intero in una sorta di Jalta 2.0.
In questo nuovo contesto planetario in rapida trasformazione, l’Europa si trova al momento incerta e isolata. Si parla di difesa europea come nuovo elemento strategico prioritario da attuare prima possibile per poter affrontare in sicurezza questo nuovo mondo instabile. La corsa all’AI, iniziata come competizione commerciale, è oggi una partita tra governi di grandi potenze e squadre di aziende schierate.
La storia, in effetti, ha già più volte dimostrato come la spesa in ricerca e innovazione – economica, industriale e militare – abbia sempre generato grandi aumenti di produttività, divenendo il primo fattore strategico. Quindi è questo che deve fare l’Europa: puntare sulla R&I e su obiettivi tecnologici dirompenti nel settore maggiormente critico dell’AI, ponendosi ambiziosamente alla pari con le altre grandi potenze e realizzando prodotti fortemente innovativi, interoperabili e sicuri, in grado di parlare con tutti gli altri sistemi (Net-Centric).
La Commissione europea, infatti, ha recentemente lanciato l’AI Continent Action Plan, con l’obiettivo di guidare l’UE verso una posizione di leadership e rilanciare l’autonomia tecnologica nel contesto geopolitico in una situazione di instabilità latente. Una ambiziosa iniziativa destinata a trasformare le industrie europee e il suo eccezionale bacino di talenti in potenti motori di innovazione e accelerazione per l’Europa. Il piano mira innanzitutto a rafforzare le capacità dell’UE attraverso azioni e politiche incentrate su cinque pilastri: 1) Infrastrutture di calcolo e AI su larga scala: le infrastrutture e il supercalcolo verranno rafforzati con una rete di AI factory e Gigafactory dotate di oltre 100mila chip di ultima generazione, destinate a supportare modelli avanzati per mantenere l’autonomia strategica; 2) Accesso a dati di alta qualità: per favorire lo sviluppo di algoritmi innovativi e robusti, verranno creati data lab che fungeranno da hub per la raccolta, la cura e la condivisione di Big Data eterogenei; 3) Adozione dell’AI nei settori strategici: per accelerare l’adozione dell’AI in ambito industriale e pubblico, verranno sinergicamente coinvolti gli European Digital Innovation Hubs (EDIH); 4) Competenze e talenti: verranno attivati nuovi programmi per attrarre ricercatori e professionisti di alto profilo, sia europei che provenienti da paesi terzi; 5) Semplificazione normativa e supporto attuativo: per facilitare l’attuazione del piano e rafforzare la fiducia degli investitori, verrà lanciato l’AI Act Service Desk, un punto di riferimento unico per le imprese che cercano assistenza normativa per la conformità nei confronti dell’AI Act.
Sull’AI Continent Action Plan sono state avviate due consultazioni pubbliche rivolte a tutti i soggetti europei interessati. Una terza consultazione sulla Data Union Strategy è stata avviata a maggio scorso ed è ancora in corso. Inoltre, la commissione ha organizzato una serie di dialoghi con l’industria e il settore pubblico per perfezionare l’implementazione del piano, proprio nel nuovo scenario geopolitico.
Le previsioni più avanzate sullo sviluppo futuro delle tecnologie ICT a livello globale – dalle nuove generazioni di AI ai sistemi di cybersecurity, dal computer quantistico ai laser evoluti, dalle tecnologie dello spazio ed alle mega-costellazioni satellitari, fino ai droni terrestri, aerei e marini avanzati – ne sottolineano l’importanza strategica. Non a caso, le principali potenze globali stanno a loro volta investendo massicciamente proprio in queste tecnologie, dimostrando la loro posizione di vantaggio nella nuova corsa alla sicurezza e alla supremazia tecnologica. Tale approccio multiforme vuole quindi rafforzare l’Europa, facendola entrare in gara nello scenario competitivo globale che si è appena aperto.