Nel F&B è indispensabile un approccio più evoluto e integrato all’AI
In 15 anni di consulenza EPM nel settore alimentare, ho visto aziende passare da Excel a strategie data-driven. Il vero fattore critico? Il mindset, non solo la tecnologia. La sfida oggi non è solo produrre qualità, ma mantenere margini sostenibili sotto la pressione della GDO, delle promozioni che erodono la redditività e della domanda di sostenibilità.
Il paradosso della crescita sotto pressione
Secondo il Food Industry Monitor 2024, il food italiano ha raggiunto 90 miliardi di euro nel 2023 (+10%), ma con un ROS stabile al 5,1%. L’inflazione e i costi in aumento hanno abbattuto i margini: dal 5,8% del 2021 al 4% nel 2022. Le aziende con sistemi EPM integrati hanno mostrato una volatilità dei margini inferiore del 40% rispetto ai competitor. La guerra promozionale ha reso strutturali i costi commerciali. Mediobanca riporta un EBIT margin nella GDO sceso all’1,9% nel 2022 (dal 2,2% nel 2021), dimostrando una pressione a cascata su tutta la filiera.
L’AI come radar strategico
L’AI non sostituisce il controller o il direttore vendite, ma li potenzia. Gli algoritmi ML individuano correlazioni invisibili all’analisi tradizionale, ottimizzando il timing promozionale e non i prezzi. Con sistemi di pricing analytics è possibile analizzare sell-out, elasticità al prezzo, cannibalizzazione tra SKU e competitività, ad esempio: una promozione del 15% può generare le stesse vendite di una del 20%, salvando margini. Un caso concreto: un’azienda alimentare cliente ha scoperto che il formato famiglia cannibalizzava del 34% le vendite del prodotto singolo ad alto margine. Risultato: recuperato 1,7 punti EBIT a parità di quota scaffale.
Demand sensing e riduzione sprechi
Sistemi di demand sensing che integrano i dati promozionali insieme ai dati meteorologici, social e storici migliorano le previsioni promozionali del 20-25%, riducendo gli stock e proteggendo i margini.
Sostenibilità Data-Driven: l’ESG che genera profitto
I consumatori sono disposti a pagare un sovrapprezzo dell’8-15% per beni e marchi sostenibili ma dato che le possibilità di barare con azioni di green washing sono sempre meno, la vera leva diventa l’ottimizzazione congiunta di margini e impatto ambientale. Spesso un’analisi accurata delle proprie emissioni consente di ridurre del 12-18% la carbon footprint, dei costi energetici del 15-22% e dei consumi idrici del 20-30. Il vero salto nel miglioramento delle proprie performance sostenibilità lo si ottiene quando i sistemi EPM integrano i KPI ESG in tempo reale, permettendo decisioni efficienti. I retailer premiano chi fornisce dati ESG verificabili, creando un vantaggio competitivo tangibile.
La visione 2026-2027
Le aziende alimentari che oggi integrano AI e predictive analytics non solo sopravviveranno alla pressione sui margini, ma faranno della convergenza tra sostenibilità ESG e profittabilità il vero differenziatore competitivo. I leader del futuro saranno le aziende che trasformano ogni dato in azione e reagiscono in tempo reale, non in trimestri.
Il momento della scelta strategica
Mentre molte aziende gestiscono ancora pricing e promozioni con Excel, i competitor evoluti usano Oracle Hyperion PBCS, Oracle Analytics Cloud o Power BI per analizzare, decidere e pianificare in tempo reale. Domanda per tutti i CEO del settore: potete davvero permettervi di navigare a vista, mentre i vostri competitor ottimizzano ogni euro e ogni impatto ambientale? Il futuro è di chi trasforma i dati in decisioni intelligenti. Il presente è di chi agisce ora.