A cura di Alberto Bullani, Area VP SEMEA, Confluent
A sei anni dalla pandemia, il mondo è tornato a viaggiare – e con numeri record. L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite prevede che i visitatori internazionali raggiungeranno 1,8 miliardi entro il 2030, in crescita rispetto ai poco più di 1,5 miliardi registrati prima che il Covid-19 bloccasse il settore.
Oggi, il turismo rappresenta circa il 10% del PIL globale e sostiene un lavoro su dieci. Eppure, nonostante questo potere economico, i benefici del turismo sono raramente distribuiti in modo uniforme e le pressioni sulle comunità locali, sugli ecosistemi fragili e sulle infrastrutture obsolete stanno aumentando. In Italia, i dati più recenti di Eurostat, l’istituto di statistica dell’Unione Europea, dicono che il turismo vale il 6,2% del PIL, più della media dei Paesi dell’UE, che si attesta al 4,5%.
Lo scorso anno Venezia ha sperimentato l’introduzione di un Contributo di Accesso per entrare in città per gestire le folle estive e Firenze – su proposta di Federalberghi – sta valutando una misura simile per regolare l’accesso ai flussi giornalieri. Oggi sempre più destinazioni si confrontano con una domanda: come possiamo far sì che il turismo funzioni per tutti?
La risposta, sempre più spesso, risiede nei dati in tempo reale, che significa che le informazioni aggiornate al momento possono aiutare i decisori a bilanciare crescita e sostenibilità, sicurezza e qualità della vita.
Un problema su scala globale
Le notizie sull’impatto dell’overtourism sono sempre più difficili da ignorare. A Barcellona manifestanti anti-turismo di massa hanno usato pistole ad acqua contro i visitatori che cenavano all’aperto. Il sindaco della città ha promesso regole più severe sugli affitti a breve termine per aiutare ad alleviare la cronica carenza di alloggi a prezzi accessibili.
E non c’è solo Barcellona. Da Lisbona a Kyoto stanno scoppiando proteste simili, con residenti e attivisti, frustrati dalla situazione, che sostengono come un numero incontrollato di visitatori li stia estromettendo dai propri quartieri e stia trasformando centri cittadini un tempo vivibili in parchi a tema sovraffollati.
Nel nostro Paese un esempio emblematico in questo periodo è quello del Seceda, sulle Dolomiti, dove ogni giorno migliaia di persone affollano gli impianti per raggiungere uno dei luoghi più fotografati della zona.
Di fronte a questa realtà, molti enti turistici si stanno rivolgendo ai dati in tempo reale come mezzo per gestire i flussi di visitatori e non pesare eccessivamente sulle comunità locali, assicurando al contempo che i luoghi più amati del mondo continuino a essere meta di visitatori.
I dati real-time incontrano la voglia di viaggiare real-time
Quindi, cosa significa esattamente “dati in tempo reale” nel contesto del turismo?
In pratica, possono includere sensori di passaggio nelle strade affollate, dati mobili anonimi raccolti in real-time che mostrano dove si stanno formando assembramenti, o sistemi di biglietteria intelligenti che limitano gli ingressi alle attrazioni popolari in tempo reale. Alcune località stanno persino analizzando i post sui social media per rilevare i punti di interesse emergenti prima che diventino ingestibili.
L’obiettivo non è semplicemente raccogliere informazioni, ma trasformarle in insight tempestivi e concreti che aiutino ad adattarsi in modo rapido all’evolversi delle condizioni, ora per ora e giorno dopo giorno.
Un esempio di strumento basato sui dati in tempo reale e progettato per gestire l’overtourism è l’app Feel Florence, messa a punto dalla città toscana. Attingendo ai dati real-time da sensori sparsi per la città, l’app mostra ai visitatori quali attrazioni sono affollate e suggerisce esperienze alternative basate sulla domanda attuale. Spingendo i turisti verso aree meno affollate, non solo si alleggerisce la pressione sui siti più popolari, ma si distribuiscono anche i benefici del turismo in modo più equo ai quartieri locali.
Un approccio simile lo osserviamo nel Regno Unito, dove VisitScotland sta adottando l’AI e i dati in tempo reale per aiutare le comunità rurali a gestire i picchi stagionali, monitorando dove si stanno dirigendo i turisti e incoraggiandoli, tramite un motore di raccomandazione personalizzato, a scoprire mete alternative più tranquille prima che le destinazioni più popolari raggiungano la capienza massima.
Potenziare i viaggi sostenibili con la tecnologia
I dati in tempo reale possono anche giocare un ruolo decisivo nell’aiutare le mete turistiche a raggiungere gli obiettivi ambientali. Prendiamo Abu Dhabi, per esempio, dove sono state sperimentate soluzioni di monitoraggio real-time per supportare la conservazione dell’Oasi di Al Ain, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Contapassi, dati mobili e sensori ambientali possono aiutare i gestori del sito a tracciare il numero di visitatori e a reindirizzare i flussi quando i fragili palmeti rischiano il sovraffollamento.
Esempi come questo evidenziano un punto importante: la sicurezza e la sostenibilità non possono basarsi solo su report statici, pubblicati una volta l’anno. Hanno bisogno di insight tempestivi e attuabili che consentano di rispondere nell’immediato.
Promuovere avventure più sicure
Un altro ambito in cui i dati in tempo reale stanno diventando preziosi nel settore del turismo è la sicurezza pubblica. Che si tratti di condizioni meteorologiche estreme, scioperi nei trasporti o situazioni di emergenza, le destinazioni in grado di monitorare gli eventi minuto per minuto sono semplicemente meglio attrezzate per proteggere visitatori e cittadini.
Nelle città di tutto il mondo, gli operatori di trasporto utilizzano ora flussi di dati integrati per aggiornare i visitatori in modo istantaneo su scioperi, ritardi o grandi affollamenti, aiutando le persone a reindirizzarsi in sicurezza ed evitare disagi. Al di là dei centri urbani, le squadre di soccorso alpino stanno utilizzando contapassi in tempo reale e sensori meteorologici per monitorare i sentieri escursionistici più popolari. Se le condizioni diventano pericolose, avvisi tempestivi possono essere condivisi tramite app locali o messaggi di testo, riducendo i rischi per i visitatori e aiutando i servizi di emergenza a rispondere in modo più efficiente.
Preservare le nostre mete preferite per i viaggiatori di domani
Il turismo continuerà a essere uno dei motori economici più potenti a livello globale. Ma a questa crescita deve accompagnarsi un forte senso di responsabilità. In questo senso, i dati in tempo reale si stanno affermando come uno strumento essenziale per bilanciare sviluppo e tutela del territorio.
Per far sì che ciò funzioni nella pratica, è fondamentale che Istituzioni locali, enti del turismo, operatori di trasporto e aziende investano nella giusta infrastruttura digitale, collaborino in modo trasparente e agiscano sulla base di insight derivanti da dati condivisi. Se ben orchestrato, questo approccio può dare vita a destinazioni capaci di prosperare e accoglienti per i visitatori, i residenti e per le generazioni future.