Cybersecurity sotto controllo

Cybersecurity sotto controllo
Cristian Giusti, presales manager di GCI System Integrator

Metodologie concrete per la protezione delle imprese

Colmare il gap tra sofisticazione e semplicità operativa

Come system integrator, il nostro compito è trasformare tecnologie complesse in servizi semplici da adottare. Portiamo difese “enterprise-grade” alle PMI con un modello as-a-service: onboarding guidato, policy template per settore, aggiornamenti e monitoraggio gestiti, e una dashboard unica che parla la lingua del business. Standardizziamo un profilo di sicurezza minimo (E-mail/EDR-XDR, filtro DNS/WEB, MFA/IdP, backup immutabile, gestione patch, micro-segmentazione) e lo eroghiamo con SLA, RPO/RTO chiari e un costo prevedibile. Lato rete, applichiamo Zero Trust “pragmatico”: identità prima dell’indirizzo IP, segmentazione by-design, criteri per ruolo e dispositivo. Il risultato è meno complessità interna e tempo liberato per il core business.

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AI difensiva che apprende e si adatta

L’AI generativa ha alzato l’asticella degli attacchi (phishing mirati, automazione del recon, payload più credibili). La nostra risposta è una AI difensiva ibrida:

  • modelli comportamentali (UEBA) per individuare anomalie rispetto alla “normalità” dell’azienda;
  • correlazione in tempo reale su telemetry di endpoint, rete, identità e cloud;
  • continual learning con controllo del model drift, dataset proprietari e human-in-the-loop nel SOC;
  • playbook di risposta automatizzati ma confermabili dall’analista.

Non vendiamo “magie”: l’AI è efficace se alimentata da dati di qualità, governata (privacy, explainability) e validata ogni settimana. Oggi riduce i tempi di rilevamento e contenimento; domani, con più segnali e feedback, renderà i falsi positivi sempre più rari.

Comunicare il rischio cyber agli imprenditori

Se parliamo di CVE e TTP, perdiamo la platea. Quando traduciamo il rischio in fermo produzione, ordini bloccati, penali contrattuali, reputazione e cash-flow, l’attenzione cambia. Per questo usiamo:

  • Cyber Check-up iniziale (1 pagina) con priorità e impatto economico;
  • un piano 90 giorni con tappe e budget;
  • table-top e simulazioni di phishing per creare consapevolezza;
  • report “in euro” (costo del fermo, tempo medio di ripristino).
Leggi anche:  Cyber resilienza e NIS2: un’opportunità per la crescita delle PMI

La comunicazione funziona se è locale, concreta e ripetuta: casi d’uso del distretto, testimonianze di aziende simili, formazione breve e misurabile.

Il mercato PMI italiano e l’approccio territoriale

Per noi è strategico. L’Italia vive di distretti e filiere: replichiamo un modello vicino ai territori con sportelli locali, stabiliamo partnership con associazioni e camere di commercio, e bundle pensati per manifattura, retail, servizi professionali e PA locale. Offriamo MDR/SOCaaS e Incident Response Retainer per garantire capacità di reazione anche senza IT interno; prevediamo opzioni OPEX, canoni prevedibili e percorsi di conformità “light” (NIS2-ready dove applicabile). Obiettivo: portare una soglia minima di consapevolezza del rischio, definizione di budget per la sicurezza e poi crescere per maturità.

In sintesi

La sicurezza per le PMI non è (solo) tecnologia: è servizio, metodo e prossimità. Standardizzare dove possibile, personalizzare dove serve, misurare sempre. Così colmiamo il gap tra complessità delle minacce e semplicità operativa richiesta dalle imprese italiane.

https://gci-systemintegrator.it/