Cost allocation, budgeting, reporting e compliance nativa in un’unica piattaforma. CCH Tagetik ha accompagnato la crescita europea di Mediaset: un’alleanza evolutiva che continua a generare valore
Nel biennio 2004-2005 il Gruppo Mediaset (oggi MFE-MEDIAFOREUROPE) avvia una profonda trasformazione tecnologica, spinta dalla necessità di sostituire un software gestionale ormai superato. L’obiettivo: dotarsi di una piattaforma più flessibile, adatta a supportare le nuove esigenze normative, organizzative e di business. È in questo contesto che nasce la collaborazione con CCH Tagetik, expert solution del Gruppo Wolters Kluwer, che a distanza di vent’anni continua a evolversi.
Andrea Chiusi, oggi financial consolidation manager di Mediaset, ricorda chiaramente quel momento di discontinuità. «Il sistema custom che usavamo non riusciva più a gestire adeguatamente il processo di consolidamento né a rispettare i nuovi obblighi di reportistica» – spiega Chiusi. La scelta di una nuova soluzione nasceva da bisogni concreti: maggiore compliance, riduzione della manualità, miglior efficienza operativa. «Avevamo bisogno di una piattaforma che ci permettesse di adeguarci alle normative emergenti (introduzione principi contabili internazionali, CGU e impairment test), ma anche di avere un database unico, ridurre i tempi e adattarci ai cambiamenti organizzativi in atto, come la nascita della PayTv del gruppo. La flessibilità che ci offriva CCH Tagetik, sia dal punto di vista normativo che gestionale, ci ha consentito di raggiungere questi obiettivi. E dopo vent’anni siamo ancora con loro».
Sempre in quegli anni il rafforzamento della presenza in Spagna con Telecinco imponeva un ulteriore sviluppo del sistema. «Essere presenti anche sul mercato iberico, con un unico software in grado di integrare i dati provenienti da più Paesi, rappresentava un vantaggio competitivo in termini di rapidità di consolidamento, coerenza del database e riduzione del time-to-insight». Maurizio Pescatore, manager consulting di CCH Tagetik, segue il progetto Mediaset sin dall’inizio. Ricorda come, già nei primi anni Duemila, la piattaforma fosse in grado di adattarsi alle esigenze di livello enterprise. «La sfida iniziale era costruire una soluzione su misura, partendo da un contesto in cui nessun software generalista riusciva a rispondere pienamente alla struttura “piramidale” del consolidato richiesto: un modello basato su centri di responsabilità multilivello».
CO-CREAZIONE DI VALORE
Nel percorso di selezione della piattaforma, un episodio resta nella memoria di Chiusi di Mediaset. «Al tavolo c’erano diversi vendor in gara. Alla domanda sulla capacità di gestire quel tipo di reportistica, alcuni vendor risposero negativamente, altri semplicemente chiesero più tempo. CCH Tagetik invece, all’incontro successivo si presentò con una demo funzionante. Per noi era fondamentale: avevamo una struttura basata su centri di responsabilità e il consolidato veniva costruito proprio su questi. Non ci serviva un consolidamento “flat”, ma uno per step, di tipo multilivello».
CCH Tagetik comprese subito il valore di quella richiesta: «La velocità con cui il team fu in grado di realizzare una soluzione tecnica concreta rappresentava il segnale tangibile della flessibilità della piattaforma e della capacità di ascolto del partner» – commenta Chiusi. L’altro nodo da risolvere era l’eccessiva manualità. «Il sistema precedente richiedeva un impiego eccessivo di risorse per operazioni ripetitive e time-consuming, sottraendo energie all’analisi strategica dei dati. L’adozione di CCH Tagetik ha permesso a Mediaset di ribaltare questo paradigma: «Liberando tempo e risorse per attività a maggiore valore aggiunto» – spiega Chiusi.
Dall’altro lato, il cambiamento nel modello di supporto consulenziale di CCH Tagetik permette all’azienda di essere sempre più proattiva. Ma uno dei principali punti di forza resta la flessibilità. «L’applicazione nasceva con un disegno e un settaggio di base, ma può essere facilmente customizzata, senza necessità di competenze informatiche» – conferma Pescatore di CCH Tagetik. «Noi configuriamo il software tramite un’interfaccia utente che in molti casi può usare anche il cliente. Le aziende evolvono, cambiano esigenze e la piattaforma si adatta in modo naturale. Questa capacità di configurazione semplice e continua è una delle qualità più apprezzate».

REPORTING COMPLETO
«Oltre alla flessibilità, le caratteristiche principali sono la facilità di costruzione della reportistica e la capacità di personalizzazione» – spiega Chiusi di Mediaset. «Poter adattare il software al modello di business costituiva il vero plus». Anno dopo anno, Mediaset ha costruito un sistema di driver gestionali e un modello di allocazione pienamente aderente alla propria struttura di controllo. «Dal punto di vista tecnico – spiega Chiusi – la possibilità di eseguire drill-down molto spinti, risalendo fino all’origine del dato, è sempre stata una leva strategica. Ci consente di sapere con precisione come ogni dato è stato generato: tramite interfacce ETL native del software, Excel o inserimento manuale. Oggi, questa tracciabilità è fondamentale nei rapporti con i revisori (sia interni che esterni), perché ci permette di distinguere chiaramente quali informazioni vanno verificate e approfondite a livello di singola società e quali all’interno dell’area bilancio consolidato».
PIATTAFORMA EVOLUTIVA
Per Mediaset – racconta Chiusi di Mediaset – il salto tecnologico arriva con l’introduzione dell’HTML5. «Le performance migliorano. Nel tempo abbiamo avuto la possibilità di implementare sempre nuove funzionalità, come il Disclosure Management, per costruire tutta la documentazione di bilancio, fino al supporto in cloud per lo standard XBRL. La piattaforma cresce insieme a noi, sia sul fronte della compliance che su quello gestionale, passando da un’impostazione monoprodotto a una visione multiprodotto, in linea con l’evoluzione del business. E il software segue questi cambiamenti».
Il progetto, nato come strumento gestionale di sintesi, evolve progressivamente. «Abbiamo attivato focus su aree specifiche, come la contabilità analitica» – spiega Chiusi. «Siamo passati da tre strumenti separati per consolidamento, cost allocation e pianificazione a un’unica piattaforma in grado di gestire in modo integrato l’intera area finance. Con l’obiettivo di costruire un ecosistema informativo coerente, in cui le dimensioni civilistica e gestionale potessero dialogare tra loro».
Nel tempo, l’evoluzione della piattaforma viene influenzata anche dai cambiamenti normativi, che ne ampliano progressivamente lo spettro funzionale. «Penso, per esempio, all’area ESG o alla Global Minimum Tax, due degli ultimi ambiti che la piattaforma è riuscita a coprire» – osserva Pescatore di CCH Tagetik. «Sono temi complessi, ma l’architettura modulare ci permette di rispondere in modo puntuale alle esigenze di informativa esterna, spingendo lo sviluppo continuo del sistema». Un approccio che trova pieno riscontro anche nell’esperienza di Mediaset. «La chiave evolutiva sta nell’interconnessione dei moduli CCH Tagetik» – rileva Chiusi. «Avere un’area CPM integrata con quella gestionale, così come il modulo CDM connesso a un’unica base dati, ci consente di ridurre drasticamente i tempi di produzione dei documenti e garantire coerenza tra le diverse sezioni. Ogni dato, lato civilistico e gestionale è sempre allineato: basta attingere dal database unico, ed è tutto in quadratura».
STRATEGIA UNIFICATA
La visione di lungo termine è l’elemento chiave della partnership. «Con CCH Tagetik siamo cresciuti insieme, affrontando tutte le sfide normative e tecnologiche. Ogni novità rilevante diventa subito motivo di confronto» – spiega Chiusi di Mediaset. «Nel caso di acquisizioni, è Mediaset a fornire ai nuovi responsabili amministrativi il software per interfacciarsi con la direzione bilancio consolidato garantendo coerenza e continuità all’interno del Gruppo». Mantenere l’equilibrio tra reporting civilistico e gestionale è stata una delle sfide più complesse. «Due binari distinti che dovevano dialogare, garantendo sempre la coerenza dei dati: è stata una vittoria» – dichiara Chiusi. L’intelligenza artificiale? «Solo se si hanno le idee chiare» – commenta Chiusi. «Se ben governata l’AI è un valido alleato: snellisce i tempi, velocizza le analisi, facilita le verifiche finali». CCH Tagetik lo sa e si sta muovendo in questa direzione. «L’AI può davvero liberare tempo prezioso e portare valore aggiunto alle analisi più strategiche» – conclude Pescatore di CCH Tagetik.