Con tre moduli specializzati e integrati, la piattaforma Altilia permette di elaborare dati, velocizzare i processi, potenziando il ruolo umano nella supervisione e abbattendo tempi e margini di errore
Gli AI Agent racchiudono livelli diversi di complessità. «Un agente può essere costituito da una semplice sequenza di prompt, una “chain of thoughts”, ovvero una “catena di pensieri” che, se costruita su un modello addestrato, produce output utili come, per esempio, testi, codici, immagini o grafici» – spiega Massimo Ruffolo, CEO & founder di Altilia. «Noi consentiamo agli utenti di scrivere in modo autonomo gli agenti, che possono svolgere compiti anche complessi, come riassumere una pratica di credito deteriorato (NPL) partendo da centinaia di documenti e restituendo all’analista solo le parti di interesse. Al fine di evitare allucinazioni, pre-processiamo i dati grezzi, non strutturati, semi-strutturati e strutturati tramite la nostra piattaforma che li trasforma in un knowledge graph. Il pre-processing diminuisce gli errori, semplifica la connessione ai sistemi aziendali e riduce il TCO. Grazie ai nostri connettori e all’automazione di pre-elaborazione, otteniamo risposte più accurate, con agenti che superano il 98 per cento di accuratezza e un margine di errore inferiore al due per cento».
Oltre all’elaborazione del linguaggio naturale, gli agenti AI possono facilitare il processo decisionale, risolvere problemi, interagire con ambienti esterni e compiere azioni. Non sempre però le cose vanno come dovrebbero. «Molti progetti di AI agent si arenano perché i modelli generano allucinazioni. L’utente finisce per dover controllare tutto, perdendo più tempo di quanto avrebbe speso a fare il lavoro manualmente» – afferma Ruffolo. Occorre quindi fare in modo che l’agente diventi un acceleratore, non un ostacolo.
AGENTI SEMPLICI E SPECIALIZZATI
Gli agenti possono essere considerati più sofisticati in due direzioni: sulla puntualità dell’informazione che deve essere estratta oppure sulla complessità del task che devono realizzare. In sostanza, possono estrarre dati precisi oppure svolgere compiti complessi. «Per esempio, nel caso di pratiche NPL, l’agente deve prendere tutte le informazioni catastali di centinaia di immobili, descritte nelle visure catastali. Ogni asta può avere molti lotti e ogni lotto più proprietà, e per ciascuna servono dati come particella, codice catastale, metri quadri, vani, valore e indirizzo. Con la nostra tecnologia, gli agenti collegano tra loro tutti questi dati per creare oggetti completi pronti da inserire nel database».
Lo stesso vale per le note di credito: «Gli agenti raccolgono automaticamente dati di bilancio e business plan, riclassificando ricavi, costi e personale, così l’analista risparmia tempo e aumenta la precisione» – continua Ruffolo. Questi agenti sofisticati si sviluppano con strumenti no-code, interfacce visuali che permettono anche ai non tecnici di costruire dataset, addestrare modelli e costruire l’agente finale, riducendo costi e aumentando il ritorno sull’investimento. Si tratta quindi di informatica allo stato puro». Ma non è tutto. Ci sono agenti ancora più avanzati che generano output complessi, lasciando all’operatore umano il ruolo di supervisore. Gli agenti sofisticati funzionano come workflow di più agenti che cooperano tra loro: «Partendo da catene di prompt semplici si arriva a sistemi complessi, precisi e capaci di automatizzare compiti prima svolti interamente dall’uomo» – spiega il CEO di Altilia.
UNA PIATTAFORMA IN TRE MODULI
La piattaforma di Altilia si declina in tre moduli. «Con Altilia Assistant l’utente interagisce con l’agente come fosse un “collega digitale”, molto più di un chatbot. Con Altilia Robots automatizziamo i compiti su larga scala. Una vera rivoluzione. Infine con Altilia Skills costruiamo vere e proprie “abilità”, capaci di replicare il lavoro di un analista finanziario o di un avvocato. Siamo quindi in grado di adattare l’agente – che noi costruiamo attraverso l’ambiente di sviluppo Altilia Skills – non solo al dominio, ma anche alle esigenze organizzative del cliente» – spiega Ruffolo.
I benefici sono evidenti. «La nostra tecnologia riduce i tempi di esecuzione dell’80 per cento e il tasso di successo è vicino al 95 per cento» – sottolinea Ruffolo. Uno scenario che porta con sé anche un cambiamento culturale. «Secondo una ricerca elaborata dall’Università di Stanford, negli Stati Uniti le posizioni junior stanno diminuendo, in quanto senior e mid-senior aumentano la produttività utilizzando le nuove tecnologie. In futuro, tuttavia, gli esseri umani non saranno più esecutori, ma supervisori del lavoro svolto dall’AI» – conclude Ruffolo.