Lo rivela una nuova ricerca di Lenovo: servono design innovativi per affrontare le pressioni di AI e consumi energetici. Così i pluripremiati architetti Mamou-Mani e lo studio di ingegneria AKT II hanno immaginato i data center del futuro, tra cloud sospesi e bunker sotterranei
I data center devono evolvere per garantire la resilienza delle aziende in EMEA. È quanto emerge dalla nuova ricerca commissionata da Lenovo: dai carichi di lavoro AI alla sostenibilità e conformità, i design tradizionali non bastano più. Quasi la metà (45%) dei leader IT ammette che le infrastrutture attuali non supportano gli obiettivi di riduzione energetica e delle emissioni.
Allo stesso tempo, il 99% dei decisori IT e C-level ritiene che la sovranità dei dati sarà cruciale per la raccolta, l’archiviazione e l’elaborazione nei prossimi anni. Mentre l’AI accelera l’uso dei dati in tutti i settori, molte organizzazioni faticano a implementarla in modo efficace e sostenibile, evidenziando il divario tra ambizione digitale e realtà infrastrutturale.
Lenovo ha realizzato lo studio “Data Center of the Future” in collaborazione con Opinium per delineare i fattori chiave che influenzeranno design, tecnologia e localizzazione dei data center, in un contesto di crescita del mercato e pressioni crescenti su energia, sostenibilità e costi.
Principali evidenze della ricerca
- Gap di sostenibilità. Il 92% dei responsabili IT dà priorità a partner tecnologici che riducono consumi ed emissioni, ma solo il 45% afferma che il design attuale del proprio data center supporta tali obiettivi. I sistemi di raffreddamento tradizionali (come l’aria) non riescono più a bilanciare efficienza, costi e riduzione del carbonio.
- Sovranità dei dati e latenza. L’88% considera già la sovranità dei dati una priorità e il 99% prevede che resterà tale nei prossimi cinque anni. Il 94% indica la bassa latenza come requisito chiave, spinta da applicazioni real-time e edge computing.
- AI come fattore dirompente. Il 90% dei responsabili IT ritiene che l’AI aumenterà significativamente l’uso dei dati nel prossimo decennio e il 62% prevede che AI e automazione avranno il maggiore impatto sulla strategia IT. Tuttavia, il 41% ammette di non essere pronto a integrarla in modo efficiente.
La visione di Lenovo
“Il data center del futuro sarà definito dalla capacità di scalare per sostenere la sempre maggiore richiesta di AI, rispettare gli obiettivi di sostenibilità e operare con la massima efficienza energetica”, afferma Simone Larsson, Head of Enterprise AI, EMEA di Lenovo. “In EMEA, la sovranità dei dati è una priorità urgente, plasmata da normative complesse e crescente attenzione dei CIO. Le aziende devono agire ora: prepararsi al futuro significa fare scelte oggi.”
Design per il 2055: concept visionari
Lenovo ha collaborato i pluripremiati architetti Mamou-Mani lo studio di ingegneria AKT II per immaginare come saranno i data center tra 30 anni, sfruttando risorse naturali, spazi dismessi e tecnologie di raffreddamento a liquido per ridurre l’impatto ambientale. Tra i concept:
- Floating Cloud: data center sospesi a 20-30 km di altitudine, alimentati da energia solare e raffreddati con circuiti liquidi chiusi.
- Data Village: strutture modulari vicino a corsi d’acqua, con possibilità di trasferire calore residuo a scuole e abitazioni.
- Data Spa: centri dati integrati in paesaggi naturali, alimentati da energia geotermica.
- Data Center Bunker: utilizzo di tunnel e bunker dismessi per ridurre consumo di suolo e migliorare sicurezza.
Tutti i concept si basano su raffreddamento a liquido, più efficiente e sostenibile rispetto all’aria.
Tecnologia Neptune: la risposta concreta
Per affrontare le sfide di AI e sostenibilità, Lenovo propone Neptune Liquid Cooling, che rimuove il 98% del calore alla fonte, riducendo consumi energetici e dipendenza dai sistemi ad aria. Una soluzione immediatamente implementabile per data center pronti al futuro.
“Con Neptune stiamo già aiutando i clienti a gestire le crescenti esigenze energetiche dell’AI”, conclude Larsson. “La sostenibilità non deve essere un’aggiunta, ma parte integrante del design.”
Lo studio “Data Center of the Future” è stato condotto da Opinium su 250 decisori IT in aziende con oltre 250 dipendenti in Germania, Italia, Norvegia, Svezia, Regno Unito e UAE (agosto 2025).


































