A cura di Antonio Burinato, Direttore Generale di Innovaway
La rapida evoluzione tecnologica e un contesto economico incerto mettono sotto pressione la competitività delle imprese e l’efficienza operativa delle Pubbliche Amministrazioni, rendendo la trasformazione digitale sempre più urgente.
Questa necessità si confronta con uno scenario caratterizzato da opportunità e rischi senza precedenti. L’Intelligenza Artificiale si sta infatti diffondendo rapidamente, trasformando profondamente il panorama digitale: entro il 2027 sarà integrata in ogni soluzione tecnologica. Se da un lato questo offre vantaggi immensi, dall’altro le organizzazioni devono gestire rischi significativi che spaziano dalla gestione dei dati (privacy, bias, violazione della proprietà intellettuale) agli output inaccurati (le “allucinazioni”). Allo stesso tempo il cybercrime potrebbe costare 10,5 trilioni di dollari entro la fine del 2025, richiedendo un approccio security-first e una capacità di risposta immediata.
In questo contesto, il ruolo dei partner IT diventa strategico: le imprese e le Pubbliche Amministrazioni cercano interlocutori in grado di accompagnarle in un percorso di innovazione continua; non semplici fornitori di tecnologie ma Digital Solution Integrator capaci di guidarle in uno scenario complesso, dove infrastrutture, applicazioni, sicurezza e dati devono operare in modo integrato e sinergico.
La cultura del servizio
Il ruolo del Digital Solution Integrator poggia su un elemento imprescindibile: una cultura del servizio profondamente radicata nell’organizzazione che ridefinisce la natura stessa della relazione con il cliente.
La differenza sostanziale non risiede nella capacità di individuare e vendere le migliori soluzioni tecnologiche possibili, ma nella volontà e nell’abilità di instaurare una partnership di lungo termine caratterizzata da una presenza continuativa e un commitment operativo costante. Le aziende-clienti, alla prova costante di mercati volatili e altamente competitivi e le pubbliche amministrazioni alla ricerca di modelli in grado di garantire servizi efficienti e moderni, necessitano infatti di interlocutori su cui poter fare affidamento non solo nelle fasi progettuali, ma soprattutto nei momenti critici di execution e di risoluzione delle problematiche.
Adottare questa modalità di relazione significa assicurare accessibilità, partecipazione continua agli obiettivi del cliente e una risposta sempre rapida e mirata. La cultura del servizio si manifesta concretamente nella capacità di anticipare le esigenze, nell’ownership condivisa dei risultati e in un approccio proattivo – e non solo tempestivo – alla risoluzione delle criticità.
Altrettanto cruciale è la capacità di integrare i servizi con tecnologie allo stato dell’arte, assicurando innovazione continua, scalabilità delle soluzioni e livelli costanti di qualità nel tempo.
Approccio End-to-End
Un Digital Solution Integrator deve offrire pertanto servizi end-to-end, coprendo l’intero ciclo di vita delle soluzioni: dalla progettazione all’implementazione, dalla gestione operativa all’evoluzione continua. Affidarsi a un unico partner che presidia l’intero ciclo di vita delle soluzioni digitali garantisce innanzitutto continuità e coerenza nel percorso di trasformazione, eliminando i rischi di discontinuità, incomprensioni e i temuti “rimpalli di responsabilità” che spesso si verificano quando più fornitori gestiscono fasi diverse del progetto.
La presenza costante dello stesso partner consente inoltre di immagazzinare una conoscenza approfondita del contesto aziendale, che si traduce in soluzioni sempre più personalizzate ed efficaci. Dal punto di vista operativo, l’integrazione fluida tra le diverse fasi riduce i tempi morti, accelera il time-to-value e ottimizza il Total Cost of Ownership (TCO) eliminando ridondanze e inefficienze.
Infine, la conoscenza profonda dell’infrastruttura, applicativi e processi aziendali permette di adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato. E oggi agilità e tempestività sono più che mai cruciali per generare valore tangibile per il business e migliorare la qualità dei servizi offerti dalle PA.
Questo approccio richiede ovviamente un ecosistema solido di partnership con i leader tecnologici per, innanzitutto, cogliere in anticipo i trend del mercato e mantenere l’offerta sempre allineata alle evoluzioni tecnologiche.
L’evoluzione digitale è un viaggio continuo
Un errore tuttora diffuso è considerare l’evoluzione digitale come un progetto con un inizio e una fine. La realtà è diversa: si tratta di un percorso che non si fermerà mai dal momento che le tecnologie evolvono, i modelli di business si trasformano, le aspettative degli utenti interni ed esterni cambiano.
Un aspetto cruciale che i Digital Solution Integrator devono comunicare chiaramente ai loro clienti, evidenziando che quello che si faceva tre anni fa è profondamente diverso da quello che si fa oggi, e le differenze con quello che si farà tra altri tre anni saranno altrettanto marcate.
Questa dinamica ha implicazioni importanti che vanno comprese e gestite. I progetti devono essere strutturati con flessibilità e capacità di adattamento, mentre le competenze delle persone richiedono aggiornamento continuo. Le infrastrutture o i software non possono più essere implementati solo per l’operatività attuale, ma devono contemplare l’evoluzione futura. Nello stesso tempo le roadmap tecnologiche vanno riviste con frequenza crescente per rimanere allineate alle opportunità emergenti.
Il Digital Solution Integrator deve quindi operare su due livelli complementari:
- Ottimizzazione dell’esistente: integrare il digitale nei processi in essere, modificando anche le modalità operative e sostituendo – o arricchendo – le infrastrutture a supporto. L’obiettivo è generare efficienza, accelerare i processi, aumentare la completezza e la ricchezza dei dati per migliorare le decisioni;
- Espansione del business: lavorare con le imprese per identificare opportunità completamente nuove, allargando la gamma delle attività sfruttando possibilità che solo il digitale rendono accessibili e le nuove tecnologie – AI in testa – abilitano. Questo significa affiancare i clienti nell’individuare e implementare anche modelli innovativi di business, produttivi, di servizio o prodotto.
Focus sull’innovazione
Il Digital Solution Integrator da un lato deve sviluppare un approccio strutturato all’innovazione che guardi sia alle esigenze immediate che a quelle di domani, grazie al confronto continuo con i partner tecnologici, integrando l’intelligenza artificiale nei processi IT e soluzioni di gestione del dato per abilitare automazioni intelligenti, migliorare la resilienza operativa e supportare il decision making data-driven. Da questo punto di vista l’Intelligenza Artificiale diventa una leva strategica per ottimizzare decisioni, costi, tempi e qualità.
Dall’altro, deve possedere un’innovazione di prospettiva che, attraverso una struttura dedicata di R&D promuova una cultura dell’innovazione in tutta l’azienda, fungendo da “hub” di conoscenze e relazioni, e progetti e sperimenti nuovi sistemi, servizi e processi attraverso la creazione di prototipi con l’ambizione di trasformare questi risultati in soluzioni innovative per il mercato.
In sintesi, il ruolo del Digital Solution Integrator si misura sulla capacità di generare valore concreto e tangibile per i propri clienti, non attraverso un’implementazione tecnologie fine a sé stesse, ma attraverso un affiancamento continuo e proattivo nel percorso di evoluzione digitale, che integri competenze tecniche approfondite con una comprensione profonda del business e una focalizzazione condivisa dei relativi obiettivi.


































