Tecnologia integrata e dati affidabili per portare alle PMI impatti reali e misurabili
L’integrazione tra cloud e AI rappresenta oggi un cambiamento profondo nel modo di operare delle imprese. Non parliamo più di tecnologie “di supporto”, ma di componenti strutturali del modello industriale: quando AI e cloud vengono progettati per lavorare insieme, la digitalizzazione non si traduce solo in nuovi strumenti, ma in una gestione più efficiente e coerente di tutti i processi, abilitando nuovi modelli di business e aprendo a inedite opportunità di crescita – specie per le PMI, che necessitano di soluzioni modulari, intuitive e capaci di adattarsi al proprio livello di maturità digitale. In questa direzione si muove TeamSystem, tech & AI company italiana che integra l’AI nativamente nelle proprie piattaforme e supporta oggi quasi 3 milioni di clienti, tra cui soprattutto PMI e professionisti.
Affinché l’AI generi valore reale servono dati affidabili. La qualità delle informazioni incide, infatti, sulla capacità delle imprese di leggere il proprio business in tempo reale e orientare le decisioni. In quest’ottica, il cloud è l’abilitatore naturale: consente di operare su dati sicuri e sempre disponibili, creando continuità operativa. È per questo che la data democracy non è solo un principio tecnologico, ma una condizione concreta per accelerare i processi decisionali, soprattutto dove le risorse sono limitate: “democratizzare l’AI” significa rendere questi benefici accessibili anche a chi non dispone di team specialistici. Per farlo, servono continuità negli investimenti e un partner tecnologico strutturato. Per questo, TeamSystem ha dedicato 250 milioni di euro allo sviluppo dell’AI e ha oltre 350 use case già integrati nelle piattaforme, con una nuova generazione di soluzioni già progettate come “AI Edition”.
Alla crescita d’importanza dell’AI e del suo impatto sul business – evidenziato anche dalla ricerca condotta da I-Com per TeamSystem, secondo cui una diffusione dell’AI al 60% delle imprese italiane potrebbe generare fino a 1.300 miliardi di euro di ricavi aggiuntivi entro il 2030 – si accompagnano considerazioni su come questa affianchi e valorizzi la componente umana. L’AI non deve essere percepita come una sostituzione del lavoro umano, ma come una sua estensione: un “collega digitale” capace di supportare le persone nelle mansioni più ripetitive, permettendo loro di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto. È un passaggio culturale, ancor prima che tecnologico, che richiede formazione, accompagnamento e un diverso modo di progettare il lavoro.
Quando questi elementi si integrano, i risultati sono tangibili: fra i nostri clienti, ad esempio, una catena alberghiera ha ripensato il proprio modello di pricing grazie a soluzioni di AI integrate nel cloud, registrando in due anni una crescita del fatturato di oltre l’80% e un aumento dell’occupazione delle camere del 10%. Negli studi professionali, l’AI ha rivoluzionato il lavoro quotidiano gestendo gran parte delle registrazioni, mentre il team può dedicarsi alla consulenza e ai servizi avanzati richiesti dai clienti. Sono prove concrete di come l’AI, integrata in infrastrutture cloud solide, possa dare un impulso significativo al lavoro delle persone e diventare un fattore abilitante della competitività delle PMI.


































