A cura di Giacomo Parravicini, CEO di Minsait Cyber in Italia
Negli ultimi due anni, il panorama italiano della cybersicurezza industriale ha vissuto una trasformazione profonda. L’aumento della digitalizzazione dei processi produttivi ha esteso la superficie d’attacco, rendendo gli ambienti OT, un tempo considerati pressoché isolati, un obiettivo sempre più ambito.
Il rapporto dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) 2025 segnala che nei primi sei mesi dell’anno in Italia si sono verificati 1.549 eventi informatici, con un +53% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di questi incidenti, 346 hanno avuto un impatto confermato, ossia incidenti per i quali c’è stato un effetto concreto sul funzionamento, sulla sicurezza o sulla disponibilità dei sistemi.
Questi numeri evidenziano una vulnerabilità strutturale: mentre gli impianti industriali stanno accelerando sul fronte della digitalizzazione, molte organizzazioni non hanno ancora adeguato strategie, investimenti e soluzioni specifiche per proteggere gli ambienti OT con la stessa rapidità. La conseguenza è un divario crescente tra complessità operativa e capacità di risposta. In questo contesto, il tema non è più se un incidente accadrà, ma quanto velocemente si sarà in grado di contenerlo. Per questo motivo, diventa centrale adottare un approccio maturo, strutturato e operativo alla gestione degli incidenti OT. Questi sei passaggi chiave, su come rispondere agli incidenti negli ambienti OT, rappresentano un riferimento concreto per tutte le organizzazioni industriali che vogliono evolvere verso una postura realmente resiliente.
- Progettare esercitazioni specifiche per ogni impianto
Prepararsi a gestire un incidente OT richiede simulazioni che rispecchino fedelmente la realtà operativa dell’impianto. Ogni sito produttivo ha processi, sistemi e vulnerabilità unici; perciò, esercitazioni generiche rischiano di ignorare elementi critici. L’obiettivo è creare scenari che permettano ai team di confrontarsi con le dinamiche reali del proprio contesto, identificando i punti deboli e comprendendo come decisioni e tempistiche possano incidere sul funzionamento dell’impianto. Solo attraverso esercizi studiati su misura si possono ottenere risposte autentiche e valutazioni realmente utili.
- Integrare IT e OT negli scenari di risposta
Gli attacchi informatici non seguono la tradizionale divisione aziendale tra IT e OT: spesso attraversano entrambi gli ambienti, sfruttando connessioni, credenziali o sistemi condivisi. Per questo, una risposta efficace richiede che i due mondi collaborino fin dalle simulazioni. Le esercitazioni devono mettere in relazione competenze diverse: l’esperienza del team IT nella gestione degli incidenti e quella del team OT nella conoscenza dei processi industriali. Questo confronto permette di individuare punti ciechi, rafforzare la comunicazione e costruire una cultura comune della sicurezza.
- Coinvolgere tutte le aree rilevanti e prevedere ostacoli
Un incidente OT può non riguardare solo l’area tecnica: può coinvolgere fornitori, uffici legali, comunicazione, marketing e relazioni con i clienti. Prevedere il ruolo di ciascun attore nelle simulazioni consente di evitare ritardi e incoerenze nelle fasi critiche. Coordinare messaggi, responsabilità e tempi di intervento riduce l’impatto dell’incidente e permette a tutte le parti coinvolte di agire in modo allineato e tempestivo. Una risposta efficace nasce dalla capacità di integrare competenze diverse in un’unica strategia.
- Integrare tecnologie avanzate per rafforzare la risposta
L’evoluzione delle minacce richiede l’adozione di strumenti in grado di anticipare comportamenti anomali e intervenire rapidamente. Tecnologie come l’intelligenza artificiale possono supportare il rilevamento tempestivo delle anomalie nella rete OT, segnalare attività sospette e automatizzare alcune azioni nei primi istanti dell’incidente. Questo permette ai team di guadagnare tempo prezioso, riducendo il rischio di blocchi operativi e limitando l’estensione del danno.
- Prepararsi a scenari critici e proteggere la disponibilità
Negli ambienti OT, la disponibilità dei sistemi è un principio essenziale. Un guasto o un attacco può accompagnarsi a conseguenze severe: fermo della produzione, interruzione di servizi essenziali o danni alle infrastrutture. Per questo è indispensabile considerare anche scenari estremi, valutando con anticipo come garantire la continuità operativa e come reagire in caso di interruzioni prolungate. La preparazione strategica a questi scenari consente di evitare improvvisazioni e di definire azioni rapide e coordinate.
- Assicurare l’impegno della direzione aziendale
Nessun piano di risposta può funzionare senza un coinvolgimento diretto della leadership. La direzione aziendale deve sostenere e guidare la strategia, comprendere i rischi coinvolti e partecipare attivamente alle esercitazioni. Solo con un supporto forte dei vertici è possibile prendere decisioni rapide nei momenti critici, allocare risorse adeguate e garantire che la sicurezza OT sia pienamente integrata nella governance dell’organizzazione. La resilienza nasce da una visione condivisa che parte dall’alto e permea tutta l’azienda.
Questi passaggi rappresentano un framework di maturità operativa da poter adottare per far sì che la risposta agli incidenti OT non sia improvvisata. Sono richieste governance, competenze, integrazione tra funzioni e una capacità di anticipare i rischi che oggi fanno la differenza tra un’azienda vulnerabile e un’azienda resiliente. In un ecosistema produttivo caratterizzato da supply chain complesse e da una crescente interdipendenza tra tecnologie IT e OT, investire in una risposta tempestiva e integrata significa proteggere la produzione, il business e – in ultima analisi – la competitività industriale.


































