Autostrade per l’Italia con Micro Focus e GFT Italia modernizza le sue applicazioni

La conversione di una gran parte del parco applicativo della storica piattaforma hardware è avvenuta in tempi record, senza alcuna perdita delle caratteristiche funzionali

Micro Focus e GFT Italia annunciano che Autostrade per l’Italia ha scelto di implementare la soluzione AppMaster Builder – AMB della Suite Enterprise Developer di Micro Focus per evolvere una gran parte del proprio parco applicativo residente su piattaforma mainframe, ponendo così le basi per una strategia di modernizzazione dei propri sistemi in chiave “service oriented”.

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Autostrade per l’Italia si posiziona ai primi posti tra i concessionari di costruzione e gestione di autostrade a pedaggio e l’elaborazione dei dati traffico rappresenta il fulcro dell’azienda perché queste informazioni alimentano la fatturazione, il recupero crediti, la gestione del riparto intersocietario.

Tenuto conto dei volumi di acquisizione dei dati di Autostrade per l’Italia, oggi relativi a ben 5 milioni di viaggi al giorno, è stato scelto di mantenere, per motivi prestazionali, il linguaggio COBOL, a garanzia di determinati requisiti e per la ridotta necessità di interventi della programmazione. E’ stato quindi avviato un processo evolutivo del parco applicativo residente su piattaforma mainframe, attraverso un percorso strutturato di conversione dei programmi da codice APS a COBOL nativo, linguaggio attualmente più standard e supportato. Autostrade per l’Italia, con un investimento che risale a 20 anni fa, – ha dichiarato l’ing. Alessio Romagnoli, Responsabile “Sistemi di Traffico” all’interno della Funzione IT e Sviluppo Tecnologico – ha implementato la quasi totalità degli applicativi su mainframe utilizzando APS, un linguaggio e soprattutto un prodotto che ha consentito di ottenere un codice COBOL standardizzato e facilmente manutenibile. Nel tempo – prosegue Romagnoli – APS è stato sempre meno supportato delle varie aziende e Autostrade per l’Italia ha dovuto cercare soluzioni alternative”.

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GFT Italia, partner IT storico di Autostrade per l’Italia, ha affiancato l’azienda con uno studio preliminare che ha preso in esame le varie opzioni, tra cui anche la riscrittura e ridefinizione del codice, al termine del quale AppMaster Builder – AMB è risultata la soluzione ottimale per gestire la complessità e il numero dei programmi utilizzati (oltre 500 applicativi tutti batch che afferiscono a due aree differenti, quella del recupero credito e del consolidamento dati telepass), con tutte le garanzie necessarie da un punto di vista tecnico e in termini di qualità, compatibilità e costi.

“Con GFT Italia, nel ruolo di Advisor tecnologico e avvalendoci dell’approccio metodologico che mette in campo da anni, abbiamo individuato la soluzione capace di indirizzare le nostre esigenze in modo ottimale” – evidenzia Romagnoli – “La variabile tempo era cruciale, e la soluzione scelta, ossia il tool AppMaster Builder – AMB della Suite Enterprise Developer di Micro Focus, ci ha permesso il raggiungimento di traguardi temporali ambiziosi. In soli 8 mesi, siamo entrati in produzione. Dopo un primo mese di “investimento” nella lavorazione dei batch e nel consolidamento dei dati telepass, siamo entrati in una fase di test paralleli per poi avviare un programma incrementale di rollout: il tutto senza impatti sulla nostra produttività”.

Considerata la numerosità e complessità dei programmi oggetto della conversione, Autostrade per l’Italia aveva infatti traguardato tempi significativamente brevi, raffrontati ai benchmark di mercato per progetti analoghi; in tal senso Micro Focus, azienda leader di settore, persegue da sempre una costante politica di investimento in R&D, proprio per proporre al mercato soluzioni capaci di ridurre drasticamente il tempo di “Service Delivery” in ambienti di sviluppo mainframe.

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Dal punto di vista organizzativo, è stato creato un team di lavoro coeso, che comprendeva consulenti GFT Italia, alcune figure chiave nella conoscenza dei processi di Autostrade per l’Italia, oltre ai sistemisti e ai professionisti di Micro Focus, per le specificità legate alla soluzione e alla creazione di ambiente di test.

“E’ stato riprodotto un ambiente parallelo, per lanciare i programmi ricodificati in Micro Focus COBOL in base a catene logiche di elaborazione, in modo da effettuare test concomitanti rispetto alla produzione e ottenere un controllo immediato dei risultati e dei flussi sequenziali” – ha dichiarato Valentino Magri, Regional Solution Consulting Team Leader Italia &GME di Micro Focus – “L’ambiente parallelo creato, veniva quindi alimentato con i dati di produzione, eseguendo le funzionalità dell’applicativo originale e memorizzando l’output prodotto. Da qui il ripristino della banca dati originale e il rilancio dell’applicativo modificato. Il confronto tra l’output memorizzato e quello prodotto dall’applicativo modificato forniva un’immediata vista delle eventuali differenze tra i due ambienti. L’obiettivo era quello di creare un ideale equilibrio tra efficacia ed efficienza, al fine di conservare l’elevata produttività dell’ambiente mainframe, la contestuale riduzione dei rischi nel portare avanti la fase di manutenzione ordinaria con l’attività di conversione e il perfetto allineamento con i requisiti di budget”.

Obiettivo pienamente raggiunto, tanto che Autostrade per l’Italia sta valutando di proseguire il percorso di modernizzazione, allargando il progetto anche ad altri comparti dell’azienda. “A medio termine la prospettiva potrebbe essere quella di estendere analoga migrazione da APS in Micro Focus Cobol anche in altre aree aziendali dove è ancora presente il linguaggio APS” – conclude Romagnoli – “L’urgenza di questa prima fase, ci ha visti concentrati sull’area traffico che comprende la relativa acquisizione di dati/immagini, l’elaborazione dei dati traffico ai fini gestionali, amministrativi e contabili e la loro gestione statistica. Esistono tuttavia altri processi aziendali, di competenza di altre unità organizzative, con caratteristiche e requisiti prestazionali simili a quelli dell’area Traffico, che potrebbero essere convertiti utilizzando la stessa metodologia e gli stessi strumenti”.

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