Citrix sulla strada della mobilità

Si è tenuta a Milano la tappa italiana del roadshow europeo. Grassi: «Il BYOD è  ormai una realtà, ma il fenomeno da tener sotto controllo è l’integrazione dei dispositivi mobili nelle applicazioni mainstream aziendali»

La spinta alla Mobilità in azienda fa rima con un salto di qualità nella Sicurezza, e non è una sorpresa trovare uno dei maggiori fornitori di soluzioni di virtualizzazione impegnato a offrire un approccio a tutto campo in questa direzione. Citrix ha tenuto martedì a Milano Assago la tappa italiana del suo roadshow europeo Mobility 2014 che, dopo aver toccato una quindicina di città, andrà ora a concludersi  a Helsinki e Mosca: una conferma del carattere sempre più strategico della “dimensione mobile” in azienda che già lo scorso anno ha visto in Italia una serie di manifestazioni a Bologna, Milano e Roma.

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La gestione integrata di questi due aspetti è il leit-motiv di quest’iniziativa che in Italia è stata accompagnata da una ricerca commissionata da Citrix a TEH Ambrosetti sui CIO di due dozzine di aziende e istituzioni che rappresentano l’establishment nazionale, da Telecom Italia (per inciso uno dei grandi clienti europei in materia di virtualizzazione) a Eni o Intesa Sanpaolo. Uno “spaccato” che forse non rappresenta le aree più dinamiche di industria e servizi, ma che riflette “senza sconti”  realtà dove, anche per la complessità a rete del business, la sicurezza è comunque in testa all’ordine delle priorità.

Il quadro che ne emerge è quello comunque di una generalizzata propensione a vedere nel mobile una forma sempre più diffusa per l’accesso a servizi e informazioni aziendali. Naturalmente restano dominanti le  classiche della posta elettronica, dove appare evidente il ruolo prevalente dei sistemi operativi iOS e Android, la posizione limitata di Windows e quello declinante, e legato per lo più a precedenti contratti, di BlackBerry. Crescono  tuttavia le applicazioni più strettamente legate ai processi aziendali e ad applicazioni legacy.

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L’ulteriore sfida è a questo punto rappresentata dalla diffusione del fenomeno BYOD. «Il Bring Your Own Device è un trend sempre maggiore, probabilmente ancor più diffuso nelle realtà minori, dove maggiore è la flessibilità, ma restano ancora elementi di freno, non esclusi quelli di natura normativa e del diritto del lavoro, per esempio le modalità in cui l’azienda può compensare il collaboratore dell’uso del proprio apparecchio, sia esso uno smartphone o un pc», sottolinea Massimiliano Grassi, marketing manager italiano dell’azienda, che ha concluso a livello globale il 2013 con un aumento dei ricavi del 13% a  2,92 miliardi di dollari, con utili netti in crescita del 4% a 353 milioni.

«Un approccio olistico, in grado quindi di affrontare una realtà complessa, è quel che oggi serve e che Citrix oggi può offrire, ma le variabili in gioco sono davvero una sfida: applicazioni diverse, spesso su ambienti aziendali diversi, e con competenze interne multiple, che vanno dalle responsabilità  dei CIO a quelle delle line of business. In prospettiva, sarà sempre più necessario mettere ordine attraverso la definizione di app store aziendali organizzati e coerenti», dice ancora Grassi.

Gli ultimi annunci, in parte resi pubblici al recente Mobile World Congress di Barcellona, confermano del resto il ruolo di “driver” che viene assegnato alla mobilità, tra questi le nuove versioni di XenMobile, accordi con Cisco e con Intel, fino a quelli con Samsung per poortare in modo integrato la sicurezza sui più recenti smartphone Galaxy. «La  strada in questo senso è tracciata», conferma Grassi. «E’ quella della consumerizzazione che attraverso le piattaforme mobili incontra  le reti e i sistemi aziendali. A condizione di predisporre policies e architetture che siano davvero orientate all’integrazione, favorendo non il “lock-in” delle soluzioni, ma l’apertura e l’interoperabilità».

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