Adobe semplifica la firma elettronica

Adobe Italia presenta Firma Semplice, una soluzione avanzata per la firma digitale che combina la tecnologia Adobe per il desktop con i servizi di un Certificatore accreditato attraverso l’integrazione con dispositivi di sicurezza ad alte prestazioni.

Grazie a questa soluzione, la firma digitale si semplifica notevolmente, diventando accessibile a utenti e aziende, senza richiedere l’impiego di dispositivi e tecnologie complessi da utilizzare.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

La novità nasce in Italia per rispondere in modo repentino alla nuova normativa italiana sulla firma digitale (DPCM 30/03/2009) che entrerà in vigore il 3 dicembre prossimo e che consente nuovi scenari applicativi per le firme elettroniche.

Sulla base della lunga esperienza maturata dall’azienda in questo ambito, Adobe Italia con Firma Semplice si propone di mettere a disposizione di tutti, anche degli utenti più esigenti come nelle banche, assicurazioni ed enti pubblici, un approccio innovativo per garantire una riduzione delle complessità operative legate alla firma digitale a totale vantaggio degli utenti e quindi anche a beneficio di chi eroga i servizi che la utilizzano.

Grazie alla nuova soluzione non saranno infatti più richiesti ad aziende, clienti e cittadini requisiti tecnologici avanzati – dispositivi come lettori, smart card, token, ecc. e software specifici per la relativa gestione – ma sarà sufficiente possedere credenziali sicure di identificazione per accedere da remoto al dispositivo di firma mantenendo massima sicurezza e rispetto della compliance.

Firma Semplice gestisce la coppia di chiavi di firma all’interno di un dispositivo sicuro certificato custodito presso un service provider, il cui uso è soggetto a una procedura di autenticazione a fattori multipli resa sicura da elementi noti o posseduti solo dal titolare, a garanzia del rispetto del controllo esclusivo imposto dalla normativa.

Leggi anche:  PA Digitale, in continua crescita nel mercato privato

Sono previste diverse modalità di autenticazione in relazione alla disponibilità da parte dei fornitori del servizio: ad esempio con OTP (One Time Password) mediante un generatore dedicato o attraverso software gratuiti per smartphone e PDA, oppure con PIN personale autenticato tramite chiamata da telefono cellulare, o ancora con soluzioni di tipo biometrico.

Le funzionalità di Firma Semplice sono già disponibili nelle applicazioni della famiglia Adobe Acrobat e Adobe Reader (versioni 8 e successive) sulle piattaforme Windows, MacOSX e Linux supportate e possono essere utilizzate mediante una semplice configurazione alla portata di tutti; l’uso della firma digitale attraverso le applicazioni Adobe è favorito da campi-firma che ricreano la stessa facilità d’uso della firma autografa su carta, consentendo di apporre firme digitali a documenti PDF in modo molto semplice e intuitivo in piena conformità con l’attuale legislazione in materia.

“Adobe, da sempre impegnata e attenta alle evoluzioni in materia di firma digitale in Italia e costantemente aggiornata sulle relative normative, ha voluto valorizzare l’opportunità offerta dalla nuova regolamentazione italiana per promuovere la diffusione della firma digitale e agevolarne l’accesso alle aziende , ai professionisti e ai singoli cittadini”,  ha spiegato Andrea Valle, Senior Business Development Manager Adobe Systems Italia.

“Firma Semplice rappresenta infatti un nuovo approccio alla firma digitale che, grazie a una drastica semplificazione degli aspetti operativi unita alla collaborazione con i Certificatori accreditati e partner specializzati , soddisferà l’esigenza di tutti, sia utenti finali che aziende pubbliche e private, di accedere in modo semplice e intuitivo alla firma digitale assicurando un livello di usabilità e flessibilità di impiego fino ad oggi impensabili.

Il primo servizio di Firma Semplice è già disponibile e ci aspettiamo di estendere a breve le nostre collaborazioni per rendere sempre più alla portata di tutti la nostra soluzione”.
 

Leggi anche:  Italia e sviluppo sostenibile, Enrico Giovannini: «Non ci siamo proprio»