La business analytics come vera leva strategica anche in periodo di crisi

Si è svolta a Milano la Business Analytics Conference 2012. Lo stato dell’arte nelle analisi di IDC e nei progetti di Procter & Gamble, Gruppo Coin, Poltrona Frau Group e altre aziende

E’ un mercato italiano, quello IT, ancora in grave sofferenza, ma dal cui contesto emergono un paio di chiare indicazioni: le aziende non possono, anche in periodo di crisi, prescindere dall’innovazione tecnologica e questa innovazione verte soprattutto sulla miglior gestione e analisi dei dati e quindi su progetti di business analytics.

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Se ne è parlato a Milano nel corso della Business Analytics Conference 2012, l’evento organizzato da IDC Italia che si è svolto lo scorso 14 settembre e che ha visto l’intervento tra i relatori di Filippo Passerini, CIO & Group President Global Business Services di The Procter & Gamble Company, e la presenza in sala di oltre 150 partecipanti, in gran parte direttori e responsabili IT di aziende italiane.

Il ruolo dell’IT e della business analytics è stato ben esemplificato proprio nell’intervento di Passerini. In seno a P&G, un colosso che investe in tecnologia quanto il fatturato di una grande azienda italiana, l’IT “è una fissazione: deve essere rilevante per il business, distintiva, dare un contributo specifico rispetto alle altre funzioni e unità di business”, ha sottolineato nel suo discorso il CIO di Procter & Gamble. E uno dei tratti distintivi dell’IT di P&G è proprio l’attenzione posta sulla business analytics, grazie anche ai cospicui investimenti compiuti in quest’area, soprattutto in progetti innovativi per la visualizzazione dei dati e la simulazione. Non per niente all’interno della Global Business Services di P&G non si parla più di IT, ma di IDS: Information Decisions Solutions. In P&G la business analytics è basilare per permettere di “gestire il business in tempo reale e predirre quello che potrebbe succedere”. E per un’azienda che ha a listino 50 marchi di prodotti consumer leader nei rispettivi settori, operare scelte in anticipo è essenziale.

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L’importanza della business analytics per guidare le aziende anche in momenti di perdurante incertezza economica è stata rimarcata anche nell’intervento degli analisti di IDC. In Italia il mercato del software per la business analytics cresce molto più della media complessiva del software, ha evidenziato Fabio Rizzotto, IT Research Director di IDC Italia. Le stime relative al 2012 parlano infatti di una crescita di questo comparto del 4,2%, contro un calo del -0,9% del mercato del software in generale. Le proiezioni per il 2013 vedono gli strumenti di business analytics crescere nel nostro Paese del 4,6%, contro lo 0,3% del mercato complessivo del software. “In tempo di crisi, trend di investimento in business analytics più sostenuti generano anche una maggiore esposizione interna alle imprese, ovvero crescono responsabilità e aspettative su risultati e benefici attesi. Fondamentale è quindi l’apporto congiunto e sinergico di IT e funzioni di business per la creazione di valore, con un ruolo attivo dei partner tecnologici”, ha sottolineato Rizzotto.

A livello mondiale, ha affermato Dan Vesset, Program Vice President Business Analytics di IDC, le aziende hanno speso in software per business analytics ben 31 miliardi di dollari nel 2011 (+14,1% rispetto all’anno precedente), e il 75% delle organizzazioni con più di 500 dipendenti intende investire in soluzioni di BA nei prossimi 12 mesi. Tra i driver di questa sempre più massiccia adozione di strumenti di business analytics anche la necessità di gestire i Big Data, e magari di allineare quei progetti che oggi abbracciano più fronti, ma che ancora viaggiano su binari differenti: Big Data appunto, ma anche web e social analytics.

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Proprio nell’ambito dell’analisi delle informazioni prodotte dai social media e dal web si sono succeduti gli interventi di Gruppo Coin e in parte anche di Poltrona Frau Group, nei quali è stata evidenziata l’importanza della business analytics/intelligence per fornire agli utenti aziendali interni e ai clienti un approccio più strutturato e in tempo reale alle informazioni, sfruttando la multicanalità (web, social media, app, dispositivi mobili). Certo, come ha sottolineato Gianluigi Zarantonello, responsabile digital marketing di Gruppo Coin, non tutto è facile e spontaneo: “Ci sono sempre più mezzi, strumenti, logiche che si intersecano e che quindi impattano sui sistemi IT e sulla cultura aziendale. E’ sempre più difficile vivere passivamente il mondo del digitale: non avere una strategia di misurazione a riguardo diventa un punto di debolezza importante per tutto il business”. La BA/BI può intervenire proprio per “facilitare il cambiamento, superare le barriere di disomogeneità di sistemi, dati e processi anche tra diverse aziende in caso di acquisizioni”, ha quindi spiegato Roberto Boselli, CIO di Poltrona Frau Group. “Ciò permette di avere una visione univoca e condivisa delle informazioni a livello di gruppo e aiuta a migliorare i processi di analisi e di decisione”.

Nel corso della Business Analytics Conference 2012 di IDC si è svolta anche una tavola rotonda sul ruolo della BA/BI nelle piccole e medie imprese italiane, cui hanno partecipato Alessandro Franchi e Claudio Nasti, CIO rispettivamente di Maddalena e Chantecler; sono stati infine illustrati i casi di successo di ING Direct, Unicredit ed Enel Servizi. L’evento è stato sponsorizzato da Adobe, Dell, IBM, QlikView Italy, Reply, Jaspersoft e Progress Software.

Il prossimo appuntamento con gli eventi di IDC Italia è in occasione del Banking Forum 2012, in programma il 22 novembre a Milano.

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