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Gianduia: la risposta di Steve Jobs a Flash

Sono nato a Torino e, da buon piemontese, dovrei avere doti di modestia e di riservatezza, ma a volte così non è; ad esempio mi infervoro moltissimo, anche se sempre in modo bonario e amichevole, nelle dispute che abbiamo con i vicini amici milanesi, in una continua voglia di primeggiare. Non posso che essere soddisfatto, quindi, quando la luce della ribalta mondiale si sofferma su nostre particolarità che vengono apprezzate, anche quando tutto ciò appare casuale.

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Credo che tutti gli italiani conoscono i due significati della parola Gianduia: ovvero il nome della maschera carnevalesca per eccellenza torinese, ma i più ghiotti lo ricordano soprattutto come il gustosissimo impasto di pasticceria, basato su cacao e nocciole, inventato dai cuochi delle nostre parti due secoli or sono, facendo diventare Torino la città d’eccellenza del cioccolato.

Ebbene, Gianduia (in piemontese andrebbe scritto in verità Gianduja) ora si arricchisce di un terzo significato, stavolta tecnologico e, udite udite, concepito niente popò di meno che da uno dei più grandi innovatori esistenti, il mitico Steve Jobs di Apple. In una sorta di recente conflitto contro i concorrenti di Adobe, che pone la casa di Cupertino in posizione di forte critica verso Flash, Steve ha messo sul mercato un nuovo ambiente di sviluppo che vuole essere di vera alternativa ad esso, e che ha chiamato, per l’appunto, Gianduia.

Questo nome, probabilmente, vuol essere in continuità con l’ambiente di sviluppo per eccellenza del mondo Mac OS X, ovvero Cocoa, in logica di “linearità zuccherina”, ma è comunque divertente che un mago mondiale riconosciuto dell’informatica come lui abbia voluto abbinare ad un suo prodotto il nome di una nostra squisitezza.

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Solo il futuro potrà dirci se questa soluzione, questo nuovo framework per lo sviluppo di applicazioni, o come preferisce dire Apple, di “rich Internet applications”, diventerà dirompente e veramente innovativo, promettendo di realizzare applicazioni web in modo semplice, in piena compatibilità con i più importanti standard web e senza alcuna necessità di plugin aggiuntivi.

Per il momento gustiamoci il cioccolatino della notizia. Chissà mai che il mitico Steve aggiungerà un assaggio di un gianduiotto, al vezzo di farsi vedere ad ogni presentazione ufficiale vestito sempre nella stessa maniera, ossia in dolcevita nera e jeans? Nel caso avrei da consigliargli alcune pasticcerie torinesi dove acquistarli…..Meditiamo, gente, meditiamo … 🙂

Tratto dall’editoriale della Newsletter di DMO!

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