Huawei cita in giudizio Motorola per violazione della proprietà intellettuale

Huawei, leader nelle soluzioni per reti di telecomunicazione di nuova generazione destinate a tutti gli operatori mondiali, ha chiesto a un tribunale federale di prima istanza americano di impedire a Motorola il trasferimento illegale della proprietà intellettuale di Huawei a Nokia Siemens Networks.

Huawei ha intrapreso questa azione legale poichè NSN cerca di completare l’acquisizione da 1,2 miliardi di dollari del business wireless network di Motorola.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Dal 2000 Huawei e Motorola hanno collaborato nella produzione e commercializzazione di dispositivi nei settori radio access network e core network, e Motorola ha venduto con il proprio brand i prodotti wireless network costruiti da Huawei. Nel corso di questa collaborazione, a Motorola sono stati forniti prodotti e la proprietà intellettuale confidenziale di Huawei, grazie al lavoro di un team composto da più di 10.000 ingegneri.

Dall’annuncio della decisione ad opera di NSN di acquistare il business delle reti wireless di Motorola, nel luglio 2010, Huawei ha lavorato per assicurarsi che Motorola non trasferisse informazioni confidenziali a NSN. Nonostante ciò, Motorola non ha dato alcuna certezza che impedirà la divulgazione di tali informazioni a NSN. Se la proprietà commerciale e le informazioni fossero trasferite a una terza parte, Huawei soffrirebbe un ingente danno commerciale.

La mancata adozione da parte di Motorola di misure volte ad assicurare che le informazioni proprietarie di Huawei rimangano confidenziali ha spinto l’azienda a richiedere l’appropriata protezione legale dei propri diritti.

In quanto leader globale con un ricco portafoglio di brevetti, Huawei rispetta le leggi a tutela della proprietà intellettuale ed è altrettanto impegnata nella protezione delle proprie innovazioni e idee. Circa metà degli oltre 100.000 dipendenti sono impegnati in ricerca e sviluppo e Huawei stanzia in media il 10% dei propri ricavi annuali in R&S. Alla fine del 2010, Huawei aveva depositato la richiesta di 49.040 brevetti a livello globale.

Leggi anche:  Pure Storage, il futuro è nella data-service company