I vantaggi del lavoro flessibile

Ricerca VMware: aumento della creatività e della collaborazione nelle aziende che sperimentano politiche di lavoro ibride e distribuite

Una indagine Regus evidenza come orari, luoghi di lavoro più flessibili e vacanze scaglionate a Natale e ad agosto, migliorano la produttività e le motivazioni del personale

In un momento di estrema difficoltà economica, con un elevato tasso di disoccupazione, economisti, imprese e parti sociali sono alla ricerca di formule e soluzioni in grado di incrementare la produttività, ridurre i costi e salvaguardare per quanto possibile l’occupazione.  Una recente ricerca Regus evidenzia alcuni trend e alcune prassi che hanno iniziato a consolidarsi nelle imprese.

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Dai dati raccolti da Regus, il maggiore fornitore al mondo di spazi ufficio flessibili, è emerso che molte aziende in Italia avevano già iniziato a osservare i vantaggi del lavoro flessibile ben prima del patto di produttività di novembre tra le organizzazioni aziendali e i sindacati. Oltre tre quarti (76%) delle aziende affermano di essere state in grado di aumentare la produttività grazie alle prassi di lavoro flessibile. Quasi sette su dieci (67%) affermano che il lavoro flessibile ha consentito un netto aumento del fatturato.

Mauro Mordini, Direttore di Regus in Italia, ha commentato: “Le prassi di lavoro flessibile possono aiutare le aziende italiane di qualsiasi dimensione ad aumentare i livelli di produttività. Dare al personale la possibilità di scegliere dove e quando lavorare, riduce il pendolarismo e aumenta i livelli di energia, motivazione e produttività. Gli italiani sono alle prese con i problemi economici dell’Europa meridionale e il lavoro flessibile rappresenta un valido strumento per migliorare i livelli di rendimento“.

Il fatto che le aziende italiane stiano cambiando i loro modelli lavorativi emerge chiaramente dal loro approccio alla tradizionale chiusura d’agosto. La ricerca di Regus mostra che meno di un’azienda su dieci si attiene al modello tradizionale che prevede la chiusura per l’intero mese.

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E sebbene quasi due terzi delle aziende continuino a restare chiuse o a ridurre le attività per una parte del mese, concordano sul fatto che agosto non può più essere interamente dedicato alle vacanze. Nove società su dieci ritengono che, in futuro, si resterà aperti ad agosto per adattarsi alle esigenze dei clienti internazionali. La pressione, tuttavia, non proviene esclusivamente dai clienti esterni all’Italia: il 68% delle aziende pensa che resterà in attività in agosto per venire incontro alle richieste dei clienti nazionali.

Mauro Mordini ha aggiunto: “Gli italiani potrebbero sentire la mancanza delle lunghe ferie d’agosto, ma le prassi di lavoro flessibile favoriscono l’equilibrio tra vita professionale e personale e mantengono le aziende produttive anche nei periodi festivi come Natale e agosto. Orari e sedi di lavoro flessibili possono ridurre i tempi di spostamento e permettere ai lavoratori di passare più tempo con le loro famiglie, per un tardo pomeriggio in spiaggia o per giocare con i bambini con i regali della befana“.