Il 72% delle aziende europee riscontra un deficit tecnologico

Le aziende italiane, per il 73%, ammettono il divario tecnologico. La Semplificazione è risultata la via preferita per garantire un’Information Technology in grado di soddisfare le necessità future delle imprese. E’ quanto emerge da una ricerca commissionata da Colt Technology Services

Una ricerca commissionata da Colt Technology Services ha identificato un deficit tecnologico che riguarda quasi tre quarti (72%) delle aziende europee. Da questo deficit ne consegue un divario tra quello che le aziende necessitano per raggiungere i loro obiettivi e quanto la loro infrastruttura è in grado di supportare. A confronto con i loro omologhi europei, il 73% delle aziende italiane risulta avere un deficit tecnologico, per cui l’infrastruttura esistente non e’ adatta a fornire servizi flessibili che rispondano alla domanda futura. Secondo i risultati della ricerca, il paese più preparato risulta essere la Spagna, con il 62% delle imprese che dichiara essere di fronte a un deficit tecnologico, rispetto all’81% dichiarato dalle imprese tedesche.

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La maggior parte delle aziende europee evidenzia che la propria infrastruttura debba essere aggiornata nel corso dei prossimi due anni per soddisfare le future esigenze di business – questi aggiornamenti includono i servizi voce e comunicazioni (88%), l’infrastruttura del data center (90%) e le infrastrutture di rete (85%).

Le organizzazioni sono costantemente sotto pressione per bilanciare le esigenze dei loro clienti con la realtà commerciale per la gestione di un business di successo. Le società italiane menzionano – tra i parametri più significativi di performance del business rispettivamente: alti livelli di soddisfazione dei clienti (51%), redditività (57%). Queste aree cruciali di business soffriranno in maniera significativa se il deficit tecnologico non verrà colmato.

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Di seguito alcune evidenze riguardanti il mercato italiano emerse dal report “The Tech Deficit Research”:

– Il risparmio è la ragione per cui si adottano soluzioni Cloud (61%) – una percentuale quasi doppia rispetto al resto d’Europa

– Se non si interviene subito per colmare il Tech Deficit i CIO stimano che entro meno di un anno – 260 gg in Italia e 289 gg di media EU, le aziende non saranno più in grado di soddisfare i bisogni futuri. Secondo i CIO Italiani in particolare, il parametro principale per misurare le business performance e il successo di un’azienda è l’Innovazione di prodotti/servizi (56% il tasso più alto in Europa).

– Il 61% crede che non sarà in grado di soddisfare le esigenze dei clienti entro un anno a patto che non si corra ai ripari (maggiore preoccupazione rispetto alla media europea del 53%)

– Solo il 23% dei CIO crede che l’infrastruttura attuale sia idonea a sviluppi futuri (la media europea è 26% con un picco del 34% per UK). Il 63% dei CIO EU reputa un vantaggio avere un unico provider

– Il 73% CIO vede crescere il gap a causa di infrastrutture inadeguate che non rispondono ai bisogni dei clienti (in linea con EU al 72%). Più preoccupate le grandi aziende (79%) rispetto alle PMI (66%)

– Il 64% dei CIO crede che la semplificazione dell’infrastruttura tecnologica sia la strada migliore verso l’adeguamento necessario e solo poco più della metà degli interpellati (56%) reputa che il successo dell’azienda sia legato all’innovazione di prodotto o servizio (la media europea è leggermente inferiore)

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La ricerca indica che la semplificazione e l’automazione sono la via preferita per l’evoluzione delle infrastrutture, con il 60% degli intervistati europei che dichiara di essere in cerca di una maggiore semplicità nella loro infrastruttura. L’utilizzo di un modello basato sul servizio è destinato a diventare sempre più importante nei prossimi due anni, con una previsione di crescita di Infrastructure-as-a-Service, Software-as-as-Service e data center colocation rispettivamente del 52%, 55% e 33%. La ricerca evidenzia anche una tendenza verso un maggiore consolidamento dei fornitori e dei partner strategici, con il 63% degli intervistati che dichiarano di vedere benefici in un modello di fornitore unico che offre una gamma di diverse opzioni di servizio IT e infrastrutture.

Mimmo Zappi, Regional General Manager di Colt Italia: “Nell’economia digitale, strategie di business fondamentali come l’ingresso in nuovi mercati, la soddisfazione delle esigenze dei clienti e l’aumento della redditività sono disciplinati dalla diffusione di tecnologie efficienti e adeguate. I dati mostrano che il deficit tecnologico è un problema per tutta Europa e impatta le aziende di ogni dimensione.

Il paradigma economico digitale implica che le aziende adottino nuove tecnologie e strumenti per alimentare nuovi modelli di business e nuovi approcci – dagli strumenti di analisi per le applicazioni user driven alla cosiddetta wearable tecnology, ovvero tutte quelle nuove tecnologie portabili.

Se il deficit infrastrutturale a supporto di queste trasformazioni non sarà colmato, ci saranno conseguenze evidenti. Inevitabilmente, le organizzazioni subiranno l’impatto di questo deficit entro i prossimi 12 mesi. L’impatto sarà dispendioso e dannoso soprattutto per coloro che sono meno preparati o che si trovano ad agire in segmenti di mercato con dinamiche di cambiamento molto spinte, in cui la continuità del servizio è cruciale ad esempio nel settore media e finanziario”.

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Sulla base dei risultati della ricerca, Colt ha identificato tre tendenze principali per le imprese europee:

1. il Servizio basato sulla fornitura che contribuirà a cambiare la percezione delle aziende riguardo le proprie infrastrutture, dissuadendole dal comprare tecnologia a favore invece di un modello basato sul servizio.

2. Flessibilità guiderà modelli di business e accordi commerciali. Le aziende cercheranno fornitori che consentano loro di gestire il cambiamento.

3. Semplificazione dei processi che consentirà al diperatimento IT di migrare verso il cloud, consolidando i fornitori e individuando nuovi partner strategici.

Zappi conclude: ”I responsabili dei Sistemi Informativi così come i Direttori Operativi e in generale i decision maker del settore IT, si trovano a fronteggiare le esigenze di infrastrutture sempre più complesse, ma flessibili, scalabili capaci di supportare la dinamicità del business. Colt ha capacità, gli asset materiali (professionisti,soluzioni di rete dati/voce e Data Center) e finanziari per supportare questa trasformazione: per i nostri Clienti la gestione delle infrastrutture non è più un problema, ma è una commodity a supporto delle esigenze mutevoli del business: ho in mente quello che oggi stiamo già facendo a supporto del comparto del Made in Italy in giro per il mondo e soprattutto in Asia.”