Informatica coinvolgente

IBM ha promosso a Milano BusinessConnect2014, una giornata di dialogo tra manager – anche non tecnologici – aziendali per esplorare l’offerta professionale IBM per il cloud, il big data e il social

I fornitori di informatica enterprise cercano da tempo di fare breccia nella consapevolezza dei manager che hanno la responsabilità delle funzioni aziendali non strettamente tecnologici, coinvolgendo le figure c-level (i responsabili del marketing, delle finanze, delle risorse umane e così via) nella definizione delle linee guida tecnologiche di una impresa. Non è soltanto un modo per accorciare una catena decisionale che prevedeva che lo stimolo lanciato da una business unit ai responsabili informativi rimbalzasse verso il top management per esaurirsi davanti al no del direttore finanziario. Accelerando enormemente i tempi di implementazione e il “sourcing” infrastrutturale di un servizio informatico, il cloud computing rende possibile una partecipazione più corale nella scelte che riguardano l’innovazione, e quindi la competività di un’azienda.

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BusinessConnect2014 l’evento che IBM ha celebrato al Palazzo del Ghiaccio di Milano (la stessa sede della prima edizione di un anno fa), va esattamente in questa direzione e ha coinvolto un pubblico di CIO, CFO, CSO, CHRO e altri dirigenti in una giornata di interventi, incontri e “track” tematiche dedicate ai temi caldi della “nuova informatica”. Quest’anno accanto a BusinessConnect si è tenuto anche un vero e proprio hackathon con un centinaio di sviluppatori impegnati a inventare nuove applicazioni mobili basate su Bluemix, la platform as a service inaugurata poche settimane fa da IBM per lo sviluppo di app ibride – con tool e servizi targati IBM ma integrati con servizi proprietari. Bluemix è solo una delle novità emerse in occasione delle presentazioni che si sono avvicendate sul palcoscenico dell’evento.

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Paolo Degl’Innocenti, vice president del Software Group, ha spiegato il senso dell’iniziativa BusinessConnect illustrando le strategie che Big Blue sta portando avanti per mantenere ed espandere il proprio ruolo di provider tecnologico globale anche in uno scenario dominato dai trend che formano l’acronimo Camss: cloud, analytics, mobile, social e security. «Nel nostro percorso di collaborazione con le aziende è fondamentale il dialogo con tutte le figure manageriali che vedono nell’IT un modo per far evolvere la propria funzione all’interno delle rispettive organizzazioni». In un’indagine svolta da IBM su scala mondiale, una percentuale elevatissima di C-level manifesta la propria voglia di partecipare alle strategie IT delle loro aziende, ma poco più della metà giudica soddisfacente il livello di coinvolgimento.

Eppure, una delle parole chiave di questo incontro è stato proprio coinvolgimento, engagement. Intervenendo subito dopo Degl’Innocenti, che aveva sottolineato il notevole impegno di IBM sul fronte del cloud – con quindici nuovi data center da aggiungere a un elenco che presto conterà 40 infrastrutture di questo tipo nel mondo, e 114 soluzioni applicative erogate in modalità as a service – Craig Hayman, general manager per le Industry Cloud Solutions, ha esordito affermando: «Ci sono tantissime cose da fare insieme alla nuova IBM» Per Hayman, le tre regole fondamentali dell’IT nell’era del cloud e del cognitive computing consistono nel mettere a frutto l’enorme volume di dati non strutturati che viene generato ogni istante; sfruttare al massimo le opportunità del cloud e delle sue soluzioni sempre più ibride e interconnesse; e soprattutto mettere a frutto la relazione con le persone, siano esse i consumatori o i collaboratori delle imprese, per far crescere la produttività e inventare nuovi servizi. Anche Hayman si è soffermato a lungo sull’offerta cloud IBM, citando il nuovo marketplace applicativo e affrontando poi il tema delle tecnologie “people-centric” attraverso qualche anticipazione dello studio “The customer-activated enterprise” che ha coinvolto in settanta nazioni quattromila manager di una ventina di settori di industria, che hanno risposto a domande sul grado di “partecipazione” delle persone interne e esterne alle imprese alla definizione delle strategie aziendali. Anche per l’engagement c’è una novità di questi giorni, il lancio di IBM ExperienceOnce, un nuovo portafoglio integrato di offerte basate su cloud e on premise che aiutano i clienti a costruire interazioni più approfondite e di maggior valore con i clienti, unendo marketing, vendite e servizi.

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In conclusione l’intervento di Tom Rosamilia, senior vice president dell’IBM Systems and Technology Group, che ha insistito sull’importanza «di una infrastruttura progettata espressamente per l’era del big data”. Dopo tanto software, Rosamilia ha riportato alla ribalta i meriti delle tecnologie IBM di calcolo, connettività e storage («più di uno yottabyte [mille miliardi di terabyte] sono oggi custoditi in sistemi di storage software defined all’interno dei data center IBM»). Rosamilia ha per esempio ricordato il progetto OpenPower (openpowerfoundation.org), una fondazione voluta da Google, IBM, Mellanox, Nvidia e Tyan per lo sviluppo di di standard hardware aperti basati su architettura IBM Power.