Le aziende ricercano sviluppatori Cobol

La capacità di programmare in Cobol genera nuove opportunità lavorative. Lo rivela una ricerca mondiale condotta da Micro Focus nelle università; inserire questa competenza al proprio curriculum scolastico aumenta le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro

Linguaggi di programmazione come COBOL, CICS e JCL sono alla base di molti sistemi informatici nel mondo. Una nuova ricerca di Micro Focus dimostra tuttavia come gli sviluppatori di questi linguaggi siano sempre più difficili da reperire, assumere e trattenere – facendo emergere un’allarmante disparità tra i corsi universitari disponibili e le esigenze delle aziende. Il 73% degli studenti di informatica nel mondo, infatti, non inserisce la programmazione Cobol nel proprio curriculum scolastico – e questo nonostante il 71% di loro abbia la certezza che le applicazioni COBOL continueranno ad essere utilizzate nei prossimi 10 anni, e oltre.

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Oltre la metà (il 58%) del campione intervistato per la ricerca – formato da dirigenti scolastici di 119 università nel mondo – ha dichiarato che la programmazione COBOL dovrebbe essere inserita nel piano di studi, e il 54% di loro prevede che la richiesta di programmazione in questo linguaggio crescerà o rimarrà la stessa per i prossimi 10 anni. Il 46% di essi ritiene inoltre che il COBOL sia più facile da imparare rispetto a Java and C++ e il 29% rispetto a C# and VB.NET.

Questi dati sono però molto distanti da quello che poi avviene nella realtà scolastica; del 27% degli studenti che ha inserito il COBOL nel proprio piano di studi, solo il 18% ne ha fatto una scelta prevalente mentre il restante 9% ne ha fatto una scelta opzionale.

Impatti sul mercato del lavoro

Lo scorso anno, di conseguenza, il maggior numero di programmatori inseriti nel mondo del lavoro sono stati sviluppatori Java, seguiti dai programmatori in C# e C++, mentre il numero di laureati con competenze COBOL è stato di gran numero inferiore, secondo il campione intervistato.

– Il 32% ha affermato di aver inserito oltre 30 sviluppatori Java, e il 21% di essi ha inserito oltre 51 programmatori Java.

– Il 16% ha inserito oltre 30 programmatori in C# e C++.

– Solo il 5% ha inserito oltre 30 sviluppatori COBOL.

Bill Marlow, Professore al Durham College, Canada, guardando in prospettiva al valore dell’insegnamento del COBOL, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è quello di preparare i nostri studenti in modo che diventino professionisti dell’IT a tutto tondo e il COBOL ha sempre fatto parte dei nostri insegnamenti. Molti dei nostri laureati ottengono lavoro in tempi rapidissimi, grazie alla loro conoscenza del COBOL e alla crescente richiesta del mercato; questo è il risultato anche dell’enfasi posta sull’impiego di un linguaggio misto, che utilizzi ad esempio il COBOL come backend e un altro linguaggio “on the front”, al fine di dimostrare l’adattabilità alle varie piattaforme e dispositivi”.

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Michael Coughlan, relatore all’università di Limerick, per sottolineare ulteriormente questo aspetto, ha dichiarato: “Il COBOL e i sistemi legacy sono parte essenziale del nostro corso di nostra laurea in computing. In un mercato del lavoro particolarmente competitivo, è fondamentale dare agli studenti la possibilità di differenziarsi dagli altri laureati; i nostri studenti hanno esperienza nei linguaggi di programmazione moderni, ma sono in grado di garantire anche la compatibilità con le applicazioni legacy scritte in altri linguaggi. Questo permette loro di differenziarsi in modo significativo dalla maggioranza degli laureati, che conoscono solo Java o linguaggi simili ma sono totalmente privi di conoscenze nell’ambito dei sistemi legacy.”

Educare gli educatori

Il 60% degli intervistati, che abbia o non abbia insegnato COBOL, ha affermato che la conoscenza del maggior numero di linguaggi di programmazione consente di aumentare le possibilità di impiego nel mondo del lavoro. Il 21% ha dichiarato di avere la sensazione che la conoscenza del COBOL possa aiutare gli sviluppatori a migliorare la propria carriera – dal momento che la domanda supera l’offerta – affermando che è quindi una scelta intelligente inserire questo linguaggio nel proprio curriculum di studi. Ciò premesso, il 22% degli intervistati ha comunque espresso alcuni pareri negativi, il che suggerisce come sia necessario “educare gli educatori”.

– Il 14% ha affermato che il COBOL è un linguaggio fuori moda e datato, e che gli altri linguaggi sono più divertenti e utili

– Il 5% è andato oltre, dicendo che il COBOL è morto e che non ha futuro

– Il 3% ha dichiarato di non conoscere affatto il COBOL

E’ stato inoltre chiesto agli intervistati come, secondo loro, gli studenti percepissero l’insegnamento del COBOL e, non a sorpresa, il 65% di loro ha fornito una visione negativa. Il 39% ha dichiarato che i loro studenti vedono il COBOL come un linguaggio fuori moda e antiquato; il 13% come un linguaggio già morto, mentre il 15% non sa neanche cosa sia il COBOL. Quando è stato chiesto cosa dovessero fare le università per supportare l’inserimento del COBOL nel piano di studi, un gran numero di insegnanti (il 43%) ha risposto il dare la massima priorità agli studenti che ne facciano richiesta; questa indicazione sottolinea la necessità di una migliore informazione prima della scelta del piano di studi.

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La ricerca dimostra come la scarsa propensione ai corsi di COBOL e la bassa richiesta da parte degli studenti sia stata ulteriormente ridotta a causa della mancata conoscenza da parte di molti professori del ruolo ricoperto successivamente dai loro laureandi. Circa un terzo degli intervistati (il 29%) non era a conoscenza dell’effettivo utilizzo del linguaggio nel mondo del lavoro da parte dei loro studenti.

Il ruolo del governo

Il gap delle conoscenze informatiche rispetto alle richieste del mondo del lavoro è un problema che investe il settore IT e che è diventato sufficientemente rilevante da sollecitare, in alcuni Paesi, un intervento governativo. La maggioranza degli intervistati (il 64%) ha tuttavia giudicato l’intervento del governo non sufficiente a risolvere questa disuguaglianza. Di essi:

– Quasi un quarto (il 24%) ha la sensazione che il problema sia ignorato e il governo non supporti programmi attivi per risolvere la situazione

– Il 40% ha dichiarato che i programmi governativi sono stati attuati ma non in modo adeguato, così che il gap non è stato ridotto

– Il 26%, al contrario, ha affermato di essere a conoscenza di programmi attivati dal governo, anche se la maggior parte di essi (il 23%) non era certo di quanto efficaci sarebbero stati nel risolvere il problema e fare la vera differenza. Un buon 11% ha dichiarato di non vedere un reale gap nelle conoscenze informatiche, tale da necessitare di un intervento da parte del governo.

Le aziende e le università devono collaborare

Il 63% degli intervistati ha affermato di facilitare, incentivare e incoraggiare una maggiore collaborazione tra le aziende e le università, promulgando l’importanza delle conoscenze di programmazione COBOL.

– Solo il 25%, ad ogni modo, utilizza attualmente un’interfaccia – una comunità social o un forum, o una piattaforma di ricerca lavoro – con la quale gli studenti possono mettersi in contatto con le aziende e proporsi come programmatori COBOL.

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– Del 52% che non utilizza un interfaccia, oltre metà ha dichiarato che ne apprezzerebbe la presenza.

– Complessivamente, il 58% ha affermato di ritenere che sia necessario un cambiamento culturale per adeguare studenti, università e aziende alle future necessità di programmazione COBOL.

Giuseppe Gigante, Regional Marketing Manager di Micro Focus ha dichiarato: “La risposta al gap delle conoscenze deve iniziare dai banchi di scuola. Le aziende e le università devono lavorare insieme per dimostrare che conoscere il COBOL è importante ed è essenziale per avere un futuro più promettente.

I giovani sviluppatori devono essere incoraggiati verso questo linguaggio e deve essere incrementato il numero di lauree IT che lo prevedono e avviati nuovi corsi. Su un totale di 310 miliardi di linee di codice, ben 240 miliardi, dopo tutto, sono scritti in COBOL. E’ il linguaggio utilizzato in oltre il 65% di tutti i codici attivi e nell’85% di tutte le transazioni giornaliere. Le aziende hanno bisogno di persone che conoscano questo linguaggio, non solo per supportare le applicazioni esistenti, ma anche per costruire e sviluppare le applicazioni di domani.”

Il COBOL in cifre

Il 90% dei sistemi informativi delle top Fortune 500 company utilizza ogni giorno il COBOL

Il 70% di tutti i dati aziendali è scritto in COBOL

Il COBOL mette in comunicazione 500 milioni di cellulari tutti i giorni

Le applicazioni COBOL sono alla base dei sistemi di cura di 60 milioni di pazienti al giorno

Il COBOL regola l’85% di tutte le transazioni aziendali giornaliere

Le applicazioni COBOL muovono 72.000 container ogni giorno e processano l’85% delle transazioni portuali

Il 95% di tutte le transazioni ATM utilizzano COBOL

Il COBOL garantisce la possibilità di prenotare 96.000 vacanze all’anno

L’80% di tutte le operazioni point-of-sale sono gestite grazie al COBOL

Il COBOL gestisce 200 transazioni in più al giorno rispetto ai motori di ricerca Google + e You Tube

Le applicazioni dei maniframe aziendali scritte in COBOL ammontano ad un valore di 2 trilioni di dollari

Un milione e mezzo di nuove linee di codice viene scritto ogni giorno in COBOL

Ogni anno si scrivono 5 miliardi di linee di nuovo codice COBOL

L’investimento totale in tecnologie COBOL, staff e hardware è stimato intorno ai 5 trilioni di dollari

Circa 2 milioni di persone lavora attualmente in COBOL