McAfee indaga la vita segreta degli adolescenti

Secondo una ricerca commissionata da McAfee, gli adolescenti condividono una quantità allarmante di informazioni personali con estranei sul web. E continua il fenomeno del cyberbullismo

McAfee, la più grande azienda al mondo focalizzata sulle tecnologie di sicurezza, ha commissionato e diffuso una ricerca dal titolo “La vita segreta degli adolescenti” condotta tramite Internet da Harris Interactive nel periodo dal 4 al 17 maggio 2010.

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Lo studio ha coinvolto 955 giovani americani dai 13 ai 17 anni (includendo 593 teenager dai 13 ai 15 anni e 32 in età compresa dai 16 ai 17) e rivela il comportamento dei teenager americani e l’area di competenza dei genitori. I risultati sono stati suddivisi in base ad età, genere, razza/etnia e altri fattori variabili. I dati complessivi di questa ricerca sono rappresentativi dei ventenni e degli adolescenti, in età compresa dai 10 ai 17 anni.

“Mantenere i figli al sicuro significa insegnare loro i pericoli derivanti dall’alcool o della gestione del bullismo a scuola”, ha dichiarato Tracy Mooney, madre di tre ragazzi e Chief Cyber Security Mom di McAfee. “Questa ricerca evidenzia i reali pericoli con cui si interfacciano gli adolescenti quando diventano vulnerabili in ambito online”

I teenager parlano con estranei dando informazioni personali

Harris Interactive ha condotto uno studio online per conto di McAfee e ha rivelato che, nonostante le notizie riportate sui giornali, i teenager forniscono più informazioni di quelle consentite ad estranei:

• 69% di adolescenti dai 13 ai 17 anni effettua aggiornamenti del proprio stato sui social network divulgando anche la propria posizione esatta

• 28% dei teenager chatta con persone che non conosce nel mondo offline rivelando alcuni dati personali, quali:

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o 43% il proprio nome

o 24% proprio indirizzo email

o 18% una foto personale

o 12% il numero di cellulare

• Le ragazze sono più propense dei ragazzi a chattare con le persone che non conoscono nel mondo offline (32% contro il 24%) e le giovani dai 13 ai 15 anni (16%), che hanno dato una descrizione del loro aspetto fisico, sono di più dei ragazzi della stessa età (7%) che hanno fatto la stessa cosa

“I ragazzi sanno che non devono parlare con gli estranei, è una delle prime cose che vengono insegnate. Ma online c’è un senso di fiducia e anonimia che permette ai ragazzi di abbassare la guardia”, ha detto Mooney. “ I ragazzi non darebbero mai il loro nome e indirizzo a un estraneo nel mondo reale, per questo è allarmante vedere quanti giovani compiono molte cose online”.

Malgrado le tragedie, il fenomeno del cyber bullismo resta: circa il 50% degli adolescenti non sa come comportarsi se subisce attacchi di questo tipo

Quest’anno il fenomeno del cyberbullismo è stato oggetto di molti articoli sui giornali, con storie di adolescenti e ventenni perseguitati on line, anche con tragiche conseguenze. Uno su tre conosce qualcuno che ha commesso questi atti o ha ricevuto informazioni malvagie via web – come mandare email anonime, diffondere pettegolezzi online, inoltrare informazioni private senza autorizzazione o mandare informazioni offensive a qualcuno tramite Internet.

• 14% dei ragazzi tra i 13 e 17 anni ammette di aver preso parte a qualche azione di cyberbullismo nel 2010

• 22% dice che non saprebbero come comportarsi nel caso fossero vittime di azioni di cyberbullismo

Molti ragazzi accedono al web fuori casa

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Oggi più che in passato i ragazzi hanno maggiore alternative per l’utilizzo del web. “È impossibile tenersi aggiornati sulle modalità di accesso dei ragazzi al web”, continua Mooney. “la risposta non sta nel tenere il computer di casa in sala, ma bisogna educare i ragazzi a cautelarsi mentre utilizzano Internet, ad esempio da casa dei loro amici o dal cellulare, lontano dalla supervisione degli adulti”.

• 87% dei giovani utilizza il web da qualsiasi parte, tranne che a casa

• 54% vi accede dalla casa degli amici o di familiari

• 30% vi accede tramite il cellulare e il 21% tramite i videogame

• 23% va online da qualsiasi parte con la rete Wi-fi

I giovani nascondono quello che fanno online

Circa due su cinque adolescenti dice di non raccontare ai genitori quello che fa sul web (42%) e che cambierebbero il suo atteggiamento se i genitori sapessero ciò che guarda online (36%).

Con l’obiettivo di nascondere ulteriormente il loro comportamento on line, i giovani ammettono quanto segue:

• 38% dei ragazzi chiude o riduce il browser quando i genitori entrano nella loro stanza

• 32% cancella la memoria del browser dopo l’utilizzo

• 55% dei teenager dai 13 ai 17 anni nasconde ciò che fa online ai genitori

Uno su quattro giovani responsabile di aver infettato il Pc di casa

Mentre molti ragazzi utilizzano Internet per effettuare delle ricerche o comunicare con gli amici, tre su cinque (62%) vedono o scaricano solitamente alcuni tipi di supporti online- che possono portare a download pericolosi o ad altre minacce online che mettono a rischio il computer della famiglia.

• Più di un quarto dei giovani (27%) ha permesso che un virus, uno spyware o altri software infettassero il computer di famiglia

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• Circa la metà degli adolescenti (46%) ammette di scaricare musica o video da servizi gratuiti, che è ancora peggio che infettare il computer di casa con bachi, virus, ad-ware, spyware o backdoor che permettono alle persone l’accesso al computer

• 16% dei ragazzi dai 16 ai 17 anni hanno scaricato contenuti vietati ai minori

“Come me, molti genitori pensano di avere il controllo sui contenuti che i figli guardano online”. continua Mooney. “Questa ricerca evidenzia che i genitori devono fornire un maggiore supporto ai loro figli aiutandoli ad assumere comportamenti online corretti. L’educazione è un aspetto fondamentale”.