Oltre un milione di tag RFID per la tracciabilità dei capi di abbigliamento in Europa, con una riduzione del 90% nei tempi di controllo del confezionamento e un ritorno dell’investimento (ROI) immediato. Sono i risultati principali della collaborazione tra G&P Net, azienda italiana di sportswear che disegna, produce e distribuisce marchi come GeoSpirit e Peuterey, e Aton, azienda di riferimento nel settore Enterprise Mobility con specializzazione nella tecnologia RFID.
G&P Net ha scelto Aton come consulente strategico per la realizzazione di una soluzione innovativa e completa, che sfrutta la tecnologia a radiofrequenza per garantire l’ottimizzazione dei processi logistici e il controllo del “mercato grigio”, fenomeno meno conosciuto del mercato nero, ma spesso più grave e complesso da gestire, che consiste nella distribuzione di capi originali tramite canali non autorizzati dal titolare del marchio.
La soluzione è costituita dal middleware onID di Aton, software che consente la gestione del sistema RFID nel suo complesso, decodificando i dati e rendendoli fruibili agli utenti, e da 6 varchi per la lettura dei capi appesi e stesi, in cui sono installati reader ad elevate prestazioni con relative antenne.
L’integrazione di onID con onLog, la soluzione per il Warehouse Management realizzata da Aton nel 2007, contribuisce a consolidare i risultati già ottenuti in ambito logistico, con una notevole riduzione di tempi e risorse dedicate. Partner tecnologico di Aton è Alien Technology, leader mondiale nella produzione di tag e reader UHF, che ha fornito anche i tag inlay per etichettare ogni capo.
“L’obiettivo iniziale della nostra collaborazione era ottimizzare la logistica, ma la tecnologia RFID ci ha consentito di spingerci oltre, arrivando a garantire la tracciabilità completa dalla produzione alla distribuzione a tutela del marchio e dell’investimento. – ha affermato Otello Azzali, Vice President di Aton –
Punto di forza della soluzione è stata la facilità nonché la rapidità di implementazione della tecnologia RFID: in meno di un mese sono state realizzate sia la fase di test di laboratorio, sia la messa a regime del progetto con l’inserimento dei tag in alcuni modelli.”
“Non avevamo un adeguato controllo dei nostri canali distributivi, nè del mercato grigio: – ha afffermato Luca Isidori, ICT Manager di G&P Net – ora abbiamo il governo totale della supply chain e della gestione del canale e possiamo fare l’inventario in tempi molto più rapidi. La maggiore trasparenza riduce in maniera significativa l’out-of-stock con conseguente incremento del fatturato in una logica win-win.”
I risultati del progetto confermano i dati dell’analisi sulla diffusione delle tecnologie a radiofrequenza nella filiera italiana del fashion realizzato tra il gennaio e il maggio 2009 dal Cedites (Centro Studi per la Divulgazione della Tecnologia e della Scienza) con il contributo di Aton.
L’uso dell’RFID, se ben implementato, può portare infatti alla riduzione del fenomeno dell’out-of-stock dal 10 al 30%, alla riduzione del costo del lavoro dal 5 al 10% e alla riduzione di furti e frodi dal 10 al 20%. La tutela del Made in Italy può trovare un impulso decisivo nelle potenzialità offerte da questa tecnologia ad un costo facilmente assorbibile dalle aziende con un ritorno dell’investimento elevato.