Per NetApp è sempre più l’ora del flash

Sugli aggiornamenti alla linea degli storage array spiccano le alte prestazioni anche per le PMI con i nuovi SAN della linea E2700 e i nuovi array tutti flash della serie EF

“Quello dei nuovi E2700 è un annuncio importante per il mercato italiano perché porta tutta la nostra tecnologia versatile e affidabile anche alle PMI, con un modello entry level ma di classe enterprise”, sintetizza Roberto Patano, Direttore Tecnico di NetApp Italia, nel presentare alla stampa le novità più recenti. E in effetti le caratteristiche sono di tutto rispetto, in quanto il sistema E2700 è uno storage array a elevata densità in grado di condensare in un rack 4U fino a 60 drive da 4 Tb, che possono essere SAS, SATA e SSD per la massima versatilità. Sottolineando come la famiglia degli E-series veda già oltre 650.000 esemplari sul mercato, i responsabili di NetApp puntano l’attenzione sulla “ormai proverbiale affidabilità” di questa categoria di sistemi. Ai quali appartiene anche il nuovo E5500, aggiornamento del precedente E5400, con caratteristiche interessanti in termini di performance e flessibilità, che lo rendono ideale per un’ampia gamma di carichi di lavoro che prevedono grandi volumi di dati: tra l’altro, è in grado di scalare fino a 1,5 Petabyte per sistema.

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A tutto flash

Il nuovo EF550 è invece un array completamente flash, cioè con tecnologia allo stato solido SSD, che vanta elevate performance e basse latenze, progettato per le applicazioni business-critical nelle quali la reattività e l’elevata affidabilità sono aspetti fondamentali. Infatti, con una latenza inferiore al millisecondo, un tasso di 400 mila IOPS (operazioni di Input/Output al secondo) e con una larghezza di banda di 12 Gbps, pari al doppio del modello precedente, il nuovo EF550 può senz’altro candidarsi ad applicazioni quali i servizi web, la VDI (virtualizzazione dei desktop) e i database. Inoltre, come sottolineano in NetApp, flash array EF550 “abbatte sensibilmente i costi operativi ed elimina l’over-provisioning, in quanto ne basta un solo esemplare per arrivare alle performance di due rack completi con dischi tradizionali meccanici, il che comporta significativi risparmi in termini di spazio, energia e raffreddamento”. Il sistema sarà disponibile a partire dall’inizio del prossimo anno, e si candida a rafforzare ulteriormente la posizione di NetApp in ambito SSD: “abbiamo iniziato da tempo a proporre sistemi flash e oggi siamo il fornitore che ne ha venduti di più in tutto il mondo, con un installato che è ormai nell’ordine dei Petabyte”, ricorda Patano.

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L’ora del cloud ibrido

Ultimo punto toccato è quello del cloud: come sta evolvendo la strategia di NetApp? “Uno dei problemi principali è quello della portabilità dei dati, visti i diversi tipi di cloud che continuano a fiorire, e che portano ad avere modelli sempre più di tipo ibrido – spiega Patano -. Ma, per fare un solo esempio, quali possono essere le garanzie che si possa cambiare cloud provider?” La risposta di NetApp è quella di realizzare un ecosistema congiunto, basato sul sistema operativo Clustered Data Ontap, la cui versione 8.2 si pone l’obiettivo di realizzare una sorta di piattaforma dati universale che permetta la massima portabilità, ampliando così le possibilità di scelta, dal cloud privato ai service provider di cloud pubblici, per arrivare anche ai fornitori di tipo “hyperscale cloud provider”. Non a caso, l’azienda conclude ricordando che a tutt’oggi sulla piattaforma Data Ontap operano già 175 provider di servizi cloud.