Porno e altre cinque cose che non puoi fare con i Google Glass

Dietro la minaccia dell’Unione Europea e di alcuni stati americani, ecco cosa Google non permette di fare con i suoi occhialini. I divieti potrebbero crescere con l’utilizzo

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Raramente attorno ad un oggetto ancora non uscito sul mercato si sono creati una serie di problematiche come nel caso dei Google Glass. Gli occhialini non sono in vendita ma i limiti che si portano dietro cominciano a crescere di giorno in giorno. I Glass, offrendo un accesso a mani libere a navigazione web, scatto di foto, creazione di video e molto altro, hanno scatenato l’immaginazione di sviluppatori e utenti. La più curiosa è senz’altro l’app Tits&Glass che permetteva di surfare contenuti hard e condividerli, successivamente bannata da Google. Ma non è la sola ad essere off-limits per il gadget di Mountain View.

No al porno

Google ha aggiornato le sue Politiche sui Glass durante lo scorso fine settimana affermando che i Glass: “Non consentono di accedere a contenuti con scene di nudo, atti sessuali o materiale sessualmente espliciti.” Nel mirino della nuova politica è MiKandi che ha lanciato un’applicazione per cercare immagini i video hard.

No al riconoscimento facciale

Il divieto delle applicazioni che permettono il riconoscimento facciale chiude una plausibile causa da parte dell’Unione Europea i cui garanti si erano già dilungati sui pericolo che sarebbero derivati da una simile possibilità. Google ha annunciato la sua posizione sul riconoscimento facciale il 31 maggio in un post sul blog scrivendo: “Non sarà possibile usare la fotocamera o il microfono per identificare chiunque ci capiti davanti per trovare informazioni su qualcuno che non sia l’utente“. Niente Minority Report dunque.

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No al gioco d’azzardo 

Gli eventuali problemi di privacy, soprattutto per coloro che sono portati a catturare la realtà che li circonda molto spesso, ​​hanno creato azioni preventive per vietare i Google Glass. Il casino Caesar’s Entertainment Las Vegas ha annunciato che non avrebbe permesso di indossare gli occhiali di Google ai suoi clienti o durante gli spettacoli interni così come la catena di bar statunintensi 5 Point Cafè che ha scritto tramite la propria pagina Facebook: “Siamo la prima azienda di Seattle a vietare in anticipo i Google Glass e a buttare fuori tutti i trasgressori“.

No alla guida

Già negli Stati Uniti (ad esempio in West Virginia) cominciano ad essere pubblicate leggi che vietano l’utilizzo dei Google Glass a chiunque guidi un veicolo. La motivazione sarebbe che la piccola telecamera posta du una lente potrebbe distrarre l’autista anche senza essere attivata. Molto probabilmente regole del genere arriveranno un po’ ovunque, Europa compresa. 

No al bullismo

Google ha messo al bando la violenza, il bullismo e ogni forma di odio da condividere con i Glass. Questo comprende la possibilità di scattare foto o registrare video di atti violenti in diversi contesti (a scuola, allo stadio, ecc). Nello specifico è vietata la “la promozione di odio verso gruppi di persone in base a razza o origine etnica, religione, disabilità, sesso, età, orientamento sessuale o identità di genere.”

No alla vendita o prestito

Almeno per quanto riguarda la versione beta in mano agli sviluppatori Google ha più di una volta affermato che non ne è permessa la condivisione o il prestito, tantomeno la vendita. L’azienda spiega: “Non si potrà rivendere, prestare, trasferire o dare il dispositivo a qualsiasi altra persona se non il destinatario. Se si trasgredisce tale regola senza l’autorizzazione di Google, l’azienda si riserva il diritto di disattivare il dispositivo e senza obbligo di rimborso“.

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