Quaranta candeline sono state spente da Internet lo scorso 2 Settembre. Ma qualcuno ha voluto guastare i preparativi per i “festeggiamenti”…Quaranta candeline sono state spente da Internet lo scorso 2 Settembre.
Correva l’anno 1969, quando un gruppo di 20 ricercatori della UCLA – University of California, Los Angeles – capeggiati da Len Kleinrock assistevano allo scambio di dati tra due giganteschi computer connessi tra loro da un cavo della lunghezza di poco più di quattro metri e mezzo.
Nel corso dello stesso anno altre tre strutture distribuite sul territorio americano – l’Università dello Utah, lo Stanford Research Institute e l’Università Californiana di Santa Barbara – entravano a far parte del network.
Il progetto era stata battezzato ARPANET ovvero la rete dell’”Advanced Research Projects Agency”, un’articolazione del Dipartimento della Difesa statunitense, intenzionato a sviluppare una piattaforma ove poter effettuare test sulle tecnologie emergenti nel settore delle comunicazioni.
Negli anni a seguire venivano perfezionate le diverse regole di connessione fino a quando, nel 1983, si individuava nel TCP/IP l’unico insieme di protocolli da impiegare sulla rete Arpanet.
Questa decisione stabiliva un punto di riferimento per tutte le altre reti e introduceva il termine Internet come “Rete delle Reti” nell’ambito delle quali l’utilizzo dei protocolli TCP/IP consentiva l’interazione tra sistemi diversi che accettavano e adoperavano tali regole.
Arpanet cessava di esistere nel 1990 dopo aver subito, tempo addietro, una scissione per impiego civile – mantenendo il medesimo nome – e militare – MILNET -.
Però perché Internet diventi lo strumento di portata familiare che è oggi si doveva aspettare il 1993, quando il CERN – Centro Europeo per la Ricerca Nucleare – in Svizzera varava il World Wide Web (WWW), sviluppato dal fisico Tim Berners-Lee.
Negli anni ’90 alcuni provider come “America On Line” già avevano messo a disposizione di milioni di persone la possibilità di connettersi.
La successiva crescente evoluzione è quella che abbiamo imparato a vivere e tuttora viviamo giornalmente ogni qualvolta accendiamo un computer e ci connettiamo al web.
C’è addirittura chi, davvero convinto di quanto Internet influenzi ed agevoli la vita quotidiana, si è fatto promotore del “OneWebDay”, una ricorrenza che dal 2006 ogni 22 Settembre celebra i benefici apportati dal web.
Ma il 2 Settembre scorso qualcuno ha voluto guastare i preparativi per i “festeggiamenti”: dopo che un portavoce della Len Kleinrock – sponsor del “OneWebDay” – in occasione dell’imminente evento aveva parlato di libertà, privacy e, ironicamente, di sicurezza sul web, il sito ufficiale – www.onewebday.org – subiva un’intrusione e veniva messo fuori uso da “NobodyCoder”, un hacker filo iraniano.
Anche il pirata informatico ha voluto – a modo suo – porgere i suoi omaggi alla Rete delle Reti.