BSA fa chiudere oltre 18mila aste online

BSA fa chiudere
oltre 18mila aste online

Business
Software Alliance rilascia un nuovo rapporto sulle minacce associate alla pirateria
via internet

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BSA (Business Software
Alliance) ha ottenuto la chiusura di 18.314 aste online in tutto il mondo finalizzate
alla vendita di 45.000 copie di software pirata, per un valore complessivo di
oltre 15 milioni di euro, oltre ad aver contrastato efficacemente il commercio
illegale di software attraverso reti P2P (Peer-to-Peer) e altri canali Internet
nel corso della prima metà del 2008. Le attività di BSA condotte
in ambito Internet sono triplicate rispetto al 2007, accentuando il focus sul
fenomeno del software pirata nell’area EMEA.

Nel quadro della
rinnovata attenzione nei confronti di Internet, BSA ha pubblicato un report
che illustra i rischi associati all’uso di software illegale scaricato da internet.
Neil MacBride, vice president, Anti-Piracy and General Counsel di BSA,
ha dichiarato: "L’anonimato associato all’acquisto sul Web porta a
una diffusa quanto erronea convinzione che il furto di proprietà intellettuale
sia un ‘crimine senza vittime’. Se è vero che moltissime
persone non si sognerebbero mai di rubare un CD musicale o un software in scatola
dagli scaffali di un negozio, è altrettanto vero che le stesse persone
trovano ‘naturale’ procurarsi online copie di software chiaramente
illegale. L’ignoranza non è una scusante, dunque anche le aziende devono
controllare con attenzione che i programmi che acquistano siano autentici".

Acquistando software
da fonti online non autorizzate, chi naviga in rete corre seri rischi, come
perdite di dati, infezione da virus informatici e malfunzionamenti di sistema.
Se il prezzo è "troppo bello per essere vero", probabilmente
questo deve metterci in allarme: nessuno regala prodotti per pura generosità.
BSA è impegnata non soltanto a far chiudere le aste di questo genere,
ma anche a bloccare la condivisione illegale di file via P2P. Infatti, nella
prima metà del 2008, BSA ha inviato 48.000 notifiche relative a file
BitTorrent utilizzati da 633.000 persone, per un valore stimato di circa 386
milioni di euro.

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BSA e i suoi soci,
tra i quali figurano molte delle più importanti aziende software e i
loro partner hardware, sono impegnati da oltre un decennio per proteggere gli
utenti ed eliminare la pirateria software via Internet. BSA, ove consentito
dalla legislazione vigente, richiede costantemente la chiusura dei siti di aste
online per eliminare gli annunci di software sospetto identificati tramite il
proprio sistema Online Auction Tracking System.

"I siti
di aste devono impegnarsi maggiormente per proteggere i consumatori – ha
sottolineato MacBride -. Per proteggere più efficacemente i loro
clienti, i siti di aste dovrebbero almeno assumersi la responsabilità
e sottolineare i rischi che i clienti corrono acquistando software online. Instaurando
una stretta collaborazione con le aziende software, i siti di aste potrebbero
avvertire queste ultime degli annunci sospetti, ostacolando la vendita disabilitando
la funzione ‘compralo subito’, in modo da permettere di identificare il software
pirata".

Nel Regno Unito,
BSA ha recentemente intrapreso una causa contro la società RJ-Software
per la vendita di copie contraffatte di programmi Adobe, Autodesk, Corel e Quark
Software. Come conseguenza, il titolare della società ha concordato di
porre fine alla propria attività e di pagare i danni inerenti la distribuzione
di 24 lotti di dischetti software contraffatti. Questo caso ha lanciato un chiaro
messaggio agli altri commercianti online: per quanto ridotte possano essere
le loro attività, BSA e i suoi aderenti non tollereranno il commercio
di software contraffatto.