Internet
fa bene o fa male?
Ricerche contradditorie
sulle proprietà del web
Solo qualche settimana
fa una ricerca condotta da alcuni esperti mostrava come le ricerche online fossero
utili per allenare il nostro cervello. I ricercatori avevano presentato dati
molto incoraggianti, tanto da definire il web un nuovo alleato per migliorare
le funzioni celebrali. Gli esperti avevano chiesto ad alcuni volontari di età
compresa tra i 55 e i 76 anni di sottoporsi ad alcuni test e in particolare,
i ricercatori avevano eseguito uno studio con la risonanza magnetica funzionale
sul cervello dei volontari. I dati registrati durante i test avevano rivelato
che l’uso di Internet attiva numerose aree cerebrali, soprattutto aree
frontali e temporali, zone dedicate alle decisioni e al ragionamento complesso
e che le aree stimolate durante le ricerche online attivino aree celebrali che
neanche la lettura riesce a stimolare.
Ora, un neuroscienziato parla di effetti negativi legati alla Rete.
Gary Small, studioso della Ucla (California) ha dichiarato che Internet è
in grado di cambiare lo stile di vita delle persone e soprattutto è in
grado di alterare il funzionamento del cervello.
Il neuroscienziato sostiene che molto presto si assisterà ad un cambiamento
evolutivo che porterà gli esperti di tecnologia in vetta al nuovo ordine
sociale.
L’esperto condivide l’idea che la tecnologia possa migliorare apprendimento
e creatività, ma è molto preoccupato delle dipendenze legate al
web.
Preoccupazioni condivise da psicologi ed esperti che da tempo hanno parlato
di un considerevole aumento di diagnosi del disordine per deficit di attenzione.
Small sostiene che i leader del futuro saranno dotati di capacità sia
tecnologiche che sociali.
A cura di Francesca
Guido