IT: la crisi frena hardware e consumer, tengono gli investimenti delle imprese in software e servizi

IT: la crisi frena hardware e consumer, tengono gli
investimenti delle imprese in software e servizi

Da
una prima indagine congiunturale protagonisti degli investimenti in IT sono le
Pmi dei settori dell’Industria, della Distribuzione e delle Utilities. Budget
IT tagliati da grandi imprese, PA, Telecom, Media e Finanza. Assinform presenta
il “Preconsuntivo sull’andamento del mercato dell’informatica
e delle telecomunicazioni nel 2008”

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“Il 2007
ha chiuso con una crescita dell’informatica italiana che correva al ritmo
del 2% annuo e un Pil all’1,7% . Ora, che a conclusione del 2008, nel
pieno della tempesta finanziaria che investe anche il nostro Paese, si prevede
di concludere il 2008 con una crescita dell’IT dell’1,1%, a fronte
di un Pil che scende a -0,2%, possiamo affermare che la domanda di Information
Technology in Italia, in realtà, sta tenendo. Il nostro non è
incauto ottimismo, ma la conclusione a cui siamo giunti dopo aver verificato,
attraverso due indagini parallele, che è in atto un notevole sforzo da
parte di categorie di imprese di importanti settori produttivi e dei servizi,
di non tagliare i budget IT, di non arroccarsi su posizioni difensive, ma di
reagire alla crisi ricorrendo all’innovazione. E’ questo un segnale
di forte vitalità che indica come oggi l’Information and Communication
Technology possa costituire una svolta strategica per affrontare la crisi rafforzando
l’economia reale e la sue capacità competitive. Per il 2009 si
prevede un trend IT stabile o in diminuzione, perché le imprese che oggi
puntano sull’innovazione per sostenere la loro competitività continueranno
a investire. Ma ciò non basterà al Paese per difendersi dalla
crisi. Senza un sostegno sistemico all’IT, stiamo correndo il rischio
di tagliare le gambe alla ritrovata capacità dell’informatica italiana
di produrre innovazione tecnologica al passo con i tempi. Per questo auspichiamo
fortemente che, nel prossimo decreto anticrisi del Governo, il sostegno all’innovazione
ICT, come sembra provenire da molti segnali, rappresenti un punto forte e qualificante,
indispensabile per aggiungere alla politica dell’emergenza, strategie
e obiettivi di più ampio respiro.” è questo, in rapida sintesi,
il messaggio che ha voluto dare Ennio Lucarelli, Presidente di Assinform,
l’associazione delle imprese dell’Information Technology aderente
a Confindustria, nel presentare questa mattina a Milano il “Preconsuntivo
sull’andamento del mercato dell’informatica e delle telecomunicazioni
nel 2008”, nonché i risultati della prima “Indagine congiunturale
sulle aziende del settore IT”. Entrambe le indagini discusse in occasione
del convegno Assinform "Congiuntura economica e sviluppo del Paese: l’IT
italiano come opportunità di sistema", che si tiene oggi a Milano,
sono una prima anticipazione del Rapporto Assinform 2009, che da 40 anni è
lo studio di riferimento del settore ICT in Italia.

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Secondo Lucarelli
le due indagini convergono nel descrivere il fenomeno dell’IT da due angolazioni
diverse. Da una parte vi sono i dati del Rapporto Assinform sul mercato IT in
Italia, che: “confermano come la qualità degli investimenti IT
in atto nel Paese siano in larga parte infrastrutturali, software per le nuove
applicazioni e hardware di sistema, effettuati da imprese impegnate a recuperare
produttività, ampliare i mercati, innovare prodotti, organizzazione,
processi”. Infatti, il rallentamento nel ritmo di crescita della domanda
IT è principalmente dovuto alla forte flessione della componente hardware
(6.614 milioni di euro), la cui crescita, nel 2008, non supererà l’1,0%
(era stata + 3,6% nel 2007 sull’anno precedente). Tengono invece i servizi
informatici (+0,2% rispetto al 2007, 9.332 milioni di euro), mentre cresce in
modo apprezzabile il software (4.467 milioni di euro, + 3,3% rispetto all’anno
scorso). Fra le cause del calo della domanda di hardware, vi è una pesante
riduzione di spesa da parte dei consumer, delle famiglie, a cui la crisi sta
inevitabilmente togliendo risorse da dedicare all’acquisto di beni tecnologici.

Per quanto riguarda
l’Indagine congiunturale sul settore IT – effettuata presso le aziende
associate Assinform, alle quali sono state chieste valutazioni sui budget IT
delle proprie aziende clienti – il quadro che emerge contiene alcune interessanti
novità. Infatti, protagoniste della tenuta della domanda IT sono le piccole
imprese e le medie, (aziende fino a 250 dipendenti, che rappresentano il 40%
della domanda IT proveniente dalle imprese), le quali in maggioranza non tagliano
gli investimenti in innovazione nel 2008, e li difendono nel 2009. Nelle aziende
di medio-grandi e grandi dimensioni prevale una maggioranza di imprese intenzionata
a ridurre i propri budget IT.

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Novità
anche sull’andamento settoriale, in cui troviamo un settore “emergente”
nel mondo dell’ hi-tech come quello della Distribuzione, impegnato a incrementare
i budget per le tecnologie informatiche, accanto a settori portanti dell’economia
italiana, quali l’Industria, che continua a difendere bene la propria
capacità d’investimento, o a settori già da tempo approdati
sul fronte dell’innovazione tecnologica come le Utilities. Per tutti gli
altri settori, Pa, Finanza, Tlc e Media prevale la tendenza al peggioramento
dei budget IT.

Quanto all’andamento
dei budget IT per il 2009 rispetto al 2008, la rilevazione conferma che le Pmi
dei settori impegnati a modernizzarsi, continueranno a investire in tecnologie
informatiche, con budget in cui addirittura prevarrà la tendenza a incrementare,
mentre le grandi e medio grandi imprese continueranno a orientarsi verso il
taglio degli investimenti.

“Questo
movimento delle imprese verso l’innovazione, che si esprime ancora in
una dimensione limitata e spontanea – precisa il Presidente di Assinform
– è dovuta alla discontinuità tecnologica in atto: internet
sempre più veloce, nuove applicazioni web 2.0, nuovi modelli di business
permessi dal Web 2.0 e cloud computing spingono le aziende italiane ad innovare
i loro processi, prodotti e modelli di business. Riteniamo che la necessità
delle imprese italiane d’investire in innovazione tecnologica vada considerata
una priorità nazionale e soddisfatta con una politica sistemica, che
le aiuti a cogliere i benefici dell’innovazione tecnologica IT. In questo
senso Assinform considera fondamentale la messa in campo di misure fiscali che
premino le imprese che innovano, con incentivi e provvedimenti che favoriscano
l’aumento della loro capitalizzazione; la promozione di un sistema del
credito particolarmente attento alle esigenze delle Pmi, per sostenerle sia
nel credito corrente che a medio tempo per la realizzazione di moderne infrastrutture
ICT; la realizzazione di un mercato dei servizi innovativi pienamente concorrenziale
e selettivo, abbandonando la pratica diffusa, soprattutto a livello locale,
degli affidamenti in house; il rafforzamento dei programmi di ricerca e sviluppo
sull’innovazione IT, che favoriscano l’incontro cooperativo fra
domanda e offerta di tecnologie.

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“Va in questo
senso – conclude Lucarelli – l’iniziativa recentemente annunciata
dal Ministro Claudio Scajola, di includere l’Information Technology nei
nuovi bandi nazionali di Industria 2015, misura di cui siamo soddisfatti e che
ci auguriamo trovi l’adeguata disponibilità economica, essendo
un obiettivo che Assinform ha portato avanti fin dall’avvio del progetto”