Le PMI taliane ? Si salvano con le simulazioni

Le PMI
taliane ? Si salvano con le simulazioni

La possibilità
di provare e sperimentare prodotti e processi tramite strumenti software permette
alle aziende italiane di superare alcune delle loro debolezze nella dotazione
di capitale strutturali. Esperienze concrete a Simulation Economy a Milano il
prossimo 28 ottobre.

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Le piccole e medie
imprese italiane sono sottocapitalizzate rispetto alle loro corrispettive dimensionali
negli altri Paesi europei, per non parlare del Nordamerica,. Questo dato emerge
da tutte le ricerche ed è ormai quasi un luogo comune. Si pensa però
normalmente ai suoi effetti in termini di carenza di capitale finanziario con
conseguente dipendenza dal credito bancario a breve. Ben più grave è
invece l’effetto sulla capacità di investimento e sulle dotazioni
di capitale fisso, che si traduce anche in carenza strutturale di risorse dedicate
alle attività apparentemente collaterali ma che hanno un influsso decisivo
sulla qualità dei prodotti e sulla definizione delle strategie a medio-lungo
termine. Per fare qualche esempio: laboratori di prova, centri ricerca aziendale,
officine per la realizzazione di prototipi.

Questa carenza
non è una delle ultime cause nella difficoltà che le PMI italiane
hanno nell’introdurre innovazioni di prodotto e di processo in una posizione
di avanguardia o comunque di early adopter, costringendole spesso a un ruolo
di follower in molti campi. A quel punto la loro posizione competitiva si basa
giocoforza su fattori immateriali come la flessibilità e la disponibilità
ad accettare condizioni di mercato molto restrittive (prezzi, termini di pagamento
e di consegna), il cui possesso è però anche volatile.

L’evoluzione
tecnologica, cui si deve una buona parte della perdita di competitività
delle nostre PMI, ha però anche un lato brillante della medaglia, in
un settore solo apparentemente secondario. Le tecnologie di simulazione di sistemi
complessi attraverso l’uso di sofisticati programmi software permettono
oggi di fare largamente a meno di infrastrutture fisiche costose e impegnative
per sottoporre a test di funzionamento e di utilizzo nuovi prodotti e processi.

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Prototipi virtuali
possono essere sottoposti via software all’intero ciclo di prove che fino
a qualche anno fa richiedeva impegnative strutture tecniche “fisiche”.
Non solo. Essendo il costo di utilizzo dei software di simulazione una

frazione di quello
della strumentazione fisica, è possibile effettuare prove su diversi
concept di prodotto. Questo ha, come abbiamo visto in un precedente comunicato,
profondamente modificato la metodologia stessa di sviluppo dei prodotti.

La riduzione dei
costi e il potenziale miglioramento della qualità dei prodotti, se le
PMI italiane riescono a conservare le loro caratteristiche di flessibilità
possono avere un effetto positivo sulla capacità competitiva del tessuto
manifatturiero italiano.

Di questi effetti
micro e macroeconomici delle nuove tecnologie di simulazione di sistemi complessi
applicati alla progettazione e alla produzione trattano diversi interventi in
agenda a Simulation Economy www.simulation-economy.com. L’evento, organizzato
da Updating per il Forum della NetEconomy, si svolgerà a Milano presso
la sede della Camera di Commercio in Via Meravigli il giorno 28 ottobre prossimo.

L’evento
vede la partecipazione di alcune delle aziende più attive nel settore,
tra cui, in qualità di platinum sponsor, il gigante del software di progettazione,
visualizzazione e virtual prototyping Autodesk e, come gold sponsor, gli specialisti
Enginsoft e The Mathworks.

Dettagli sull’evento
e sull’agenda sono disponibili all’indirizzo (www.simulation-economy.com),
dove è possibile registrarsi gratuitamente per la partecipazione.