L’Università La Sapienza in prima linea per l’Internet of Things

Il CATTID dell’Università di Roma “Sapienza” sigla un protocollo d’intesa con l’Ubiquitous Networking Laboratory di Tokyo diretto dal guru dell’IoT mondiale Ken Sakamura, che porterà in Europa le più evolute tecnologie della Rete delle Cose

Il CATTID della “Sapienza” Università di Roma, insieme a un gruppo di prestigiosi poli di ricerca europei, ha firmato con l’Ubiquitous Networking Laboratory dell’Università di Tokyo un accordo di portata storica che renderà presto disponibile in Europa una nuova generazione di tecnologie destinate ad abilitare l’Internet of Things (IoT), un insieme di sistemi informatici che utilizzano software e sensori per fornire agli oggetti la capacità di dialogare fra loro e con gli esseri umani.

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L’accordo, siglato, oltre che dal CATTID e dal laboratorio diretto dal “guru” dell’IoT Ken Sakamura, anche da altri cinque centri di ricerca europei, rappresenta il primo passo concreto della European Internet of Things Alliance (EIoTA), un’associazione non-profit indipendente di cui il CATTID è membro fondatore e che ha l’obiettivo di promuovere l’uso, lo sviluppo e la commercializzazione delle tecnologie IoT attraverso la ricerca e la comunicazione.

“L’Internet of Things possiede un enorme potenziale in termini di innovazione ed è destinato a migliorare nel profondo tanto l’economia e la produzione quanto la stessa vita quotidiana dei cittadini”, ha dichiarato a margine dell’accordo Carlo Maria Medaglia, Coordinatore Scientifico del CATTID. “Ken Sakamura è uno dei padri di questa tecnologia e il contributo del suo lavoro sarà prezioso per restituire all’Europa nel prossimo decennio il ruolo di leadership globale che merita, in un settore chiave per lo sviluppo della competitività globale”.

Il potenziale economico e sociale delle tecnologie IoT (o Rete delle Cose) è enorme. Gli analisti ne stimano il giro d’affari in 300 miliardi di euro nel 2013 e la Commissione Europea insiste ormai da anni sull’importanza di studiare e applicare questi sistemi nel nostro Continente.

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Ken Sakamura e il laboratorio che dirige sono noti per aver sviluppato il sistema operativo TRON, l’ambiente informatico più diffuso al mondo nei sistemi embedded, ovvero nei dispositivi digitali integrati negli oggetti. TRON e i software che ne sono derivati sono oggi impiegati in centinaia di milioni di dispositivi in tutto il mondo e negli ambiti applicativi più svariati, dal confezionamento degli alimenti alla medicina, dalla fotografia digitale alle automobili.

Grazie all’accordo siglato con i partner della European Internet of Things Alliance e l’Ubiquitous Networking Laboratory di Tokyo, il CATTID dell’Università di Roma “Sapienza” ratifica di fatto la propria appartenenza a una ristretta cerchia di centri di ricerca di livello globale nel settore dell’IoT e avrà l’opportunità di estendere ulteriormente i confini della propria attività, che ha già prodotto numerosi progetti in quest’ambito. Fra questi, il progetto IOt-A, uno dei tasselli chiave nella strategia europea in questo settore.

I firmatari dell’accordo con l’Ubiquitous Networking Laboratory di Ken Sakamura sono, oltre al CATTID dell’Università di Roma “Sapienza”, il VTT Technical Research Centre (Finlandia), la European Technology Platform on Smart Systems Integration, Bassi Consulting (Francia), Brussels Direct (Belgio) e la Smart identification Association (Regno  Unito).