IT DEMOCRACY PER L’IMPRESA DI DOMANI

Al consueto appuntamento annuale SAP Executive Conference si è dibattuto sul ruolo della tecnologia nelle aziende

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Come consuetudine anche quest’anno SAP (www.sap.com/it) ha organizzato a Villa D’Este a Cernobbio la SAP Executive Conference, cui partecipano i suoi principali clienti e i partner più importanti. Dell’edizione 2011 ci ha parlato l’amministratore delegato Agostino Santoni. Argomento dell’incontro “IT Democracy, come la tecnologia può cambiare il modo di fare impresa”, ragione per cui temi come la collaboration, il web 2.0 e il mobile hanno avuto molto spazio.

Nell’occasione, ha raccontato Santoni, erano presenti sia numerosi Cio, sia un gran numero di executive delle imprese. A loro sono state poste alcune domande, in una sorta di “instant survey”, per inquadrare alcuni temi di attualità per l’IT aziendale.

A una prima domanda riguardante i budget destinati all’innovazione nel 2011 ben il 34% ha risposto che aumenterà di molto, il 32% lo ritiene in linea con lo scorso anno e per il 20% crescerà di poco. Dove si indirizzeranno gli investimenti? Le risposte, spiega Santoni, vedono l’interesse, in ordine di importanza, per la collaboration, poi il Web 2.0, infine il Cloud computing e il mobile a pari merito. Mentre riguardo le tecnologie più “gettonate”, in ordine di scelta troviamo la Business Intelligence («già nel 2010 le grandi aziende nostre clienti hanno investito nella BI»), il Crm, la gestione delle risorse umane, l’Erp esteso e le soluzioni verticali.

Santoni ha poi sottolineato come dalla platea, riguardo al Cloud, non ostante l’interesse sia emersa una necessità diffusa di maggiore chiarezza.

Durante l’evento hanno esposto il loro pensiero Umberto Galimberti, professore e filosofo presso l’Università Ca’ Foscari e uno studioso come Domenico de Masi, sociologo e professore di sociologia del lavoro all’Università degli Studi di Roma La Sapienza rispondendo alla domanda: Le nuove tecnologie possono veramente essere uno strumento di crescita democratica?

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«Si sono evidenziate due opinioni contrapposte ha spiegato Santoni -: da una parte la visione ottimistica e positiva di De Masi che individua nello sviluppo delle tecnologie e della partecipazione una delle spinte alla crescita e al concreto miglioramento sia delle condizioni sociali sia di quelle legate alle relazioni e al lavoro. Per Galimberti, invece, sono da valutare e da prendere in considerazione i rischi di emarginazione culturale, di individualismo e di meccanizzazione dei processi creativi».

Concludendo l’amministratore delegato di SAP Italia ha sottolineato come durante lo scorso anno la società abbia lavorato «con estrema soddisfazione, nel comparto della Buisness Intelligence con le grandi aziende e, in altri ambiti, con le medie imprese italiane che hanno avviato progetti di internazionalizzazione». Da non sottovalutare, ha sottolineato Santoni, l’ambito dei processi di integrazione e riorganizzazione derivanti da acquisizioni, soprattutto nel settore bancario.