Maximize your information capital

Rado Kotorov e Josè María García-Soto, Information Builders

Cambiare la cultura aziendale con la business intelligence. Al Summit Italia 2013, Information Builders svela alle aziende come massimizzare il capitale informativo, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento in Italia per la PA e le aziende large enterprise


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Milano, Italia – «In Information Builders abbiamo riscontrato un trend secondo il quale molti clienti considerano i propri dati aziendali un investimento paragonabile al capitale finanziario o umano».

Così Gerald Cohen, CEO e fondatore di Information Builders, con un videomessaggio ha aperto i lavori del summit internazionale, che ha fatto tappa a Milano il 18 giugno ed è stato l’occasione per la business community italiana di confrontarsi sul valore dei dati. L’evento ha offerto spunti di riflessione e ha presentato i migliori casi cliente (tra cui Bata, sulla mobile BI) insieme alla visione del mercato. La business intelligence e la business analysis sono la risposta all’aumento della complessità e abilitano un nuovo approccio alla distribuzione della conoscenza aziendale. La business intelligence (BI) non solo è lo strumento, ma la direzione per la crescita. Gli esperti di Gartner a febbraio 2013 hanno posizionato Information Builders (www.informationbuilders.it) nel quadrante dei Leader del “Magic Quadrant for Business Intelligence and Analytics Platforms”. Il riconoscimento si basa sulla valutazione di WebFocus, la suite di soluzioni di BI sviluppata da Information Builders.

DARE VALORE AI DATI

Ma che cosa è il capitale informativo che sta sfidando le imprese? Per Paolo Pasini, direttore Osservatorio BI di SDA Bocconi School of Management, «ogni persona o evento di business genera attorno a sé in modo sempre più automatico dati digitali, nel privato, nell’ambiente fisico e relazionale, in azienda e non solo sul web. Il capitale informativo si costruisce non si improvvisa. Bisogna dare forza alla capacità decisionale di ogni livello e in ogni funzione aziendale. Ma come passare dalla BI più tradizionale (basata su reporting) alla BI più orientata al supporto decisionale (business e content analytics)? «Bisogna adottare un approccio di BI governance in grado di misurare l’information capital non solo nella sua componente tangibile, ma soprattutto in quella intangibile, come l’innovazione nei processi decisionali direzionali e nei processi operativi».

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BI OR NOT TO BE

Secondo Gerald Cohen, presidente e CEO di Information Builders «big data, cloud, social media, predictive analytics e mobile, più che semplici buzzwords, rappresentano i reali strumenti che stanno consentendo alle aziende di sfruttare in modo intelligente i dati per ottimizzare il business». Ma questi cinque trend valgono anche per il mercato italiano? Per Josè María García-Soto, amministratore delegato di Information Builders Italia e VP International Strategy la risposta è affermativa, anche se il livello di adozione non riguarda tutti e cinque i trend allo stesso modo. «Le imprese – infatti – sono consapevoli dell’importanza di gestire in modo efficace il loro capitale finanziario e umano, ma conoscono ancora poco il reale potere dell’informazione, capace di trasformare i dati in opportunità di business. Tutti i dipendenti di un’azienda, i partner, i fornitori esterni e stakeholder devono essere protagonisti di questa trasformazione». La mobile BI rappresenta una delle aree di maggiore interesse. Dal Summit 2013 di Milano, Information Builders ha sottolineato tre messaggi fondamentali: «L’Italia per Information Builders rappresenta il quarto mercato in EMEA, ma nel giro di un paio di anni, l’Italia sarà al secondo posto. Information Builders non offre solo uno strumento, ma un approccio architetturale per la business intelligence, basato sull’integrità dei dati con il più elevato livello di integrazione, grande velocità di deployment, semplicità d’uso e il più basso costo di ownership». Dopo due anni e mezzo di presenza sul mercato italiano, Information Builders può fare un bilancio positivo, contando le numerose referenze conquistate sul campo, la collaborazione con l’Università di Padova e la partnership con Pragma Systems.

VISIONE E STRATEGIA

«Information Builders – ha spiegato Rado Kotorov, VP e CIO di Information Builders – ha 38 anni di esperienza nel settore del software e servizi, con una forte focalizzazione su business intelligence e analytics, data integration e data quality per tutti i settori enterprise, pubblica amministrazione e principali fornitori di software OEM a livello globale. Information Builders vanta migliaia di clienti, milioni di utilizzatori e 1.350 dipendenti distribuiti in sessanta uffici in giro per il mondo».  

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Secondo Rado Kotorov, «siamo bloccati nel paradigma di Excel e per superare il basso livello di innovazione bisogna elevare l’adozione di BI, allargandola anche agli operativi. Solo così si cambia la cultura aziendale». Non solo. «Dopo 20 anni di BI, in troppe aziende la conoscenza è ancora concentrata nelle mani di pochi. La conoscenza – invece – deve essere liquida e pervasiva. I fattori che ostacolano il successo delle aziende e che sono di intralcio all’adozione di un approccio analitico ai processi decisionali – ha detto Kotorov – sono la leadership esasperata, la politica, la mancanza di cultura e di accountability». Ogni riferimento è puramente casuale.