Un sito per la Legge

 

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di Patrizia Talgio, responsabile sistemi informativi di Sike

Per una società specializzata nella formazione e nella consulenza in ambito giuridico normativo, il sito Web rappresenta uno strumento di visibilità. Ma ha anche il compito di fornire aggiornamenti puntuali a quanti, dopo aver seguito i corsi, vogliono rimanere costantemente informati sull’evoluzione delle leggi e sugli orientamenti degli organi giudiziari. In fase di applicazione, infatti, una legge deve essere interpretata.

Contrariamente ai volumi cartacei destinati alla formazione di base, il Web viene sfruttato da Sike per illustrare i più recenti orientamenti giuridici, consentendo un utilizzo consapevole delle leggi. Partendo da queste considerazioni, il sito doveva essere uno spazio destinato a crescere progressivamente, per essere costantemente aggiornato e rappresentare un ulteriore strumento di formazione, con la possibilità di sfruttare le nuove tecnologie e di rispondere alle esigenze specifiche di utenti di diversa estrazione.

Da qui la scelta di non adottare una piattaforma di sviluppo firmata da grandi multinazionali, ma nemmeno una soluzione proposta da software house locali. Nel primo caso, infatti, lo strumento si rivela spesso rigido e le evoluzioni non sono sempre tempestive. All’opposto, una piccola azienda garantisce un’elevata dinamicità, ma non garantisce il supporto e lo sviluppo nel tempo. Un limite che, su un sito destinato ad arricchirsi progressivamente, potrebbe trasformarsi in un problema. Da qui la scelta di adottare una piattaforma open source, alla quale fanno riferimento numerosi sviluppatori distribuiti in tutto il mondo, e caratterizzata da modalità di gestione rapide e immediate. Questo perché, oltre agli aggiornamenti quasi quotidiani, agli utenti vengono offerti contenuti e servizi sempre diversi, anche in funzione dello specifico campo operativo, utilizzando forme di comunicazione originali e diversificate rispetto ai tradizionali siti di informazione giuridica.

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Gli sviluppatori che si riconoscono nella piattaforma adottata, inoltre, aggiungono periodicamente nuove funzionalità, colmando così eventuali lacune riscontrate dagli utilizzatori. Il tutto arricchito da un costante scambio di informazioni tra gli utilizzatori stessi. Accade infatti che, anche a fronte di particolari esigenze che emergono in orari diversi da quelli canonici d’ufficio, è sempre possibile trovare persone disposte a rispondere a un’impellente richiesta d’aiuto. Una disponibilità ben diversa da quella che, in molti casi, mettono a disposizione i call center di grandi marchi.

Scegliere una simile modalità operativa, però, comporta anche la necessità di adattare il proprio modo di operare e, soprattutto, porta ad accettare il fatto che, in questo settore, solo raramente si può contare su risposte certe definitive.

Così, mentre gli utenti del sito ricevono sempre risposte precise come impone il settore legislativo, il responsabile dei sistemi informativi deve essere pronto a sperimentare nuove funzionalità e a confrontarsi con nuove sfide. Anche perché la continua evoluzione della piattaforma di sviluppo non deve mai andare a scapito della perfetta organizzazione del materiale messo a disposizione degli utenti. Professionisti che, su un sito del genere, non cercano immagini o grafica accattivante, ma razionalità, facilità di navigazione e risposte certe. Un istituto come Sike, focalizzato sulla formazione, non può infatti limitarsi a un semplice sito “vetrina”, ma offre informazioni facilmente reperibili. La piattaforma di sviluppo deve quindi consentire una notevole facilità nel riorganizzare gli spazi, anche per assegnare la corretta evidenza a tematiche di attualità.