BE THE MATCH

Nella vita di tutti i giorni si corre per una quantità di motivi diversi: per prendere un treno o un aereo, per la consegna di un progetto, per timbrare il cartellino, per arrivare in orario a un appuntamento di lavoro. Se la vita è una corsa, arriva il momento in cui correre per la vita è l’unico modo per “giocare la partita” su un campo diverso dalla competizione su brand, quote di mercato, rendimenti e fatturati. Il 13 novembre a Long Beach, nel parco di Marina Green, nella parte meridionale della contea di Los Angeles, in California, un piccolo esercito di persone ha partecipato alla seconda edizione della corsa annuale della Fondazione “Be The Match”, che gestisce la banca dati più grande al mondo di potenziali donatori di midollo e di unità di sangue del cordone ombelicale. Ogni anno, migliaia di pazienti con malattie potenzialmente letali come leucemia, linfomi e anemia falciforme necessitano di trapianto di midollo, ma capita spesso che nessun membro della famiglia risulti compatibile. La fondazione “Be The Match”, gestita dall’organizzazione no profit National Marrow Donor Program (Nmdp), permette ai pazienti di tutto il mondo di accedere a un registro di oltre 15 milioni di donatori e 400mila unità di sangue cordonale. Mai – come in questi casi – i dati sono di importanza vitale. “Be The Match” sfrutta la tecnologia NetApp per incrociare le informazioni tra paziente e donatore e salvare vite umane. La tecnologia aiuta a raddoppiare ogni anno il numero di donatori iscritti e ad ampliare i servizi globali che aiutano l’organizzazione. «Con NetApp, siamo riusciti a velocizzare notevolmente il flusso di dati per agevolare il 50% in più di trapianti nel mondo. NetApp è stata fondamentale per aiutarci a salvare più vite», ha dichiarato Michael Jones, chief information officer di “Be The Match”.

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