CISCO PORTA LA TELEPRESENCE IN SANITÀ

cisco 
HealthPresence,
un’applicazione che unisce strumenti di diagnostica medicale alla soluzione di telepresenza

La sanità è uno dei “cinque mercati adiacenti” identificati a livello company su cui Cisco (www.cisco.com/it) si doveva focalizzare nel corso dell’anno, e «questo settore – afferma David Bevilacqua, amministratore delegato di Cisco Italy – è particolarmente interessante in Italia poiché la nostra popolazione continua a invecchiare e il costo della sanità, oggi quasi il 9% del Pil, crescerà fino al 16% entro il 2025».

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«L’Ict – aggiunge il manager Cisco – può supportare in modo importante i problemi che deve affrontare la sanità e dare risposte concrete ed efficaci. L’Italia è il primo Paese in cui abbiamo avviato la sperimentazione di una nuova offerta indirizzata a questo comparto che coniuga la telepresence integrata a strumenti di diagnostica medicale».

La soluzione, denominata HealtPresence, che sarà disponibile a fine estate, unisce la videoconferenza HD, «che permette il contatto visivo con il paziente», con strumenti per il monitoraggio dei parametri vitali (stetoscopio e misuratore della pressione arteriosa) e altri per la diagnostica per immagini (otoscopio, dermatoscopio, oftalmoscopio) di aziende affermate del settore, «altri ancora potranno essere inseriti nella soluzione successivamente», precisa Bevilacqua.

L’applicazione presentata da Cisco, che per funzionare correttamente necessita di connessioni a 5 Mbit simmetriche per la componente video e di 1 Mbit per la componente applicativa, dispone anche di un software che consente la gestione degli appuntamenti, e dei fascicoli sanitari elettronici, di applicativi per la firma digitale delle diagnosi e delle prescrizioni di farmaci.

Più in dettaglio, Cisco HealthPresence è classificata come dispositivo medico di Classe 1 dalla Us Food and Drug Administration; per catturare i dati fisiologici e trasmetterli in modalità video ad alta definizione con il massimo livello di sicurezza la soluzione dispone di Cisco Vitals Software; la trasmissione voce video e dati è crittografata e protegge sicurezza e privacy; il sistema può essere installato sia in modalità permanente sia presso unità mobili.

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Al momento c’è un’installazione pilota presso la sede Cisco di Vimercate (Mi).
Il sistema, secondo la società, troverà applicazione là dove è necessario rendere più efficiente la sanità, evitando spostamenti di pazienti da reparto a reparto o addirittura tra diverse strutture sanitarie, se nella sede dove si trova il malato non c’è lo specialista richiesto. Le modalità in cui opera è quella di uno a uno, uno a molti o molti a molti, favorendo la presenza o di più specialisti o del medico curante insieme al paziente.

Stefano Venturi, responsabile del public sector a livello europeo, presente anch’egli in occasione dell’annuncio, ha detto che Cisco ha già avviato altri due pilot, uno in Scozia e uno in Francia, della medesima soluzione; «nel primo caso per occuparsi di persone colpite da ictus e nel secondo per pazienti geriatrici. In entrambe le situazioni la risposta sia da parte dei medici che degli assistiti è stata estremamente positiva».

Per quanto riguarda l’Italia nell’anno saranno avviate sperimentazioni presso strutture sanitarie, qualche accordo è già in via di definizione, ma Bevilacqua preferisce non fare nomi fino al momento della firma.