Come la tecnologia ha vinto il Tifone Rammasun

Una tempesta che avrebbe spaventato il più coraggioso dei marinai e un robot senza paura. Ecco come è andata

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Il robot Wave Gilder è riuscito a resistere all’assalto del Tifone Rammasun che ha fatto già più di 150 vittime tra Cina, Vietnam e Filippine. La macchina marina ha combattuto contro onde di 9 metri capaci di viaggiare fino a 216 chilometri all’ora, mentre continuava a raccogliere dati sull’ambiente circostante eppure non ha battuto ciglio. Il robot, comandato da remoto,  è stato costruito dalla Liquid Robotics proprio con lo scopo di resistere a condizioni atmosferiche impervie e analizzare le condizioni del mare. Secondo il costruttore, la tempesta che si è abbattuta nelle ultime ore è la più potente a cui una macchina robotica ha saputo resistere, almeno in mare. Graham Hine, vice presidente senior della Liquid Robotics ha riferito: “E’ fondamentale poter avere un sistema di ricerca e analisi in qualsiasi condizione. Non abbiamo notato alcun degradamento dei sistemi di telemetria presenti sulla macchina ne delle prestazioni”.

USA-Australia solo andata

Esistono almeno 250 robot Wave Gilder in tutto il mondo, distribuiti a partner e clienti della Liquid Robotics. Si tratta di un dispositivo dotato di sensori per misurare lo stato del mare, in particolare, degli Oceani, ed è quindi costruito in modo da resistere a centinaia di chilometri dalla terra e anche sotto “stress”. I dati raccolti vengono inviati via satellite o con standard più “modesti” come il Wi-Fi o addirittura la rete cellulare; per cui dovesse venire meno la disponibilità di una fonte di comunicazione, ne resterebbero anche altre per la ricezione delle analisi. Prima della prova con il tifone, un modello di Wave Gilder aveva lasciato le coste di San Francisco per raggiungere l’Australia dopo un viaggio di 16 mila chilometri attraverso l’Oceano Pacifico. Inutile dire che il robot è arrivato a destinazione senza grandi problemi.

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