Un pizzico di Tesla dentro Facebook

Il social network ha cominciato a sostituire le batterie dei server con una soluzione agli ioni di litio usate anche per le auto elettriche

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Il direttore del reparto ingegneria hardware di Facebook è Matt Corddry. E’ l’uomo che ha deciso di far girare i sistemi di backup dei data center dell’azienda di Palo Alto con quel tipo di batterie agli ioni di litio già viste sulle auto elettriche di Tesla, una vera rivoluzione per il mercato dell’automobile. Una decisione del genere, da parte di Facebook, è arrivata grazie all’Open Compute Project, già precursore di diverse novità in ambito storage. L’idea di poter abbassare le conseguenze ambientali dell’utilizzo di batterie al piombo ha permesso di effettuare dei test con quelle agli ioni di litio, installate sui server rack e, dal prossimo anno, sui data center del social network. Senza dubbio si tratta di una vittoria per chi, come Tesla, ha sdoganato l’uso di questi nuovi alimentatori, in grado di portare vantaggi sul lungo periodo non di poco conto.

Vantaggi plurimi

Oltre all’impatto ambientale, le batterie agli ioni di litio hanno anche altri vantaggi. Prima di tutto una riescono ad alimentare un server e mezzo, mentre con le batterie classiche, un singolo modulo può gestirne centinaia. Può sembrare un paradosso ma non lo è. In caso di problema, infatti, i server colpiti possono venire isolati, riducendo il problema solo ad alcuni rack. “La maggior parte delle applicazioni possono gestire problemi su piccola scala – ha detto Corddry – ma quasi nessuna è in grado di fronteggiare eventi contemporanei di crisi”. A questo punto, vale la pena dotarsi di misure energetiche in quantità più ampia, per isolare i problemi se necessario, ma in grado di apportare un rischio ambientale minore.

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