Cloud ibrido: la risposta per gestire la complessità

A cura di Alberto Clavarino, responsabile vendite di Netalia

Viviamo in una realtà sempre più dinamica, nella quale le strutture di business tradizionali rigide non funzionano più. Giorno dopo giorno vengono rimpiazzate da nuovi modelli maggiormente agili e dinamici e il ritmo di questo cambiamento è senza precedenti. Tocca tutti gli ambiti, dal mondo della sanità, al retail, all’istruzione, ai trasporti. In pratica, ogni settore industriale sta andando incontro a questa trasformazione.

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IT dinamico per un mondo liquido

Il mondo dell’IT è in rapida trasformazione, tanto da essere definito “liquido”, ed è capace di generare ogni giorno nuove opportunità di business attraverso una mutazione progressiva delle sue aree di applicazione, incredibilmente estese rispetto al passato. Parallelamente implica, per sua natura, l’affermarsi di una percezione nuova e diversa del ruolo dell’IT da parte dell’azienda, maggiormente strategico e non meramente operativo.

L’IT si trova, quindi, sotto la “lente d’ingrandimento”, soprattutto oggi che può giocare un ruolo fondamentale nell’affrontare la complessità legata a contesti come la proliferazione dei dispositivi mobili, l’internet of Things e la crescita esponenziale dei dati; scenari che impongono alle aziende sfide sempre più impegnative.

Ma quale modello scegliere per un IT dinamico, agile, flessibile e capace di fare veramente la differenza? Da questo punto di vista, la liberazione dall’infrastruttura fisica ha rappresentato, e ancora oggi rappresenta, un evento epocale: secondo una relazione Eurostat, oggi, il 40% delle aziende italiane, invece di costruire la propria infrastruttura IT, sceglie come soluzione il Cloud computing in modo da sfruttare le risorse informatiche ospitate dalle terze parti.

Il Cloud: semplice o complesso?

Di anno in anno cresce, quindi, la consapevolezza delle aziende nei confronti di ciò che è il Cloud e di cosa può rappresentare per il proprio business. Non si tratta di un traguardo da poco, come evidenziano i dati Sirmi che, per l’anno 2014 gli attribuiscono un valore complessivo di 949 milioni di euro, in crescita del 20,9% rispetto al 2013 e in netta controtendenza rispetto all’andamento del Mercato IT nel suo complesso (-2,2%.).

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Il Cloud rappresenta un cambiamento generazionale nell’evoluzione dell’IT e un’opportunità unica per acquisire un vantaggio competitivo strategico sia nella fruizione dell’IT che nell’erogazione di servizi. Le aziende non lo considerano più solo uno strumento di efficienza e riduzione dei costi, bensì una piattaforma per alimentare innovazione, crescita e disruption.

Lo confermano anche i dati IDC che vedono il 53% delle aziende nel mondo aspettarsi maggiori ricavi grazie al Cloud nei prossimi due anni; una sfida molto complessa se si pensa che solo l’1% di queste imprese possiede una strategia di adozione del Cloud ottimizzata mentre il 32% non ha alcuna strategia al riguardo (IDC Hybrid Cloud Survey).

Certamente districarsi tra i servizi Cloud offerti dai tanti provider non è facile e, soprattutto, è complesso verificare tutti i dettagli delle diverse offerte e i possibili impatti sulla propria realtà specifica.

Esistono molti modelli di servizio di erogazione che rispondono a perimetri di adozione diversi. Il termine Cloud è spesso impropriamente utilizzato per indicare l’evoluzione di modelli tradizionali come l’hosting, l’housing, la collocation o anche modelli finanziari di noleggio operativo delle infrastrutture e del software.

L’offerta Cloud dei grandi attori nazionali e internazionali, inoltre, è spesso generalista e non sempre in grado di offrire un supporto adeguato alla risoluzione di specifiche esigenze.

Se, quindi, da un lato è molto probabile che la configurazione futura dei data center aziendali sarà interamente basata sul modello del Cloud ibrido, dall’altro non dobbiamo sottovalutare i timori dei Partner di canale, come la possibile perdita di controllo sul cliente, le differenze nel modello di vendita e revenue, la percezione rispetto alla sicurezza dei dati e un eventuale vincolo a una tecnologia proprietaria.

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Cloud ibrido: una risposta per tutti

La realtà è innegabile; i benefici offerti dalle soluzioni ibride sono unici. Unendo il meglio delle soluzioni private e pubbliche, le aziende possono garantirsi la sicurezza, la continuità e il controllo di cui hanno bisogno per i dati sensibili; sono contemporaneamente in grado di scalare rapidamente e a costi contenuti nel caso, all’ultimo minuto, si debba lanciare un nuovo servizio o una campagna di marketing.

Oggi due terzi dei responsabili IT nel mondo dichiara che la propria soluzione di Cloud è ibrida e IDC ritiene che, a partire dal 2020, le architetture Cloud ibride domineranno. Tuttavia, molti utenti lottano ancora con problematiche forti come la sicurezza e la riservatezza (35%), la complessità (32%) e la spesa (25%).  Certo, prima di affidarsi a un modello Cloud ibrido è necessario capire cosa sia possibile esternalizzare, come curare l’integrazione dei vari ambienti e garantire la sicurezza dell’intera infrastruttura e, soprattutto, bisogna prepararsi a cambiare i processi organizzativi aziendali.

Se le piccole aziende possono agevolmente affidarsi a offerte pay-per-use, che permettono di adattare utilizzo delle risorse e relativi costi alle esigenze di business, e le grandi aziende scelgono di avvalersi dei grandi provider di telecomunicazioni sfruttandoli ai massimi livelli con consulenze e progetti ad hoc, per le media imprese la realtà rischia di essere troppo complessa se non la si approccia nell’unico modo valido: affidandosi a un Partner esperto e competente.

Solo un Partner di fiducia può, infatti, aiutare le medie imprese ad affrontare questa trasformazione e semplificare i processi per garantire loro la competitività. Il Partner, a sua volta, deve poter contare su un Cloud provider che gli assicuri una relazione chiara, economie di scala e totale compatibilità con quanto già messo in atto all’interno dell’azienda.

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In questo ambito entra in gioco Netalia proponendo per il mercato italiano, con particolare riferimento alle medie imprese, un’offerta a valore che  risponde puntualmente ai timori del partner grazie a un modello unico, che prevede di operare sul mercato esclusivamente tramite Partner, garantendo alte marginalità, nella piena rispondenza alle normative italiane per la sicurezza dei dati e attraverso una soluzione di virtualizzazione basata su tecnologie di mercato per un’altissima integrazione con le installazioni on-premise e totale libertà di cambiamento.

Un modello studiato proprio per permettere ai Partner di accedere a tutti i vantaggi del Cloud e garantirli ai propri clienti e, grazie all’offerta di soluzioni in costante evoluzione, ampliare l’offerta e integrare i propri servizi, fidelizzando il cliente.

In sintesi, riteniamo che spostarsi verso il Cloud ibrido sfruttando, in particolare, le potenzialità dello Iaas, rappresenti la chiave per affrontare la complessità: un passaggio indispensabile da compiere se si vuole supportare la crescita del proprio business in un mondo in trasformazione. Tutto questo comporta però, obbligatoriamente, affrontare un percorso di riorganizzazione tecnologica e aziendale che non sempre è immediato ma che avvalendosi delle competenze e delle tecnologie offerte da Partner e Cloud provider qualificati e competenti, può infine risultare alla portata di tutti.