Regno Unito e Cina: raggiunto accordo “no hacking”

Il primo paese a stringere la mano al governo di Pechino è la Gran Bretagna. A trarne beneficio saranno soprattutto aziende e compagnie nazionali

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Le aziende in Gran Bretagna potranno stare più tranquille, almeno in quanto ad attacchi hacker provenienti dalla Cina. Si tratta del risultato di un primo accordo stretto tra il governo di Londra e quello di Pechino su una sorta di no fly zone, intesa però in ambito cibernetico. Cameron e Xi Jinping hanno convenuto sulla necessità di eliminare ogni possibile minaccia digitale in partenza dalla Cina e diretta al Regno Unito, e viceversa. L’accordo è stato formalizzato durante una conferenza stampa in Inghilterra.

Di cosa si tratta

“Nell’interesse di entrambi i paesi sigliamo oggi un accordo che porterà benefici lavorativi e investimenti di alto livello” – ha detto Cameron – più collaboreremo assieme più ci avvicineremo al successo l’uno dell’altro. Non saremo sempre d’accordo su ogni tema ma ora possiamo parlare apertamente di ciò che succede rafforzando la partnership che ci lega”. Cina e Gran Bretagna sono paesi globalizzati e da sempre al centro di business internazionali; il raggiungimento di un accordo che prevede il termine di attacchi cibernetici indirizzati ad enti e compagnie sul territorio è dunque più significativo di quanto si pensi. Resta da capire se gli hacker in Cina hanno recepito realmente il messaggio e se soprattutto lo metteranno in pratica. L’ultima azione di sabotaggio ad aziende dell’Occidente da parte di Pechino è stato mostrato la scorsa settimana da CrowdStrike che ha analizzato per mesi le attività svolte da alcuni soggetti legati alla Cina contro soggetti statunitensi.

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