Le best practice migliorano la gestione dell’IT

Uno studio di Capgemini evidenzia come, adottando una combinazione di best practice nella gestione delle applicazioni, si possa arrivare a risparmi nell’IT del 37% che possono essere convertiti in investimenti per la trasformazione digitale

Capgemini ha pubblicato il rapporto “Best Practices for Mastering IT performance“. Secondo i risultati della ricerca, l’adozione di best practice porta significativi benefici in termini di ottimizzazione dei costi nelle aree del Demand Management (15%), dell’Application Portfolio Management (4%) e dei Modelli Operativi di delivery dei servizi IT (18%). In questo studio approfondito, condotto nel corso degli ultimi cinque anni, Capgemini ha analizzato 67.000 applicazioni di oltre 100 portafogli di gruppi multinazionali appartenenti a 13 diversi mercati, elaborando oltre 1 milione di data points. Questi dati sono stati elaborati utilizzando tecniche analitiche avanzate e tecniche relative ai big data per poter identificare segmentazioni, correlazioni e individuare così le best practice e i fattori chiave di una organizzazione best-in-class.

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La ricerca ha utilizzato l’IT Maturity Model[1] che ha misurato le organizzazioni rispetto alla capacità dell’IT di produrre efficienza di costi e valore per il business complessivo. Sono state definite “best-in-class” le organizzazioni che hanno avuto successo su entrambi i fronti.

Le leve principali su cui agire per arrivare ad essere “best-in-class” sono state individuate in tre aree:

·         Demand Management – E’ l’area più importante perché definisce quali siano le applicazioni che vanno a costituire il portafoglio.

·         Application Portfolio Management – Quest’ambito misura gli step che le organizzazioni best-in-class devono attuare per gestire i loro portafogli applicativi in modo attivo ed efficace.

·         Operating Model – Questa è la struttura organizzativa che viene messa in atto per gestire le attività legate al portafoglio di applicazioni. Le organizzazioni best-in-class differiscono dalle altre in alcuni aspetti del modello operativo quali l’utilizzo di risorse offshore, la distribuzione geografica della delivery, l’adozione approcci SMAC[2] e Agile.

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I principali risultati del report evidenziano che:

·         Adottare le best-practice che garantiscono qualità nel processo di Demand Management potrebbe far risparmiare fino al 5% dei costi di gestione, mentre la qualità nell’individuazione delle soluzioni applicative potrebbe ridurli fino al 10%.

·         Nelle organizzazioni best-in-class, il 76% beneficia di una buona demand quality rispetto al 50% del resto delle organizzazioni. L’80% delle applicazioni critiche delle organizzazioni best-in-class è caratterizzata da una buona demand quality, mentre per le altre organizzazioni è solo del 48%. Ciò significa che in queste organizzazioni le applicazioni critiche sono più rispondenti alle esigenze di business, più semplici e meno costose da gestire e manutenere.

·         Il benefici che si possono ottenere in ambito portfolio management riguardano principalmente la riduzione del rischio ed un 4% di risparmi medi attesi sul TCO legati alla gestione della “long tail” di piccole applicazioni.

·         Il modello operativo combina tutte le leve relative all’organizzazione del team IT. All’interno delle organizzazioni best-in-class, l’industrializzazione è un elemento centrale in cui i risparmi attesi da best practice sono in media del 18%.

Maurizio Mondani, CEO di Capgemini Italia dichiara: “Nel contesto complesso in cui ci troviamo, l’IT sta diventando un fattore chiave per guidare la trasformazione digitale delle aziende di tutti i settori. Il report analizza le sfide che i CIO si trovano ad affrontare in relazione alla gestione di sistemi legacy, per ottenere innovazione e risparmio sui costi e dimostrare che i benefici di un solido modello industrializzato favoriscono l’adozione di tecnologie innovative e generano un significativo valore di business per le organizzazioni”.

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Basandosi su questi risultati, Capgemini ha sviluppato un approccio di valutazione veloce e basato sui fatti, per aiutare le organizzazioni IT a confrontarsi con benchmark relativi al loro contesto e a costruire un piano di trasformazione pragmatico per affrontare le nuove sfide. L’Economic Application Portfolio Management (eAPM) è la soluzione che include l’esperienza di Capgemini e uno strumento cloud based per l’analisi e la visualizzazione avanzata dei dati. Indirizza sia il portafoglio di applicazioni sia il modello operativo, per identificare azioni concrete volte a realizzare ottimizzazioni e a quantificarne i risparmi ottenibili.