Comune semplice, come eliminare 20 vincoli di bilancio

Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo: «La proposta di legge Comune Semplice può avere lo stesso impatto del superamento del Patto di Stabilità» 

Innovazione e semplificazione sono le parole chiave che dovrebbero accompagnare la trasformazione della pubblica amministrazione sia centrale che locale. E questo permetterebbe di liberare risorse a vantaggio degli investimenti a tutto vantaggio dei servizi ai cittadini. C’è una proposta di legge per eliminare 20 vincoli di bilancio degli enti locali e mantenere unicamente quello dell’equilibrio: si chiama Comune Semplice ed è stata presentata  a Palazzo Frizzoni a Bergamo dall’on. Antonio Misiani, alla presenza del Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, del vicesindaco, Sergio Gandi, del Sindaco di Monza e presidente di ANCI Lombardia, Roberto Scanagatti e dell’on. Elena Carnevali (uno dei firmatari del provvedimento).

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

La proposta è stata sottoscritta da 45 parlamentari e l’obiettivo della legge – semplificare drasticamente vincoli e adempimenti per gli enti locali – è stato raccolto dalla risoluzione sul Documento di Economia e Finanza approvata dal Parlamento la scorsa settimana.

«L’obiettivo della proposta – sottolinea l’on. Antonio Misiani – è semplificare la vita agli Amministratori locali, oberati da una molteplicità di vincoli che finiscono per complicare e rallentare l’azione dei Comuni. La Costituzione garantisce autonomia di entrata e di spesa: questo principio va concretamente riaffermato. L’equilibrio di bilancio deve essere l’unico vincolo a carico degli enti locali, tutto il resto va drasticamente semplificato. Per questo motivo chiediamo l’eliminazione di 20 norme che ingabbiano l’autonomia amministrativa dei Comuni, raccogliendo una serie di proposte pervenute dal Comune di Bergamo e da ANCI Lombardia».

Allo stato attuale un Comune non deve rispettare solo l’equilibrio di bilancio, ma deve ottemperare anche a obiettivi di spesa sul personale, sulla formazione, sulle locazioni passive, piuttosto che sulle spese di stampa e sponsorizzazione. Per esempio, programmare un corso di aggiornamento del personale per nuovi servizi che un Comune decide di fornire ai cittadini può diventare impossibile in ragione del limite di spesa imposto dalla legge nazionale.

Leggi anche:  Svolta digitale della PA. Lavori in corso

«Se queste norme verranno approvate dal Parlamento – prosegue Misiani – gli Amministratori locali recupereranno la possibilità di decidere come e dove spendere le proprie risorse (sempre nel rispetto del pareggio di bilancio), a beneficio delle comunità da loro governate. Lavoreremo perché queste proposte vengano recepite nei prossimi provvedimenti riguardanti gli enti locali».

«L’importanza della proposta Comune Semplice, qualora venisse approvata, può essere paragonabile a quella del superamento del Patto di Stabilità per gli enti locali»– ha commentato il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. «Fino ad oggi tutti questi vincoli hanno rappresentato un ostacolo non solo per l’efficientamento della macchina amministrativa dei Comuni, ma hanno anche impedito la sostituzione del personale andato in pensione o che ha lascia l’ente, con i conseguenti disagi per i cittadini e per l’erogazione di servizi fondamentali».