La crescita senza sosta dei DDoS

Il trend sembrava in calo e invece negli ultimi tre mesi i distributed denial of service attack sono cresciuti dell’83%, principalmente in Russia

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Nonostante gli sforzi dell’industria e la maggior consapevolezza dei danni che possono arrecare, i DDoS stanno vivendo un momento di assoluta crescita che, purtroppo, impatta sempre più negativamente sul business delle aziende. Secondo Nexusguard, nell’ultimo trimestre gli attacchi DDoS a livello globale sono cresciuti dell’83%, rappresentando così il vettore corrente preferito dagli hacker. Come spesso accade, il focus principale dei distributed denial of service attack è incentrato in Russia, terra fertile e non solo come campo di allenamento dei rampanti cyber-criminali.

Cosa comportano

Il fatto è che i DDoS hanno imparato a colpire non solo le strutture delle compagnie, impattando direttamente sulla loro produttività, ma anche le piattaforme che servono gli utenti a livello globale, come i server del multiplayer, quelli delle aste online oppure dei client di posta. E’ evidente dunque che la necessità di ricorrere a soluzioni di protezione adeguata riguardi un po’ tutti. L’esempio più calzante sulla strada che i criminali stanno prendendo è ciò che è accaduto di recente in Russia, dove in due giorni di assalto via DDoS, gli hacker hanno colpito oltre 51.000 IP della rete dell’operatore Starlink. Oltre ai clienti consumer, tra le vittime sono state registrate organizzazioni locali, società per la produzione di energia, banche, produttori di dispositivi medici, cliniche e lo stesso network della Starlink. Il risultato? Una marea di disservizi per milioni di persone.

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