Microsoft non vende tanti HoloLens, ma va bene così

L’esigenza non è quella di distribuire milioni di pezzi ma quanto basta per innovare determinati settori, come l’edilizia

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Gli HoloLens non sono i Google Glass e probabilmente non vogliono nemmeno esserlo. I visori di realtà aumentata presentati da Microsoft esattamente due anni fa, sono entrati in una prima fase di commercializzazione nel 2016, con due diverse edizioni: la prima rivolta agli sviluppatori e la seconda al panorama enterprise, prezzate rispettivamente 3.000 e 5.000 dollari. Le differenze? Inesistenti a livello hardware e focalizzate prettamente sul supporto (per la declinazione enterprise) a piattaforme specifiche come Bitlocker, VPN, Azure Active Directory, Mobile Device Management, Kiosk, Windows Update for Business e Windows Store for Business. Se ufficialmente in Italia gli HoloLens non sono ancora arrivati, già diversi paesi europei hanno potuto acquistarne un paio per capire davvero dove può arrivare la tecnologia integrata di Microsoft e come può migliorare la vita produttiva di aziende e dipendenti.

Vendite scarse

Che i visori non abbiano lo scopo di entrare nelle case degli utenti consumer, almeno per il momento, risulta chiaro dalle parole di Roger Walkden, commercial lead della divisione HoloLens di Redmond, che è intervenuto alla conferenza londinese Bett, di cui Microsoft è partner. All’appuntamento, che rappresenta un momento di riflessione su ciò che le invenzioni tecnologiche possono fare per il mondo dell’educazione, Walkden ha detto: “Non vogliamo venderne centinaia di migliaia o milioni. Sappiamo quanto costano e non pensiamo di poter raggiungere grandi numeri. Siamo contenti con i livelli ottenuti sinora, nell’ordine delle migliaia”. Le cifre sono insomma quelle attese per cercare di innovare alcuni settori professionali, come quello dell’edilizia che più di altri sembra beneficiare dagli occhialini 3D. Come ha dimostrato di recente L’Università di Cambridge che con Microsoft ha collaborato per realizzare strumenti con cui semplificare il lavoro di architetti e designer che, ad esempio, con gli HoloLens possono visualizzare interi cantieri, monitorare i processi di costruzione delle strutture e persino lo stato di salute di un ponte. Basta catturare immagini statiche che vengono rielaborate da un software, che poi trasmette tutto ai visori, capaci di girare intorno all’ologramma e visionarne ogni singola sezione. Qui maggiori informazioni a riguardo.

Leggi anche:  VMware pubblica il Rapporto ESG 2023