Microsoft, l’indirizzo dell’innovazione in Italia

I sei piani nel cuore di Milano, di cui tre aperti al pubblico, sono il nuovo biglietto da visita della società, che vuole dimostrare anche simbolicamente la sua trasformazione

Se la trasformazione digitale ha un volto, è quello della nuova sede italiana di Microsoft. Inaugurato ufficialmente ieri a Milano nella zona di Porta Volta, in un building costruito ex novo in un’area dove prima si trovava un vivaio di piante e fiori, il nuovo quartier generale in Italia della casa di Redmond ha più di un motivo per porsi come punto di riferimento per la prossima stagione dell’innovazione. A cominciare dal fatto che si trova nel cuore della città, e non più nelle periferie talvolta poco accessibili, perché “l’innovazione non si fa solo nei laboratori, ma sempre più con la collaborazione e all’interno di un ecosistema”, come ha sottolineato Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia. L’operazione è importante, in quanto la nuova “house”, che occupa il primo edificio italiano progettato da Herzog & De Meuron, affiancandosi a quello della Fondazione Feltrinelli, ha comportato un investimento di 10 milioni di euro per creare il contesto, più altri 10 milioni all’anno per le spese relative al funzionamento. Ma la valenza simbolica di essere nel cuore di Milano, per di più in un building trasparente con ben 832 vetrate, rappresenta al meglio la volontà di essere sempre più “open” ed essere “vetrina di innovazione anche nei fatti, uscendo dagli uffici chiusi, che a volte possono essere respingenti e poco aperti agli scambi, e realizzando un luogo di maggiore impatto e realmente a disposizione del pubblico, per essere davvero il nuovo indirizzo dell’innovazione in Italia”, ha proseguito Purassanta.

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Tre piani per il pubblico

Coerentemente con questa visione, i 7.500 metri quadrati della nuova sede sono distribuiti su sei piani, tre dei quali destinati al pubblico di cittadini, studenti, clienti, partner e anche consumatori. Il piano terra è infatti concepito come un grande showroom realizzato in collaborazione con Intel, aperto tutti i giorni della settimana per sperimentare le tecnologie Microsoft, gaming compreso. Il mondo delle aziende, delle startup e dei professionisti ha invece a disposizione il Microsoft Technology Center al primo piano, dove vedere all’opera strumenti di collaborazione, sistemi avanzati di video conferenza, sensori per l’IoT e per la domotica. Non manca una Digital Class, cioè l’ambiente riservato al mondo education, dove i docenti possono sperimentare le nuove tecnologie della didattica e gli studenti apprendere la cultura digitale. Infine, è stato previsto anche un Loft, una sorta di appartamento funzionale affacciato sui tetti di Milano e concepito per ospitare eventi e momenti di business.

Numeri ambiziosi

Non a caso, nelle previsioni della società, Microsoft House, che dispone di un proprio sito web dedicato, www.microsofthouse.it, punta ad accogliere nel suo primo anno “oltre 200.000 visitatori, 10.000 professionisti, 4.000 studenti e 1.000 dirigenti scolastici, con l’obiettivo di mettere a disposizione tecnologie, competenze, momenti di formazione e occasioni di confronto sulle opportunità del digitale”. Numeri ambiziosi, che però sono coerenti con il costante impegno mostrato da Microsoft nel corso degli anni: come ha ricordato Purassanta, “sono già 3.600 le start up supportate nel nostro Paese con 1.375 progetti d’impresa attivi, per un impatto occupazionale di 4.000 opportunità lavorative. Circa 6.500 sono le organizzazioni non profit che hanno beneficiato di donazioni tecnologiche per un controvalore economico del software pari a oltre 67mila dollari. Nel complesso in Italia l’azienda ha un ecosistema attivo di 9.000 partner che sono inseriti nel Microsoft Partner Network”.

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Smart working che passione

E i dipendenti? A loro sono riservati tre dei piani del nuovo building, realizzati interamente in ottica smart working, sulla quale Microsoft investe da tempo, permettendo alle persone di lavorare spesso da remoto: nessuno quindi dispone di un proprio ufficio, nemmeno l’Amministratore delegato stesso. Invece, gli spazi sono concepiti secondo “un’organizzazione libera e fluida, in cui le aree di lavoro open space non prevedono postazioni dedicate: ogni persona si muove a seconda delle necessità, trovando spazi di supporto adatti alle differenti esigenze di ogni giornata lavorativa”, conclude Paola Cavallero, Direttore Marketing & Operation di Microsoft Italia.